Wired UK

Dopo Wired.it è uscito anche Wired.co.uk Curiosi di vedere la copia cartacea se è meglio di quella italica UPDATE: Qualcuno in UK giustamente si fa domande sull’opportunità di lanciare Wired oggi

Un direttore con la rete aperta e attiva

De Bortoli nel suo discorso di “insediamento” E allora vi dev’essere una ragione profonda che lega il lettore al proprio quotidiano. E questa ragione sta nella qualità e nella credibilità dell’informazione. Nella capacità del giornale di rappresentare la comunità a cui si rivolge. Di rappresentarla e di difenderla nei suoi bisogni, persino nelle sue paure, … Leggi tutto

Pubblicità febbraio: giornali -28%, internet +6%

Via Prima Comunicazione Il fatturato pubblicitario del mezzo stampa in generale ha registrato nel periodo gennaio-febbraio 2009 un andamento in flessione rispetto allo stesso periodo del 2008 (-28%). Questo dato è la conseguenza di andamenti diversi all’interno dei mezzi stampa rilevati. Internet: il mese di febbraio 2009 rispetto al mese di febbraio 2008 risulta essere … Leggi tutto

Torino facilissima: tutti i certificati via internet

Dimezzare le cose usando internet: questo l’obiettivo del progetto Torino facilissima che permetterà di ottenere  il 90% dei certificati anagrafici via internet.  Il sistema Torino facilissima si basa su una carta personale dotata di password e numero segreto, che permette di accedere alle aree riservate dell’anagrafe sul sito del Comune per richiedere i certificati necessari … Leggi tutto

Youtube vende mp3 su Itunes

YouTube ha annunciato la disponibilità, anche per l’Italia della piattaforma Click-to-Buy, un sistema di e-commerce che consente agli utenti di acquistare e scaricare on-line attraverso iTunes i file mp3 dei loro artisti preferiti visti su YouTube. Il servizio Click-to-Buy era disponibile già dallo scorso ottobre nel mercato statunitense e successivamente in quello britannico, tedesco, olandese … Leggi tutto

Giornali vs Google: tentativi legulei e postumi di riscossa

Vittorio Sabadin su Lastampa.it

Ci è voluto un po’ di tempo, ma alla fine gli editori americani hanno forse scoperto come è possibile uscire dalla crisi che ha colpito i giornali: basta smetterla di rifornire di armi il proprio nemico. E’ stato come sempre Ruperth Murdoch, il proprietario del «Times» e del «Wall Street Journal», a chiamare a raccolta i suoi colleghi in questa nuova, decisiva battaglia. Murdoch ha quasi ottant’anni, ma continua a vedere le cose con più chiarezza di chiunque altro. «La questione è molto semplice – ha detto -. Dobbiamo smetterla di permettere a Google di rubare i nostri copyright». E Robert Thompson, il direttore del «Journal», è stato ancora più esplicito del suo capo: «Non c’è dubbio che molti siti web sono veri e propri parassiti, sono come una tenia tecnologica nell’intestino di Internet».

L’idea di Murdoch è che i giornali non devono più consentire ai motori di ricerca o agli aggregatori di notizie che sono prosperati in questi anni sul web di utilizzare gratuitamente gli articoli pubblicati. Se Internet è il nemico della carta stampata, non ha senso che ad alimentarlo e a farlo crescere siano proprio le sue vittime. «Siamo stati pazzi, ma ora non lo saremo più – ha sottolineato l’amministratore delegato dell’Associated Press Dean Singleton, un rispettato veterano dell’editoria -. Non possiamo più starcene fermi a guardare gli altri portarsi via il nostro lavoro sulla base di principi giuridici male interpretati».

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La facitura di Irealize

Un po’ di tempo fa un gruppo di torinesi e non solo ha cominciato a capire che era il momento di tentare un’avventura. Realizzare a Torino un grosso evento che potesse rivaleggiare con i  big mondiali nel mondo dell’innovazione, della tecnologia e della creatività. Qualcosa tipo Etech, Lift, LeWeb,  Dld e consimili per capirsi. Il … Leggi tutto