Nei giorni 15-1 6-17 del prossimo mese di ottobre uno dei più originali eventi internazionali per startup approda a Milano, organizzato in collaborazione con Startupbusiness (http://network.startupbusiness.it) e ospitato presso lo spazio The Hub (http://milan.the-hub.net).
Lo Startup Weekend (http://startupweekend.org), invenzione no-profit di un giovane gruppo di base a Seattle, ha già riscosso notevole successo nel mondo (120 eventi, realizzati in 100 città e 25 Paesi), lanciando una seducente sfida: creare una startup in tre giorni, anzi in 54 ore!
Suona come una “mission impossibile”, eppure lo Startup Weekend ha contribuito a lanciare in tre anni circa 560 nuove startup (la maggior parte web e tech), con una formula (no talk, all action) che è l’antitesi del BarCamp.
Economia
Arrivano in Italia le Ted Conference
Via Corriere.it Arrivano in Italia le “TED conference“. Da lunedì 13 settembre, tutti i giorni alle ore 23.00 (in replica a 00.30) su Music Box (Sky, canale 703). Ted sta per Technology, Entertainment & Design, organizzazione senza scopo di lucro che riunisce le menti più innovative del pianeta. Da Gordon Brown al cantante degli U2 … Leggi tutto
Stagisti gratuiti ad uso ministero dello sviluppo economico
C’è un sito che ospita, a cura di Marco Patruno, un assillante campagna denunciando lo scandalo di migliaia di giovani che, per trovare in qualche modo la strada dell’impiego, accettano quello che si chiama “stage”. Un tirocinio, insomma, che dovrebbe preludere ad un lavoro stabile. Spesso, però, non si ottiene alcuna formazione, si è sottopagati, si compie lo stesso lavoro di un normale impiegato e alla fine si è rispediti a casa.
C’è addirittura chi organizza stages gratuiti, senza nemmeno il rimborso delle spese. A dare l’esempio è il governo. Patruno denuncia l’organizzazione di stage siffatti presso il ministero dello sviluppo economico, a Roma. E’ offerto a giovani laureati con laurea di 100 su 110. Lavoreranno del tutto gratuitamente. Dovranno caricarsi anche il peso dei trasporti, del pasto, dell’affitto.
Le mappe degli editori della stampa italiana e dei media spagnoli
Pochi giorni fa questo blog pubblicò uno spezzone di una mappa dei proprietari dei media francesi, sperando se ne realizzasse una sui media italiani. Il sempre competente ed enciclopedico PierLuca Santoro segnala una mappa degli editori della stampa italian4 pubblicata dal Manifesto, che evidenzia l’iperconconcentrazione degli editori nel nostro paese
E una seconda interattiva dedicata ai media spagnoli
Il cambio in corsa di contratti per Federmeccanica
Via Repubblica Dopo la decisione di Federmeccanica di recedere dal contratto nazionale dei metalmeccanici siglato nel 2008, la CGIA di Mestre ha verificato i numeri e le conseguenze che questa decisione avrà su tutto il mondo imprenditoriale del settore. Dall’analisti è emerso che a fronte di poco più di 120.000 imprese dell’industria metalmeccanica presenti sul … Leggi tutto
Il coma ormai irreversibile di Epolis
Con Epolis se ne potrebbe andare un ottimo tentativo di fare giornalismo su carta e web . di chi le colme della sua crisi oramai pare irrevversibile ? Perchè non se ne parla in rete della situazione dei lavoratori di Epolis ?
Via Gery Palazzotto
Le nuvole sull’orizzonte di E Polis che annunciavano tempesta hanno mantenuto la promessa. L’acquazzone è arrivato, e se non è ancora bufera, poco, pochissimo, ci manca.
Il quotidiano free press, dopo 5 settimane di ferie coatte, 2 giorni di sciopero, e qualche stipendio congelato per i 131 giornalisti a libro paga, oggi non era in distribuzione, né a Palermo né nelle altre 18 città italiane dove cerca di mettere radici.
La situazione viene definita gravissima da un componente del comitato di redazione che affida a un gruppo costituito su Facebook (“Solidarietà ai giornalisti di E Polis”) il trait d’union con redattori e collaboratori in azione lungo lo Stivale: “Non c’è carta, le stamperie non sono pagate, la pubblicitaria è ferma e in smantellamento”.
