Blogbar reminder: quando l’hacker suona al campanello

Mercoledì 25 marzo 2009 alle ore 18.00 alla Fnac di Torino Blogbar Classic: Quando l’hacker suona al campanello: sicurezza informatica per tutti. Il tema è la sicurezza ifnormatica vista da diversi punti di vista: quello aziendale e quello del normale utente di internet, cercando di fornire semplici istruzioni per l’uso. L’ avrà come ospiti Vincenzo … Leggi tutto

Vittime del digitale: il reporter di guerra

Mimmo Candito su Lastampa.it ricorda che sta morendo un figura importante peruna corretta informazione. Per i repoter di guerra occrerà trovare prestissimo dei sostituti per evtiare che la percezione delle guerre sia totalmente “embedded”. La geografia della guerra non si estinguerà, e però lentamente, inevitabilmente, a tracciarne i percorsi saranno sempre meno i reporter, con … Leggi tutto

La Cina chiude di nuovo Youtube

You Tube è inaccessibile dalla Cina. Le ragioni della censura non sono note. In passato i controllori delle rete cinese hanno bloccato singoli video. Una lunga serie di blog cinesi ed americani sono inaccessibili, cosi’ come quelli filo-tibetani e qualsiasi altro sito sia ritenuto dannoso. Il portavoce del ministero degli esteri Qin Gang ha affermato … Leggi tutto

I dolori dell’advertising on-line

Via TechCrunch

The expected drop in internet advertising revenues this year was neither unpredictable nor unpredicted, nor was it caused solely by the general recession and the decline in retail sales.  Internet advertising will rapidly lose its value and its impact, for reasons that can easily be understood.  Traditional advertising simply cannot be carried over to the internet, replacing full-page ads on the back of The New York Times or 30-second spots on the Super Bowl broadcast with pop-ups, banners, click-throughs on side bars.

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Una transizione affannosa dell’informazione

Via Lsdi E l’industria dell’informazione non sa—e ha fatto meno di quanto potrebbe per imparare—come convertire questo pubblico online più attivo in entrate economiche. Nei quotidiani, è sparita circa la metà degli annunci pubblicitari, in buona parte a causa di iniziative che avrebbero potuto realizzare in proprio. Gli addetti ai lavori prevedono che gli introiti … Leggi tutto

Sentirsi innovativi: la battaglia dei giornali sugli ebook

Per un po’ di tempo vageggiava per la testa del bloggante l’idea che il percorso lanciato per il noto giornale torinese sugli ebook reader fosse un po’ troppo innovativo per il contesto italiano.

Ora si scopre che il Corriere ha deciso di balzare sul Kindle

In questa prospetiva di innovazione il Corriere della Sera diventa il primo quotidiano italiano a poter essere sfogliato anche sul lettore palmare di libri elettronici Kindle 2 della Amazon, che permette di leggere libri e riviste in formato elettronico con una modalità di fruizione simile a quella cartacea.

Grazie all’accordo siglato con Amazon, il Corriere della Sera è l’unico quotidiano italiano che, insieme a oltre trenta quotidiani internazionali (dal New York Times al Wall Street Journal) va ad arricchire l’offerta di editoria digitale, prima limitata agli e-book.

Anche se Antonio Tombolini precisa giustamente che

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Ovviamente il Corriere della Sera su Kindlenon sarà come vedete qui sopra, in una foto montata per il lancidella notizia (molto onestamente l’autore della notizia confesserà che un Kindle non l’hanno mai avuto per le mani, e avevano ingenuamente pensato che venisse fuori così, a colori). Lettori ebook a colori sul mercato non ce ne sono ancora, anche se arriveranno (stima di Antonio: prima metà del 2011, segnatevi la data).

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L’Atlantide del giornalismo digitale

Siamo in una fase di grande transizione fra un presente che non è ancora compiuto, un passato che si sta consumando e un futuro radicalmente diverso.
Parliamo dell’informazione e del giornalismo.
Le fasi di transizione non sono per definizione momenti di tranquillità e di raziocinio, ma di turbinio e di modificazioni in corso d’opera.

Il rischio che si stava correndo nel recente passato era la perdita di una generazione di giornalisti, usiamo il termine classico che li descrive, già apolide, che poteva diventare definitivamente perduta. 

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Street View di Google invade l’Italia

A cinque mesi dal lancio in Italia, Street View aggiunge altre 14 città a Milano, Firenze, Roma e alla zona del Lago di Como già coperte dal servizio che è da oggi disponibile anche per Udine, Genova, Torino, Parma, Bologna, Arezzo, Livorno, Perugia, Bari, L’Aquila, Napoli e la Costiera Amalfitana, Reggio Calabria, Catania e Cagliari. … Leggi tutto

Working Capital Camp a Catania

Telecom Italia sponsorizza la realizzazione di cinque barcamp e una start up competition per discutere di innovazione e creazione di impresa e per conoscere nuove idee imprenditoriali e progetti di ricerca di cui possa diventare partner. Il primo dei Barcamp si svolgerà a Catania il 29 aprile. A seguire gli altri eventi Techgarage, 22 maggio … Leggi tutto

Sulla lapide dei giornali

Enrico Franceschini su Repubblica

Il necrologio è sormontato da due date: 1764-2009. “Dopo una lunga battaglia con pubblicità in declino, età anagrafica dei lettori troppo avanzata, concorrenza di Internet, sconsiderati livelli di indebitamento, costi inflessibili, ambizioni esagerate e crisi di nervi, l’industria dei giornali è passata a miglior vita”, annuncia il testo. Humour nero, specie se stampato su un giornale: il Financial Times, che ieri ha aperto a questo modo un’inchiesta sulla crisi dell’informazione quotidiana. Dal New York Times alle gazzette di provincia, la carta stampata è in declino: alla sua crisi strutturale, provocata dall’avvento del web, si è aggiunta la mazzata della crisi ciclica, la peggiore recessione economica a memoria d’uomo. Negli Stati Uniti, grandi giornali vanno in bancarotta uno dopo l’altro; ovunque, tutti perdono copie e profitti, e cercano di sopravvivere riducendo le spese.

Eppure la stampa quotidiana non ha mai avuto tanti lettori come oggi: grazie alle edizioni online, che tuttavia nella maggior parte dei casi sono gratuite e generano entrate pubblicitarie ancora troppo basse. “Dacci oggi il nostro giornale quotidiano”, continuano a dire i cittadini del mondo, però si sono abituati a leggerlo sullo schermo di un computer o di un telefonino, senza sborsare un soldo.

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