L’inchiesta Sec si allarga a JpMorgan Chase, Merrill Lynch , Citigroup, Deutsche Bank e Ubs

Via Maurizio Molinari su Lastampa.it L’inchiesta su Goldman Sachs si allarga a simili operazioni finanziarie condotte da altre grandi banche di Wall Street mentre il presidente Barack Obama spinge il Congresso a varare la riforma per evitare il ripetersi di illeciti ai danni degli investitori. Le indagini condotte dalla Sec, la Consob d’America, puntano a … Leggi tutto

Goldman Sachs accusata di frode

Via IlSole24Ore

Goldman Sachs, una delle grandi banche americane che ha retto meglio alla crisi finanziaria (anche grazie ai 10 miliardi di dollari dei contribuenti ricevuti in prestito dal Tesoro Usa con il programma Tarp avviato dall’amministrazione Bush), è stata accusata di frode per aver creato e venduto prodotti collegati a mutui suprime, rilasciando informazioni inesatte e omettendo fatti chiave. Goldman Sachs ha definito in un comunicato sul sito completamente infondate le accuse mosse dalla Security and Exchange Commission (la Consob americana), le contesta con vigore e intende difendere la società e la sua reputazione.

La Sec ha avviato una causa civile, come riporta il New York Times. Sulla scia della notizia il titolo ha ceduto ceduto a Wall Street il 12,72%, a 160,83 dollari per azione. In forte calo anche altre grande banche: Citigroup (-5,20%), Morgan Stanley (-5,57%). Le Borse europee sono nettamente peggiorate sull’onda della notizia. Il Ftse All Share ha perso il 2% e il Ftse Mib il 2,3 per cento.

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Pre Post

Via L’Espresso … a settembre potrebbero seguire altri simili Le ambizioni confessate sono «etiche e politiche»: consegnare ai lettori web notizie verificate, scardinando l’ordine di quelle diffuse da giornali e tv. “Il Post” di Luca Sofri, dal 20 aprile on line, non sarà un quotidiano internet e basta. La sfida del giornalista critico dei giornalismi … Leggi tutto

Siniscalco verso la presidenza del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo

Via LaStampa.it La Compagnia di San Paolo ieri ha votato a maggioranza l’indicazione per il prossimo presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo: per i torinesi la guida dovrà essere affidata a Domenico Siniscalco. Si tratta di un «parere consultivo al presidente Angelo Benessia – precisano fonti della Fondazione torinese – affinché nei contatti … Leggi tutto

La Cina è lontana

Via IlSole24Ore Il prodotto interno lordo cinese nel primo trimestre è cresciuto dell’11,9% rispetto allo stesso periodo del 2009, dopo il +10,7% registrato nell’ultimo trimestre 2009. Lo ha comunicato oggi l’Ufficio di statistica di Pechino. “Il ritmo della ripresa è accelerato – ha detto il portavoce dell’Ufficio – e pone buone basi per raggiungere i … Leggi tutto

Marco Formento: il talento che avanza

Auguroni al prestigioso e grandioso Marco Oggi, dopo nove anni al Secolo XIX online, inizio una nuova avventura come global digital director in De Agostini Publishing. Sono stati anni importanti per l’azienda e le persone che lascio e pieni di soddisfazioni, nonostante la complessità delle sfide in un mondo che lotta (anche con sé stesso) … Leggi tutto

Google: il giornalismo di qualità vincerà

Via Politico

The chief executive of Google has a message for the staggering newspaper industry: Things will get better. But, Google CEO Eric Schmidt told a group of industry brass Sunday evening, that will mean big changes to the news business and Google will continue being an integral part of those changes.

Newspapers, he said, will make money once again. But it will be from online advertisements and an altered subscription model. “We have a business model problem, we don’t have a news problem,” Schmidt said. Speaking to the American Society of News Editors’ annual convention at the J.W. Marriott in downtown Washington, Schmidt showered praise on the industry, calling journalism an “art.” Schmidt said he reads three newspapers, and called their work indispensible. And he blasted blogs, saying that any questions about the value of newspaper editors can be answered: “look at the blog world.”

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Ipad, la piattaforma anti web e il conflitto di interessi dei giornalisti

Dan Gilmor non le manda a dire a Apple e ai giornalisti

The iPad, as many others have noted, is designed to work best with apps: Apple’s own and the third-party apps that are coming into the Apple-controlled market from which Apple profits with every sale of a paid app and will profit further from commercial activities that take place inside those apps. It’s much more in Apple’s interest to push the iPad as an app platform than as a Web platform, however well the device runs Flash-forbidden Safari (competing browser providers are not welcome in any case).

