Tutto è monnezza

Un libro intrigante di Antonio Castagna Sapete che esistono 839 nomi per catalogare i rifiuti? Siete convinti di conoscere tutti i possibili accorgimenti per una vita realmente ecosostenibile? A queste e ad altre domande risponde il brillante saggio di Antonio Castagna, che per i rifiuti nutre una vera e propria dipendenza. “Tutto è monnezza” ci … Leggi tutto

Telecom Italia – Telefonica : otto pensieri veloci

La privatizzazione di Telecom e stata fatta malissimo favorendo manager aziendali, politici, finanzieri e banche e non innovazione e sistema Italia Una commissione d inchiesta sulla privazione è il minimo che si possa sperare anche se è oramai tardi Quando Telecom e stata ceduta le telecomunicazioni erano oligarchiche e relativamente innovative, ora il telefono è … Leggi tutto

Il sole, le ali e la civetta: ovvero il magico mondo delle energie rinovabili in Italia

Il nuovo libro di Lucia Navone sul mondo delle energie rinnovabili in Italia Episodi di fiction si alternano alla ricostruzione giornalistica per cercare di fare luce, per la prima volta, su come sono andate le cose in Italia sul fronte delle energie rinnovabili. Per anni siamo stati il paese del Bengodi grazie agli incentivi più … Leggi tutto

Le idee di Jeff Bezos per il Washington Post: mettere il lettore prima di tutto

Jeff Bezos ha presentato le sue idee semplici ma efficaci per risollevare il washington Post ribaltando le tradizionali regole del giornalismo (italiano) come mettere il giornalista prima di tutto o avere tutto e subito (compreso quello degli altri) e conservare e non innovare Noi abbiamo avuto tre grandi idee con Amazon, a cui siamo rimasti … Leggi tutto

L’integrazione carta – digitale ovvero l’abbraccio mortale per gli old media

Via Lsdi

Un errore fatale l’ integrazione fra carta e digitale? Lo sostiene Kevin Anderson –  un giornalista americano che si è occupato di strategia digitale per il Media Development Investment Fund,  il Guardian e la BBC.   In un articolo su TheMediaBriefing Anderson ricorda che, pur avendo ricevuto ripetuti stimoli a svegliarsi e a rispondere alla rivoluzione che la travolgeva,  l’ industria dei giornali, come la gran parte dei settori industriali travolti dall’ innovazione, ha sbagliato le strategie da adottare. E spiega che, invece,  i risultati migliori in termini economici sono stati realizzati proprio dalle aziende che hanno scelto la separazione, anche sul piano aziendale, fra il settore tradizionale e quello innovativo. Fra di esse il gruppo Schibstead in Scandinavia e il Deseret in Usa.

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In memoria di Marisa Bellisario

Il 4 agosto 1988 , 25 anni fa, moriva a Torino Marisa Bellisario

Marisa nasce nel 1935 a Ceva, un paesino in Provincia di Cuneo. Laureatasi a Torino in Economia e Commercio, la sua avventura nel mondo delle nuove tecnologie inizia alla divisione elettronica dell’Olivetti. È il 1959 e a riceverla come neo-laureata c’è Franco Tatò che le propone un lavoro a Milano nel mondo dei computer, allora un universo inesplorato e per temerari. È la prima scommessa, la prima di una lunga serie di sfide e intuizioni che, da donna intraprendente, decide di raccogliere. Nel 1963, l’Olivetti si fonde con la Bull ma già nel 1964 tirano venti di crisi. Si decide la cessione della divisione elettronica alla General Electric. Per Marisa Bellisario cominciano i primi scambi internazionali. Nel 1965 si reca per la prima volta a New York e in breve tempo ottiene anche in America il pieno riconoscimento delle sue doti manageriali.

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Avevamo la luna: il miracolo sfiorato e le occasioni perdute

Un libro veramente multimediale e completo di Michele Mazza Il vero ’68 italiano? Un’anticipazione del 2013? Sono le ipotesi che avanza il libro di Michele Mezza a proposito degli anni tra il 1962 e il 1964. Un triennio in cui le prospettive di un cambiamento di ruolo e di status del paese potevano realmente mutare. … Leggi tutto

La commissione ombra per l’equo compenso

Via Stefano Tesi

Sono, oltre al sottoscritto, Fabrizio Morviducci, Vittorio Pasteris, Antonello Antonelli, Giulio Volontè, Rosaria Talarico, Francesco Blasi e Marco Merola. Più due ombre delle ombre che per ora restano nell’ombra. Tutti volontari: non mi sono “scelto” nessuno.

Sette loro, sette noi.
Loro rappresentano OdG, Fnsi, Inpgi, Fieg, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Ministero dello sviluppo economico e Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Noi rappresentiamo noi stessi e, in pectore (nonchè nell’ombra) i giornalisti autonomi italiani.
Sì, ci siamo autonominati, ce la canteremo e ce la suoneremo. Con buona pace di chi ci osteggia (ma siamo tipi coriacei).
Oltre a noi, l’umbratile gruppo comprende anche alcuni “fiancheggiatori” pronti a coprire le eventuali fallanze o a dare contributi supplementari.

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Se ne salverà solo uno, al massimo due o tre. Verso la morte dei quotidiani generalisti

Questa notizia non l’avrete trovata sui quotidiani nazionali che con la solita oggettività pubblicano le notizie a loro positive, ma omettono del tutto quelle negative. Questa è quasi tombale per molti che non sopravviveranno neppure alla loro trasformazione nel digitale.  Via ADG Informa

Il segno meno la fa da padrone negli ultimi dati Audipress. Il calo dei lettori dei principali quotidiani italiani è spesso a due cifre e solo pochissime testate registrano un incremento. Il totale dei lettori, nell’ultimo quadrimestre, passa da 22.502.000 dell’ultima rilevazione a quota 21.005.000, con una riduzione del 6,7%. Già a febbraio, nella passata indagine, i lettori erano calati del 5,1%. Non varia il podio con La Gazzetta dello Sport davanti a La Repubblica e Il Corriere della Sera. I dati emergono dall’indagine Audipress 2013/I sui lettori medi dei quotidiani, che sono la risultante delle rilevazioni dal 17 settembre al 16 dicembre per il terzo ciclo 2012 e dal 7 gennaio al 24 marzo per il primo ciclo 2013, basate su 28.884 interviste. La ‘rosea’ registra 3.743.000 lettori, scendendo abbondantemente sotto la soglia dei 4 milioni con un calo di ben 503.000 unità (-11,8%). Segno meno anche per La Repubblica che ora ha 2.835.000 lettori (-5,8%). I lettori de Il Corriere della Sera, sono invece 2.765.000 (-6,7%). Quarto posto per il Corriere dello Sport che perde meno del principale quotidiano sportivo italiano, attestandosi a 1.711.000 con un calo del 5,4%. Pesante flessione per La Stampa che scende a quota 1.383.000 con una riduzione del 17%.

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L’edicola del futuro, il futuro delle edicole. Ovvero che fine farà la carta stampata: l’ebook del Giornalaio

E’ uscito ieri realizzando in un giorno un grande successo sugli store online l’ebook di Pierluca Santoro sul futuro delle edicole: un gioeillino. In questo breve ma esaustivo saggio Pier Luca Santoro, per la rete “Il Giornalaio”, ci introduce all’abc della filiera editoriale mostrandoci l’edicola sotto diversi punti di vista. L’ebook riesce a restituirci e … Leggi tutto