Edicole e relazioni di potere

Un post sullo sciopero degli edicolanti dopo Natale ha aperto un interessante dibattito sul blog. Ora arriva anche l’intervento del guru di settore: Il Giornalaio. E’ difficile stabilire cosa effettivamente accadrà ma ho deciso di parlarne comunque, sia per rendere giustizia al nome di cui si fregia questo spazio che per fare chiarezza su un … Leggi tutto

Fenomeni a catena: le liberalizzazioni delle edicole, lo sciopero degli edicolanti e la crisi della carta stampata

Per combattere le corrette proposte di liberalizzazione di mercato del governo Monti che ha però ha piegato la testa, speriamo per ora, di fronte a farmacisti e tassisti, le organizzazioni sindacali degli edicolanti italiani hanno previsto una serrata per i giorni il 27, 28 e 29 dicembre con la chiusura totale dei punti vendita. Lo … Leggi tutto

Toto direttori di fine stagione (3): la guerra dei Mario

Via Il Fatto Quotidiano

Con tutta evidenza, il 2011 è l’anno dei Super-Mario. Prima Mario Draghi, involatosi dalla piccola Bankitalia alla potente Bce. Poi Mario Monti, che ha preso il Paese per i capelli sul precipizio dello spread (e continua a tirare con gelida eleganza). Imprese toste, senza dubbio, anche se il prossimo superuomo sarà chiamato a una missione persino superiore, suppergiù eroica: recuperare il Tg 1 a fama e ascolti dopo l’Era Minzolini.

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Il crollo della pubblicità dei giornali USA

Via LSDI La pubblicità sui quotidiani Usa scenderà quest’ anno a oltre la metà del tetto recordi di 49,4 miliardi di dollari toccato nel 2005. Lo prevede un’ analisi della NAA (Newspaper Association of America),  come segnala Alan D. Mutter sul suo Newsosaur. Con i ricavi dei giornali in costante declino nei primi tre trimestri … Leggi tutto

La fine della fuffa nella misurazione dei dati sui giornali cartacei

Era ora che ci si decidessero a misurare con maggiore serietà i numeri dell’editoria. vediamo come va a finire … Via pubblicitàitalia Fieg, in rappresentanza degli editori e Upa, in rappresentanza delle aziende che investono in pubblicità e dei loro centri media, hanno condiviso la necessità di rendere più facilmente accessibili i dati relativi alla … Leggi tutto

Verso una super Inps

Via Repubblica

Aumento delle aliquote contributive, blocco dell’aggancio all’inflazione, passaggio generale al sistema contributivo, sfondamento della soglia dei 40 anni di contributi per le pensioni di anzianità. E poi c’è lo spettro del cosiddetto “super Inps”, che significa perdita di autonomia e regole uguali per tutti: in altre parole, se non scioglimento, almeno accorpamento forzoso. Sono disorientate le 19 casse privatizzate che gestiscono la previdenza di quasi 2 milioni di professionisti italiani. Le parole d’ordine della riforma previdenziale, ventilata in questi giorni, sono un bombardamento che lambisce e minaccia il baluardo della loro autonomia, sancita dalla legge (i decreti legislativi 509 del 1994 e 103 del 1996).
«Questa autonomia è anche e soprattutto autosufficienza economica: a differenza dell’Inps, noi non graviamo sullo Stato, da cui non percepiamo un euro», sottolinea Andrea Camporese, presidente dell’Inpgi (l’ente dei giornalisti) e dell’Adepp, l’Associazione delle casse private. Agli enti dell’Adepp, che insieme hanno un costo di gestione complessivo da 100 milioni e un patrimonio di circa 50 miliardi, oltre 1.925.000 professionisti, meno di un quarto sono i pensionati. Nel 2010, i contributi complessivi incassati ammontano a 7,6 miliardi, mentre le uscite pensionistiche sono di 4,7 miliardi. Entrambi i valori sono in crescita (nel periodo 20052010 il saldo tra entrate e uscite è in attivo del 53%). Ma a preoccupare è il calo dei redditi dichiarati dagli iscritti, che sull’anno perdono in media il 6%.

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Banzai acquisisce la maggioranza di Giornalettismo

Banzai Media, la divisione media e advertising del Gruppo Banzai, ha acquistato la quota di maggioranza della società Giornalettismo srl, società che edita il sito di news Giornalettismo, sito rivelazione fra i siti di informazione di nuova generazione. Giornalettismo è una delle realtà emergenti più interessanti del panorama web italiano. Nato nel 2008 come blog … Leggi tutto

Il futuro incerto di Firefox senza il contributo economico di Google

Via ZDnet

It hasn’t been a good year for Mozilla and its flagship product, the Firefox browser. Firefox continues to lose share to Google Chrome. Statistics from Net Market Share show the decline, with Firefox plunging from 25% to 22% and Chrome rising from under 5% to more than 18% during the last two years.

Firefox is now on an accelerated development schedule that has alienated enterprise customers. One of its key managers, Mike Shaver, left in September. How important was he to the developers? The current version of the Firefox road map still includes a big bold TODO item under the “How to ship faster” heading:

And the deal with Mozilla’s biggest financial backer is in question. A search partnership with Google has historically been Mozilla’s greatest source of income. In its most recent financial statement, prepared in August and published recently online, the Mozilla Foundation won’t even mention Google’s name:

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