La crescita sotterranea del telelavoro

Via Ennio Martignago La mancanza di una disciplina seria e della diffusione del telelavoro è un caso di evidente concorrenza sleale di cartello del top management nei confronti dei propri impiegati. Di fatto il telelavoro è ovunque! A parte l’executive e lo specialista DOC che non hanno un vero ufficio e sono sempre in telelavoro, … Leggi tutto

Acqua pubblica: un bene per tutti

Il Comitato Referendario Sì acqua pubblica ha organizzato un convegno internazionale sul tema dell’acqua pubblica e dei beni comuni, che si svolgerà Lunedì 15 febbraio a partire dalle 9 presso il Circolo dei Lettori. La giornata di studio serve per fare il punto sugli  sviluppi del lavoro della Commissione Rodotà per la Riforma dei Beni … Leggi tutto

Anche dagli USA partono appelli contro lo sfruttamento dei giornalisti

Via LSDI

I giornalisti devono smetterla di partecipare al loro stesso sfruttamento lavorando per una miseria o, peggio, offrendo gratis il loro lavoro. E devono ribadire, tutti insieme, la statura della loro professione. La ragione è semplice: se non danno loro valore a quello che fanno, non lo farà certo nessun altro.

Dovete  dire no a chi vi invita a lavorare per niente promettendo solo il compenso di un vago mettersi in mostra. Inviti che, soprendentemente (o bisognerebbe dire scandalosamente?) vengono da persone che vengono pagate per il loro lavoro da organizzazioni più o meno profit. Invece di un semplice no, però, io direi loro qualcosa come:

Il Giornalismo di qualità richiede addestramento, tempo e tenacia. Sebbene sia facile riempire gli spazi con parole, immagini e video che vengono prodotti velocemente e a basso prezzo, il giornalismo di bassa lega è l’ equivalente delle calorie ‘’sporche’’.

Più calorie sporche consumi e più stai male. Non sarebbe bello per la nostra democrazia – per non parlare della nostra autoconsiderazione di giornalisti – se dovessimo cercare di nutrire la conversazione pubblica a livello locale, statale e federale con l’ equivalente giornalistico di Ding Dongs e McNuggets.

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Capelli alla cinese

Via Lastampa.it Sono da un parrucchiere cinese, uno dei tanti che stanno spuntando qua e là con gran rabbia delle «petnoire» di quartiere. Rabbia comprensibile: shampoo e piega costano 6 euro, e aggiungendone 2 c’è pure il taglio. Ma come? E c’è da fidarsi? Occorre sperimentare. Eccomi allora, alle 9 di una mattina di metà … Leggi tutto

Google Buzz, più Friendfeed che Twitter o Facebook, con il pregio della geolocalizzazione

twitter friendfeed facebookGoogle ha lanciato Google Buzz il suo servizio sociale con l’evidente obiettivo di contrastare la crescita degli altri competitor come Facebook e Twitter. Era da un po’ che ci si stupiva che BigG non riuscisse ad inventarsene una delle sue per colonizzare appieno il mondo dei social network. Anche se è presto per fare analisi e in queste ore sta avvenendo la migrazione degli account Gmail che piano piano si trovano anche Buzz disponibile sembra che  siamo di fronte a un servizio con ottime chances di successo.Google hanno scelto pragmaticamente di interpretare un adagio semplice: se non hai una buona idea, copiala !

Google Buzz sembra moltissimo a Friendfeed con in più tutta la facilità del mondo Google. La scelta strategica però appare sensata: obiettivo primario puntare all’utilità d’uso del servizio.

I media tradizionali da tempo stanno facendo da grancassa dei successi di Twitter e Facebook, inducendo aziende e cittadini a sbarcare su questi con risultati altalenanti. Oramai piccole e grandi aziende, giornali, enti, associazioni, circoli ricreativi, bocciofile e altro ancora si sono aperti un account Twitter che mediamente usano come megafono delle loro attività o spesso come piccolo, grande strumento di spam veicolando link alle loro risorse web, sperando che i followers  visitino le pagine in questione. Agli estremi opposti Facebook è diventato la sarabanda globale con di tutto di più, un media in cui il rapporto segnale-rumore si fa bassissimo e la confusione sovrana da megalopoli ipertrafficata è il pane quotidiano.

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Google Wave è il futuro, Google Buzz è il presente

Via TechCrunch

Google has a problem. Despite having their hands in just about everything online, they’ve never been able to tackle what is a key part of the fabric of the web: social. Yes, they have Orkut and OpenSocial, but no one actually uses them. Okay, some people use them, but not in the meaningful social ways that people use Facebook or even Twitter. Today, Google may have just solved their social problem.

Google Buzz is easily the company’s boldest attempt yet to build a social network. Imagine taking elements of Twitter, Yammer, Foursquare, Yelp, and other social services, and shoving them together into one package. Now imagine covering that package in a layer that looks a lot like FriendFeed. Now imagine shoving that package inside of Gmail. That’s Buzz. If Google Wave is the future, Google Buzz is the present.

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La terza via all’ipad

Via Marco Formento

Mi piace pensare che esista una terza via che non considera il prodotto/device/piattaforma digitale e la relativa esperienza utente come la raccolta delle sue features. Che riesca ad esprimere insomma il punto di vista del non specialista/nerd/geek, ovvero la prospettva che conta davvero se ci si appassiona non solo ai mercati digitali, ma alle società che tali mercati incontrano. Se così non fosse, l’iPod non sarebbe che un player mp3 peggiorato dal DRM; l’iPhone un HTC con meno megapixel; l’iMac un pc senza floppy.

Su questa via ‘terza’ possiamo allora provare a collocare, e riportare, alcuni ragionamenti:

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L’anti Twitter di Google per Gmail

Il WSJ ha lanciato la notizia

Google Inc. is taking a swipe at Facebook Inc. and Twitter Inc. with a new feature that makes it easier for users of Gmail to view media and status updates shared online by their friends.

Google could announce the new Gmail feature as soon as this week, said people familiar with the matter. A Google spokeswoman declined to comment.

The change adds a module to the Gmail screen that will display a stream of updates from individuals a user chooses to connect with, said one of these people. It is a format popularized by Facebook and Twitter.

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L’Expo di Milano rischia di arenarsi nel nulla

Via Repubblica Milano Il preventivo è già calato di un terzo. Ma non basta ancora. Expo senza fondi. Con l’ipotesi estrema sul tavolo di Berlusconi: rinunciare all’evento. Expo di nuovo impantanata tra fondi che non ci sono, con il budget essenziale già sceso da 3,2 miliardi a 2, ma con il buio fitto sui soldi … Leggi tutto

Castelli: l’Alta Velocità non va

Via Corriere L’alta velocità lanciata dalle Ferrovie dello Stato non sta funzionando secondo le speranze. E’ quanto ha ammesso il vice ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roberto Castelli, nel suo intervento al convegno di apertura dell’ottava edizione della Mobility Conference promossa da Assolombarda e Camera di Commercio di Milano. Si dice che l’alta velocità … Leggi tutto

Un’università da ricchi

Via Lastampa.it È stata una sbornia d’inizio millennio, drogata dall’esplosione delle lauree brevi e dal proliferare degli atenei sotto casa. È durata poco. E adesso il mito delle «élite per merito» sembra destinato a restare tale. Altro che avvicinarci alla media Ocse per tasso di universitari e laureati; abbiamo ricominciato a distanziarci. E l’Università sta … Leggi tutto