Google Apps e Moodle a braccetto

Google ha annunciato l’integrazione di Google Apps Education e Moodle per dare vita una vera e propria piattaforma a supporto dell’apprendimento e insegnamento Google Apps Education è offerta gratuitamente a istituzioni scolastiche e onlus ed è un insieme di applicazioni web che permette a studenti e docenti di lavorare insieme anche a distanza su documenti, … Leggi tutto

Il web fa bene alla carta

Via Prima Comunicazione

Il presidente di Rcs MediaGroup Piergaetano Marchetti spiega come il gruppo editoriale del Corriere della Sera sta affrontando la crisi economica e quali sono le linee di sviluppo in un’intervista pubblicata sul numero di marzo di Prima Comunicazione in edicola da domani a Milano e da giovedì 19 marzo a Roma.

«Abbiamo due fronti su cui misurarci: in questi mesi le difficoltà dell’economia reale si stanno ripercuotendo sull’editoria in maniera drammatica con tagli agli investimenti pubblicitari feroci e immediati» dice Marchetti. «C’è ancora molto da fare per ottimizzare l’organizzazione, ma soprattutto dobbiamo riflettere su come sarà il futuro di Rcs come gruppo multimediale e, di conseguenza, individuare le giuste strategie per riposizionare i nostri business. Certo, con enorme attenzione ai costi, ma anche decidendo gli investimenti necessari».

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La crisi è piena di buone notizie

La crisi dei giornali secondo Beppe Grillo

La crisi è piena di buone notizie. Una tra le migliori è la fine dei giornali. Il 30/40% della pubblicità li ha abbandonati da inizio anno. I lettori sono sempre più rari. I dati ufficiosi stimano tra il 10 e il 20% in meno le copie vendute nell’ultimo anno per molte testate. Rimane la carità del Governo e molti editori sono con il cappello in mano nelle sale d’aspetto a Palazzo Chigi. Per vivere grazie alle nostre tasse.
La discesa dei titoli dei gruppi editoriali è da infarto per chi li possiede. Nei primi due mesi e mezzo del 2009 Rizzoli Corriere della Sera ha perso il 43%, Mondadori il 33% e il Gruppo L’Espresso il 42%. In soli due mesi e mezzo! Indovinate quanto possono perdere in 12 mesi. Se si confrontano i valori minimi e massimi delle azioni nel 2008/2009 si può arrivare a prefissi telefonici. Il valore del Gruppo L’Espresso è sceso da 3,026 euro a 0,599, quello di RCS da 2,980 a 0,499, Mondadori da 5,790 a 2,305.

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Fare a meno del giornalismo

Fare a meno di molto giornalismo attuale e di molti giornali e telegiornali attuali si può e senza grossi problemi di crescita culturale e di pericolo della democrazia, c’è la rete e la sua informazione … Questo scenario mette in pericolo la democrazia? Molti lo pensano. Stamattina ad esempio leggo da Tom Watson una cosa … Leggi tutto

L’insolubile caso dei giornali

Via Luca Sofri

Improvvisamente tutto il dibattito sul futuro dei giornali è stato travolto da un intervento di Clay Shirky.
Clay Shirky è un professore alla New York University che si occupa da tempo di internet e di condivisione di contenuti in rete. Martedì esce in Italia per Codice il suo libro, e nel nuovo numero di Wired italiano che esce la prossima settimana c’è una sua intervista, fatta dal titolare, qui. Aveva avuto una maggiore notorietà anche qui da noi l’anno scorso quando Internazionale tradusse un suo articolo che rifletteva sul diverso approccio di chi guarda la tv e chi fa le cose su internet: il titolo era “Stiamo cercando il mouse” e si riferiva all’aneddoto di una bambina che Shirky aveva visto armeggiare misteriosamente dietro un televisore, e che alla domanda su cosa stesse facendo aveva risposto “sto cercando il mouse”.

Oggi Shirky ha pubblicato sul suo blog un’analisi sul presente – non il futuro, e questo è già un punto – dei giornali, ed è un’analisi formidabile. Per diverse ragioni.
Intanto perché conduce a un tipo di conclusione che non è mai tenuto abbastanza presente quando si discute su come affrontare dei problemi o che soluzione trovare: ovvero l’ipotesi che alcune cose non abbiano una soluzione individuabile. È una capacità di visione che a me interessa molto e che penso sia spesso rimossa ciecamente dall’orizzonte di analisi le più varie: certe cose cambiano e non sono più come prima, certe cose hanno un prezzo, certe cose non si risolvono senza perdite. Certe cose non si sa come andranno a finire: e chi pretende di indovinarlo non ha nessuna attendibilità.