Apple wants to be not just the platform but also, effectively, the pipe — a permission-required conduit — for the information that gets to the device. This makes the iPad a fundamentally anti-Web platform no matter what Apple and its supporters claim. It makes the iPad an anti-Internet platform, as GigaOm’s Paul Sweeting told NPR the other day. Apple’s lockdown methods suit a large number of media consumers just fine. They want a walled garden. They want Apple to protect them. They want an ecosystem where someone else makes all the key decisions so they don’t have to worry.

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Banda larga lenta

Alessandro Longo su Repubblica.it La vera velocità delle adsl italiane è circa la metà di quella pubblicizzata e penalizza soprattutto gli utenti di alcune zone geografiche. Gli abitanti delle città medio-piccole navigano più lenti e in certi casi pagano di più degli altri. È quanto svelato dal primo studio complessivo sull’adsl italiana, condotto da Between-Osservatorio … Leggi tutto

Iad è la nuova vera sfida di Apple

Via Macity

Con iAd Apple muove i primi passi nel mercato del mobile advertising, proponendo un servizio di mobile advertising specificatamente studiato per il software dei dispositivi multitouch della Mela.

Il concetto che sta alla base di iAd è strettamente legato alle applicazioni e al loro significato nell’utilizzo giornaliero di un utente. Secondo Steve Jobs, a differenze dall’esperienza desktop, l’attività ricerca è meno importante sui device mobili; la parte delle leone è fatta dalle applicazioni e dal tempo che l’utente trascorre in loro compagnia. Il ragionamento di Jobs è semplice: così come su desktop il centro nevralgico dell’attività web è rappresentata dal motore di ricerca, su cellulare invece tutto parte della applicazioni.

Da questo assunto (più o meno condivisibile) prende le mosse la filosofia di iAd: i messaggi promozionali sono integrati direttamente nelle applicazioni e tentano di offrire un servizio che dovrà coniugare l’impatto emozionale – tipico degli spot televisivi – con l’interattività del web. Come dimostrato nella presentazione, la pubblicità offerta da iAd assomiglia molto di più ad una mini-applicazione interna alle app stessa, capace di offrire giochi integrati o opzioni interattive.

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Espatria l’omino Bialetti

Via Repubblica.it

Chiude la fabbrica dove nel 1919 fu fondata la Bialetti, per decenni sinonimo di caffettiere. E Mette in mobilità i 120 dipendenti dell’impianto piemontese, tra operai e impiegati. L’annuncio è stato dato oggi dall’azienda che ha ventilato la possibilità di trasferire l’intera produzione italiana di moka express dallo stabilimento di Crusinallo, vicino ad Omegna, a un paese dell’est europeo.

L’omino con i baffi, logo che l’ha resa famosa in tutto il mondo e che imperversò sul Carosello dal 1958, potrebbe, dunque, espatriare e, insieme con lui, un pezzo di storia italiana, industriale e culturale. Il padre dell’industria della moka per eccellenza, Alfonso Bialetti, aprì l’officina di Crusinallo per produrre semilavorati in alluminio, ma nel 1933 lo spirito imprenditoriale unito all’intuizione creativa, lo portò a sposare la causa del caffè. La moka, dal design art decò, da lì a pochissimo tempo entrò nelle case degli italiani per non lasciarle più. Nonostante i cambiamenti, nell’assetto societario come nelle diversificazione produttiva, il marchio Bialetti resiste e uno studio recente ha calcolato che il 90% delle famiglie italiane possiede una caffettiera dell’omino con i baffi.

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Qualche numero sul lancio di Ipad

Trecentomila Ipad venduti in un giorno (direttamente da Apple), sarebbe più interessante sapere i dati dei giorni 2 e 3

Apple today announced that it sold over 300,000 iPads in the US as of midnight Saturday, April 3. These sales included deliveries of pre-ordered iPads to customers, deliveries to channel partners and sales at Apple Retail Stores. Apple also announced that iPad users downloaded over one million apps from Apple’s App Store and over 250,000 ebooks from its iBookstore during the first day.

Per ora i compratori sono  dei possessori seriali di Mac e Iphone (via Fortune)

  • 74% were Mac users (26% owned another kind of PC). 96% planned to continue using their computers.
  • 66% owned iPhones. Only four or five respondents (1%) thought they could replace their iPhone with an iPad.
  • 13% owned Amazon  Kindles and 58% of those planned to replace it with the iPad.

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