Berlusconi ha perso Mediaset con il com

Guido Scorza sul Fatto Quotidiano La scarsa attenzione e, probabilmente, il poco amore verso le cose del web hanno giocato un brutto scherzo al Cavalier Berlusconi ed al suo impero televisivo. Rti- Reti Televisive Italiane – gioiello di famiglia dell’ex Premier e storico nemico del web – ha, infatti, dimenticato di rinnovare la registrazione del … Leggi tutto

Si sono giocati il capolinea della Tav merci Lisbona – Kiev

Come recentemente previsto la crisi economica troverà una risposta al dilemma Tav – Notav per le merci sulla direttrice Lisbona – Kiev (via Quotidiano Piemontese) Il governo portoghese ha annunciato l’abbandono definitivo del progetto di Alta velocità per i collegamenti con la Spagna, sospeso nel giugno di un anno fa, all’indomani dell’insediamento dell’esecutivo conservatore. Il … Leggi tutto

L’Huffington Post prepara l’Huffington, il magazine per tablet

Via Affari Italiani ’Huffington Post Media Group, di proprietà di Aol, sta lavorando alla creazione di un magazine digitale per iPad e tablet, che si chiamerà semplicemente Huffington. Lo riporta Primaonline. La nuova applicazione avrà cadenza settimanale e una formula simile a quella dell’Huffington Post, con un mix di contenuti originali e notizie aggregate da … Leggi tutto

Nel 2012 i soldi dei lettori del Financial Times supereranno quelli della pubblicità

Via EJO

Per il Financial Times il 2012 sarà un anno da ricordare. In base a quanto affermato da Rob Grimshaw, managing director di FT.com, a fine anno i ricavi generati dalla vendita e dagli abbonamenti dei prodotti cartacei e digitali supereranno quelli generati dalla pubblicità. Un risultato che premia la volontà del FT di perseguire una politica a pagamento per l’intero spettro di distribuzione dell’informazione attuato nel corso degli anni. Un modello che dalla carta stampata si è esteso a tutte le componenti, online e digitali.

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Apple ha un problema: non sa dove investire 100 miliardi di dollari

Fedrico Rampini su Repubblica.it

Grande attesa per la conference call che Apple terrà oggi: dovrà sciogliere un dilemma unico nella storia del capitalismo, che fare con 100 miliardi di liquidità che ha accumulato in cassa e non riesce a investire. Circostanza eccezionale in sé, perché nonostante il getto continuo di innovazioni (che sono il frutto di massicci e costanti investimenti in ricerca e sviluppo) Apple fa davvero troppi profitti e non riesce a decidere dove metterli.
Ancora più singolare è il dibattito collettivo che si è aperto: dai blog specializzati alle sezioni economiche dei giornali, da tempo è in corso una sorta di sondaggio tra gli azionisti e gli appassionati di Apple, ciascuno dei quali fa le sue proposte: reinvestire nella produzione manifatturiera americana, rimpatriando le fabbriche dalla Cina, è una delle più popolari.

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Mediaset Premium ci riprova ad aumentare il canone senza informare i consumatori

Via MaxCava Ricordate l’annosa vicenda di Mediaset Premium, che aveva provato ad aumentare di 2 euro/mese illecitamente l’abbonamento e per questo, dopo varie segnalazioni al garante per la concorrenza, era stata multata di 130mila euro (sollectico…) e obbligata a ripristinare il contratto originario? Bene, il lupo perde il pelo ma non il vizio: RTI spa, che gestisce … Leggi tutto

Peluffo ci prova a incentivare l’editoria online

Via Anso

Il futuro per l’editoria locale online nei prossimi mesi potrebbe essere, forse, un po’ più roseo. Le dichiarazioni che il sottosegretario Paolo Peluffo ha fornito oggi (segue video) fanno ben sperare. Sono 120 i milioni di euro che il Governo erogherà come contributi all’editoria per il 2012 molto meno dei 150 del 2011 o dei 180 del 2011, ma Peluffo dichiara che saranno stanziati «sulla base di parametri industriali corretti che spingano le imprese verso comportamenti adeguati alla evoluzione del settore» e aggiunge «il Governo pensa quindi anche a un maggiore impegno verso l’editoria online e a comportamenti che rendano le imprese più sane. È indispensabile pensare a un sistema completamente rinnovato che guardi al futuro».

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Il crollo di gennaio della pubblicità dei quotidiani cartacei

Via Prima Comunicazione Il fatturato pubblicitario del mezzo stampa in generale registra un calo del -9,6%. In particolare i quotidiani nel loro complesso registrano un -8,3 % a fatturato e un +3,4% a spazio, con la conseguente diminuzione del prezzo medio. L’andamento è confermato dai dati relativi alle singole tipologie: La tipologia Commerciale nazionale ha … Leggi tutto

Se nel 2014 il Corriere uscisse solo in forma digitale

Francesco Piccinini via Fanpage

Il 2014 sarà l’anno della verità per molti: per i quotidiani locali così come per le grandi testate nazionali. C’è chi si sta preparando al meglio e chi “aspetta” come nella migliore tradizione italiana. Chi si sta muovendo rapidamente è il Corriere della Sera che deve combattere un sensibile calo delle vendite in edicola; in pochi mesi il giornale di Via Solferino è passato dalle 498.000 copie di luglio 2010 alle 465.000 di dicembre 2011 (dato Prima Comunicazione Febbraio), perdendo in poco meno di un anno e mezzo quasi l’8% dei suoi lettori. Se utilizziamo un arco temporale più ampio l’emorragia di lettori è ben più forte: solo nel 2006 il quotidiano milanese raccoglieva intorno a sé un dato di diffusione di ben 624.000 copie. In cinque anni sono quasi 200.000 i lettori che non acquistano più il giornale del gruppo RCS (-30%). Un dato preoccupante che si riversa nei bilanci e che ha fatto registrare al gruppo editoriale, a settembre 2011, una perdita netta di 25,5 milioni di euro (fonte affaritaliani). Un dato importante causato anche dal rallentamento della vendita pubblicitaria su carta, il cui mercato, nel 2012, non sarà più secondo a quello televisivo ma verrà scalzato proprio dal web. I segnali di una possibile “dismissione” della parte “stampata” del giornale, si leggono anche tra le pieghe di questa nota sindacale. RCS vorrebbe cartolarizzare lo stabile – rinnovato di recente – trasferendo la redazione a Crescenzago e lasciando in centro città la tipografia. Una scelta in controtendenza – come detto – con la recente ristrutturazione atta a ospitare le varie anime del Gruppo – dal Corriere alla Gazzetta, passando per la Web-Tv . Uno scenario che non può non lasciare colpiti gli osservatori. Uno scenario da “dismissione” al quale il giornale sta associando una forte spinta verso il digitale. La scelta, ad esempio, di regalare per un anno la versione tablet ai nuovi utenti di un noto gestore telefonico – i beni informati dicono che lo sfoglio del giornale sui dispositivi mobili sarà gratuito anche per i nuovi clienti dei treni NTV – ha permesso al Corriere di avere, ad oggi, circa 55 mila abbonati su iPad/TabletAndroid, di cui 30/35 mila gratuiti.

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