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Un Facebook per bambini

Via Lastampa.it

Don Ilario Rolle, il presidente di Davide.it, aprirà un social network per i più piccoli. Si chiamerà www.ciaonet.it e, dopo un periodo di sperimentazione, verrà lanciato nell’universo telematico entro giugno. Sarà una specie di Facebook o Netlog, ma, rivolto ad un’utenza al di sotto dei 14 anni che potrà dialogare con quelli che, il sacerdote della parrocchia «Beata Gianna Beretta Molla» del quartiere Gallo Praile, chiama personaggi positivi.

Ci saranno il giornalista Carlo Nesti, il Mago Sales e poi anche alcuni giocatori di serie A. «Con questi ultimi stiamo ancora trattando», ammette don Ilario. Ma come mai arriva Ciaonet.it? «L’idea è maturata dopo aver raccolto le preoccupazioni di molti genitori e anche di insegnanti di diverse scuole che usano già il nostro filtro – racconta il prete che, con Davide.it, ha inventato un sistema unico al mondo per proteggere i bambini da siti pericolosi che offrono pornografia e pedofilia -.Erano preoccupati di non poter controllare i loro figli mentre navigano in quel mondo che si nasconde dietro lo schermo di un computer e che, a volte, nasconde delle vere e proprie insidie».

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Internet e giornalismo locale

Via il Ducato

Si moltiplicano in Italia i siti d’informazione locale, spesso veri e propri giornali online senza un riferimento ad altre testate tradizionali. Sono decine in ogni parte d’Italia e una quarantina si sono raccolti nell’Associazione nazionale stampa online (Anso), il primo organismo associativo nato in Italia.

Il fenomeno è molto ampio: solo nella regione Marche ce ne sono almeno 24, solo sette dei quali risultano iscritti all’associazione.

Marco Di Maio, membro del consiglio direttivo dell’Anso, immagina che il numero di iscrizioni aumenterà, via via che si procede con il rinnovo delle quote: “probabilmente – dice – ci saranno delle integrazioni”. Per il momento Di Maio fornisce i dati relativi alle testate aderenti all’Anso: sei milioni di utenti unici e 25 milioni di pagine visualizzate ogni mese. Sui siti Anso vengono pubblicate più di 500 notizie al giorno. L’associazione annuncia Benedetto Liberati, editore marchigiano e anch’egli membro del consiglio direttivo, avvierà nei prossimi mesi una sua indagine, per capire un settore in forte sviluppo negli ultimi due anni.

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Siti, portali, blog, forum e altro: cercare una legge armonica

Via Zeus News

Fin dai tempi del disegno di legge che voleva obbligare i blogger e i webmaster in generale a registrarsi al Roc (il Registro degli Operatori della Comunicazione), la Rete italiana si è sempre opposta a questi tentativi di inutile regolamentazione burocratica (e sospettata di censura): in tutta coscienza, come può un diario personale online essere equiparato a un organo di informazione?

Non sono pochi i blogger che, per evitare questo abominio, tuttora espongono sulle proprie pagine la scritta: “Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001”. Eppure l’idea di regolamentare Internet come fosse un’enorme edicola non muore.

Ecco perché la sentenza della Cassazione è sembrata a molti tanto importante: sembrerebbe rappresentare un pronunciamento ufficiale che dovrebbe porre fine alla disputa sull’equiparabilità dei forum e dei blog alle testate giornalistiche.

Eppure in questo ragionamento c’è una non piccola falla: la Cassazione ha parlato di forum, non di blog. Che la stampa generalista non sia attenta a queste sottigliezze è perfino comprensibile, ma la differenza è sostanziale.

D’ora innanzi è chiaro che chi gestisce un forum non è tenuto a registrare la testata, a indicare un direttore responsabile, a sottostare a tutte quelle limitazioni previste dalla legge sulla stampa. Certo non potrà avere nemmeno le tutele elencate nello stesso testo, ma non è questo il punto. Il punto è che, invece, sui blog non c’è ancora chiarezza.

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Eutelia propone 1950 esuberi

Da La Nazione E’ una matassa intricata, quella che avvolge il gruppo Eutelia. Al ministero, i vertici dell’azienda hanno presentato un piano industriale di 110 pagine, ricco di dettagli e chiarimenti, che conferma un eccesso di 1950 unità lavorative utilizzate nel settore It e la volontà di cedere i contratti informatici sottoscritti per l’80 per … Leggi tutto