Quattro pensieri su Google OS

Sul lancio di Google Os si sono lette non poco strampalate da molti commentatori italiani che scrivono di tencologia ma che forse non vivono la tecnologia.

Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Google ha annunciato che lancerà a fine anno un sistema operativo open source basato su Linux incentrato su Chrome e orientato prevalentemente per i netbook, i piccoli, leggeri, economici laptop nati sulla scia dei capostipi eeepc di Asus. Google sta cercando accordi con i produttori di hardware per distribuire Google Os.

C’è qualcosa di nuovo nell’atteggiamento di Google. Di solito Google non fa annunci di lungo periodo come altri tipo Microsoft del tipo: “fra 6 mesi lanceremo …”. Google realizza e poi annuncia, al massimo mette una beta semi perpetua sul prodotto, ma parte subito.

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IIl NYT ragiona sul far pagare 5$ al mese per l’accesso al sito

Via Bloomberg

New York Times Co. said in a survey of print subscribers that it’s considering a $5 monthly fee for access to its namesake newspaper’s Web site.

Times Co. also asked whether subscribers would be willing to pay a discounted fee of $2.50 a month for access to the site, in the poll confirmed today by Catherine Mathis, a company spokeswoman. Nytimes.com, the most visited among newspapers’ sites, is currently free.

Times Co. is contemplating additional sources of revenue as marketers slow spending on the Internet. Ad sales at the publisher’s sites, also including about.com and boston.com, fell 8 percent and 3.5 percent in the first quarter and fourth quarter of 2008 respectively. They gained 6.5 percent last year.

“The question here for consumers is the psychological barrier of now paying when you were getting it for free before, and you’re going to lose some readers as a result,” said Ken Doctor, an analyst at Outsell Inc. in Burlingame, California. “The New York Times will also have to evaluate what this means for ad rates as they lose readers.”

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Verso l’innovazione con le mutande di latta

Fra la raccolta di twitterate del panel sull’innovazione del Working Capital Camp di ieri ci sono delle perle di saggezza di Mario Calabresi Un progetto innovativo ha bisogno di un 2ndo motore che contrasti le forze opposte al cambiamento Innovare in Italia è organizzarsi a fare uno slalom continuo Qui le prime foto del WCC … Leggi tutto

Telecom e Topix insieme

Ammonta a 5 milioni di euro in due anni l’investimento complessivo di Telecom Italia per sostenere le migliori iniziative imprenditoriali nell’ambito del web 2.0. È il progetto Working Capital, presentato oggi al Politecnico di Torino per la terza tappa di incontri promossi da Telecom per riflettere sul futuro dell’innovazione tecnologica in Italia. Il progetto si … Leggi tutto

Working Capital Camp Torino: tracce nella rete

Una ricca manciata di link per il Working Capital Camp Torino di domani http://blog.workingcapital.telecomitalia.it http://delicious.com/workingcapitalteam http://twitter.com/workingcapital http://www.facebook.com/group.php?gid=72028012624&ref=ts# http://www.linkedin.com/groups?gid=1819909&trk http://www.youtube.com/workingcapitalteam http://friendfeed.com/workingcapitalteam http://www.slideshare.net/workingcapitalteam Il tag ufficiale del Working Capital Camp è: wcc_to oppure #wcc_to per Twitter

Innovazione per modo di dire

Alberto Fattori racconta degli strani tipi di innovazione e propone una petizione

In Italia, dopo la parola Veline, ne esiste una seconda sulla bocca di tutti: Innovazione! Bene, mentre la prima non genera ricchezza se non per giornali di gossip connessi, la seconda rappresenterebbe l’opportunità del paese per cercare di crearsi un possibile futuro, al momento compromesso da decenni di scelte errate e miopi, dei diversi Governi e gruppi di potere (lobby) che si sono succeduti.

Siccome non è “mai troppo tardi” per fare la cosa giusta, come del resto stanno facendo tutti i paesi occidentali, alla disperata ricerca di “correggere” l’errato approccio che ha provocato la crisi mondiale in atto, nei mesi scorsi, anche l’Italia aveva dichiarato di voler “riscrivere” il proprio futuro, partendo proprio da una sistematica Innovazione.

Bene, con ansia si aspettava quindi il varo, del “Decreto Anticrisi”, sbandierato per “mari e monti” da Berlusconi, come il “salvavita” per il paese, la pietra miliare per costruirne il futuro. Leggendolo e rileggendolo sembra però più che un documento che delinea un futuro, qualcosa pensato per il suo passato, tanto che si potrebbe confondere come un atto redatto a fine anni ’60, in pieno boom economico, piuttosto che qualcosa pensato e scritto nel 2009 per gli anni a venire!

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La Sicilia snodo vitale della rete veloce

Maurizio Molinari su Lastampa.it

Il commercio digitale del XXI secolo viaggia alla velocità della luce attraverso le fibre ottiche contenute in cavi sottomarini che collegano l’Estremo Oriente al Nordamerica passando per la Sicilia, con il risultato di trasformare l’isola nel tassello strategico più ambito dalle compagnie di comunicazione e più osservato dall’intelligence. Per avere idea del «grande gioco che si svolge attorno alla Sicilia» bisogna ascoltare gli addetti ai lavori. Kevin Summers, direttore del magazine «Submarine Telecoms Forum», stampato in Virginia, dice che «l’importanza della Sicilia per i cavi a fibre ottiche è simile a quella che ha per i militari perché si trova in mezzo al Mediterraneo ed è accessibile facilmente da ogni sponda».

Se fino agli Anni Ottanta i cavi sottomarini a fibre ottiche si diramavano soprattutto dal Nordamerica verso l’Europa il boom degli ultimi 20 anni dovuto alla crescita delle economie dell’Estremo Oriente ha portato a rivalutare l’importanza del Mediterraneo come area di transito fra Occidente e Oriente. Basta osservare la mappa dei due principali cavi che collegano la Cina all’Europa e quindi al Nordamerica: il Sea-Me-We 3 e 4. In un caso lo snodo siciliano è Palermo e nell’altro Mazara del Vallo. «Sono due aree che, sommate alla terza di Catania, consentono di portare velocemente i cavi dalla bassa profondità alla superficie con costi ridotti» spiega Jonathan Wright, che ha studiato a fondo la mappa dell’isola per «Interoute» la società internazionale che sta lavorano per creare un nuovo collegamento sottomarino fra la baia di St Paul a Malta e Mazara del Vallo.

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Rita Clementi è volata a Boston

Via Corriere.it È stata di parola. Rita Clementi è volata a Boston. Da giovedì lavorerà in un importan­te centro medico. Ha lasciato l’Italia, così come aveva promesso, la ricercatrice precaria di Pavia che ha scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per denunciare lo stato comatoso della ricerca nel nostro Paese e per raccontare la … Leggi tutto

Il WSJ farà pagare la lettura dei contenuti dall’Iphone

Via Massimo Russo Il Wall Street Journal, come del resto già annunciato da Rupert Murdoch, si appresta a far pagare per le proprie applicazioni in mobilità. Per il momento gli utenti iPhone si sono visti sottoporre un sondaggio nel quale si chiede la loro disponibilità a pagare per avere pieno accesso al giornale, oggi del … Leggi tutto