Le vittime della selezione 2.0: Vox chiude
Via Vox Vox has been a fun place to explore, create and connect with your friends. But Vox is closing its doors on September 30, 2010. This doesn’t mean you have to say goodbye to your blog. We want you to make sure you can keep the great content you’ve shared on Vox, and continue … Leggi tutto
Secondo il nuovo regolamento dei contributi per l’editoria internet non esiste
Si tratta di contributi per l’editoria o di una ciambella di salvataggio per l’editoria tradizionale ? Via Asca
E’ pronto il regolamento per il riordino dei contributi all’editoria. Dopo i pareri delle Commissioni parlamentari e del Consiglio di Stato, il Dipartimento per l’editoria della Presidenza del Consiglio, guidato da Elisa Grande, ha provveduto alla sua riformulazione e in una delle prossime riunioni del Consiglio dei ministri sara’ all’ordine del giorno per l’approvazione definitiva.
Il testo del nuovo regolamento, che Asca e’ in condizione di anticipare, e’ ovviamente basato sulla legislazione esistente ma introduce maggiore rigore nella concessione dei contributi, vincolati alle effettive vendite di giornali e periodici, introducendo tuttavia elementi di incertezza nella gestione delle imprese editoriali, sin qui in grado di conoscere in via presuntiva la dimensione del sostegno di cui potevano godere da parte pubblica.
I quotidiani ad esempio potranno richiedere i contributi a condizione che la testata sia venduta per almeno il 25% delle copie distribuite (per i giornali nazionali) e 40% per i quotidiani locali.
Dietro le buffonate di Gheddafi accordi economici per i soliti
C’è tanta sostanza dietro il folklore: accordi, partecipazioni, commesse, grandi lavori. Non è solo il petrolio, con la presenza sempre più importante dell’Eni, né l’autostrada che ventuno imprese italiane costruiscono sulla costa libica come «riparazione» dei danni di guerra. O le partecipazioni in Eni e Unicredit. Nel menu dei colloqui italo-libici si parla anche di ferrovie, di rete elettrica, di metropolitana, di difesa. In ballo, decine di miliardi di euro.
Non si entrerà nel dettaglio di questi temi stasera, alla cena per ottocento invitati allestita alla caserma «Salvo d’Acquisto» di Tor di Quinto. Silvio Berlusconi e il leader libico Gheddafi terranno i discorsi ufficiali per celebrare i due anni del «Trattato di Bengasi». Ma fra gli ottocento invitati, gli imprenditori faranno la parte del leone, e tutti pensano alle opportunità dischiuse per le loro aziende in Libia.
Paul Allen scatena la guerra dei brevetti
Via WSJ They’re the everyday fixtures of the Internet experience: pop-up stock quotes on a website, suggestions for related reading near a news article, videos along the side of your screen. Now, Microsoft Corp. co-founder Paul Allen says he owns the technology behind all these ideas, and he’s demanding that some of the world’s top … Leggi tutto
Marchionne media fra Melfi e patto sociale
Via Corriere.it «L’unica area del mondo in cui Fiat e in perdita e l’Italia». Lo ha evidenziato l’amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, intervenendo al meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini. «Trovo assurdo che la Fiat sia apprezzata e riceva complimenti ovunque fuorché in Italia – ha sottolineato il numero uno del … Leggi tutto
FNSI da Buonaiuti
Ma il tempo non è più una variabile indipendente. L’urgenza si fa drammatica. Editoria e giornalismo sono una priorità nazionale, come lo è stata l’Alitalia e, oggi, l’industria automobilistica.
Questo è quanto, in sintesi, hanno rappresentato, oggi a Palazzo Chigi, il Segretario e il Presidente della Fnsi, Franco Siddi e Roberto Natale al Sottosegretario dell’Editoria, Paolo Bonaiuti, che, assieme al Capo Dipartimento del settore della Presidenza del Consiglio, Elisa Grande, hanno avviato una nuova ricognizione sui problemi e la condizione del comparto con l’obiettivo di rimettere in moto i progetti di riforma.
Per la Fnsi l’iniziativa è certamente lodevole, ma un giudizio di merito è giocoforza sospeso, perché dopo due anni di attesa e diverse ipotesi di lavoro sono urgenti atti sui quali fondare reali ipotesi di prospettiva.
La delegazione del Sindacato dei giornalisti ha manifestato grande preoccupazione per la criticità determinata dalla fase di trasformazione industriale ancora incompiuta e dall’impoverimento delle risorse del mercato e di quelle pubbliche a sostegno di un sistema che deve fondarsi sulla qualità professionale e il lavoro correttamente definito, per assicurare pluralismo e completezza dell’informazione.