Adethic: quando la publicità in rete vuole promuovere eticità, solidarietà e sociale

Nasce il primo social network cattolico, realtà di condivisione e dialogo a livello globale su questioni di fede, vita e società per i cercatori della verità. E’ così che si definisce Aleteia che verrà presentato nei prossimi giorni e che raccoglie le migliori produzioni di istituzioni e media cattolici del mondo. Ad Aleteia hanno già aderito finora, come membri, oltre mille tra siti web, radio e tv, istituzioni cattoliche e movimenti da tutto il mondo. “Si tratta di un’occasione formidabile per la Chiesa di ampliare il dialogo con cattolici, cristiani, credenti di tutte le religioni e anche non credenti, perché Aleteia offre risorse a tutti i ‘cercatori della verita””, spiega il presidente Jesus Colina, già animatore di varie iniziative cattoliche nel mondo dei media a livello internazionale. “Per questo motivo – aggiunge – Aleteia gode del patrocinio e dell’incoraggiamento dei Pontifici Consigli per le Comunicazioni sociali e per la Promozione della Nuova evangelizzazione”. Aleteia è anche la prima iniziativa lanciata dalla Fondazione per l’Evangelizzazione attraverso i Media (Fem). Inizierà la sua attività in sei lingue: italiano, arabo, inglese, francese, portoghese e spagnolo. Insieme alla presentazione di Aleteia, giovedì 20 settembre alle 11.30 nel Centro Russia Ecumenica a Roma, verrà annunciato anche il primo servizio mondiale di raccolta pubblicitaria online basatosu valori etici e solidali .Non solo pubblicità per il profitto, ma pubblicità per creare solidarietà e carità.

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Continua il tracollo dei quotidiani tradizionali. Nel periodo aprile-luglio 2012: La Stampa -11%, Messaggero -10%, Repubblica -8,9%

I dati del secondo ciclo dell’indagine Audipress per il periodo 2 aprile–8 luglio 2012 sulla lettura dei quotidiani cartacei in Italia disegnano la crisi irreversibile dei media tradizionali, molti dei quali sono in seria diffiocltà economica nella transizione al digitale. Si salveranno davvero in pochi. Molti dei quotidiani tradizionali hanno dei costi fissi e di … Leggi tutto

Fare i conti con l’ambiente a Ravenna dal 26 al 28 settembre con annesso Labecamp

Si terrà a Ravenna dal 26 al 28 settembre Fare i conti con l’ambiente, evento a km zero sui temi della sostenibilità. Ravenna 2012 si svolge interamente nel Centro Storico pedonale di Ravenna all’interno di 12.  Sale attrezzate, in Piazza del Popolo e nelle principali vie del Centro Storico) sui temi della sostenibilità ambientale e sulle buone pratiche in tema rifiuti/acqua/energia. Fare i conti con l’ambiente non è solo il nome dell’evento ma anche il tema che percorre trasversalmente i percorsi offerti e i contenuti. Fare i conti con l’iniziativa spesso dissennata dell’Uomo, misurarne i danni provocati, ripensare il modo di vivere la Terra, intraprendere la strada della sostenibilità, ed anche con urgenza in quanto il Pianeta stesso presenterà inesorabilmente i “propri conti”.

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I furbetti – kamikaze dell’immatricolazione ovvero il mercato dell’auto tradizionale va molto peggio di quello che si conta

Via Linkiesta

Nel mese di agosto appena concluso le immatricolazioni di auto nuove in Italia hanno segnato un nuovo picco negativo: appena 56.447 esemplari, con un calo del 20,23% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Il gruppo Fiat, che ha registrato complessivamente un -20,53%, ha dunque seguito quasi esattamente l’andamento del mercato. Numeri che hanno fatto masticare amaro l’ad Fiat Sergio Marchionne, il quale ha dichiarato di non aver mai visto, in quel mese, risultati così bassi e di temere che «la luce in fondo al tunnel [del mercato, ndr] potrebbe essere quella di un treno».

In realtà, probabilmente Marchionne è preoccupato da ben altre cifre, quelle che vengono di solito fornite agli addetti ai lavori e che le statistiche ufficiali non rivelano. Sono i numeri delle vetture immatricolate negli ultimi tre giorni del mese, ossia quando i concessionari si precipitano a targare valanghe di auto che, in massima parte anche se non tutte, sono “km zero”, ossia esemplari che non hanno ancora dei veri clienti, ma che le concessionarie si auto-immatricolano per raggiungere i loro obiettivi di vendita o, più frequentemente, quelli “suggeriti” dalle rispettive case automobilistiche.

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Fiat non solo non investe nell’auto elettrica ma cerca di ostacolare iniziative pubbliche di mobilità sostenibile

Via Repubblica Torino

Enzo Lavolta, alla vigilia della settimana dedicata alla mobilità sostenibile ragiona sulle “resistenze” prodotte da Fiat nella città. Ultimo esempio? Il car sharing elettrico.  Negli ultimi sei mesi hanno bussato alle porte di Palazzo Civico due produttori, Renault e MercedesBenz, per proporre un servizio di auto elettriche a nolo sulla città. Il tutto chiavi in mano. La casa automobilistica francese ha appena fornito i mezzi elettrici a Napoli, dove in questi giorni è partito sotto forma di test il car sharing elettrico. E mostra interesse verso quello che si sta facendo a Brescia, Firenze, Milano e in Emilia Romagna. I tedeschi hanno messo in piedi un sistema, Car2go, che è già funzionante in diverse città: Amsterdam, Ulma, Amburgo, Austin nel Texas.

Opportunità che il Comune di Torino potrebbe cogliere per realizzare un primo servizio di noleggio auto “pulito” da un punto di vista ambientale, integrandolo con quello che già esiste, e conveniente dal lato economico. Qui entrano in gioco le “resistenze” di Fiat che vorrebbe mantenere un controllo diretto e indiretto sulla città: di fronte alla possibilità di auto marchiate Renault o Mercedes storce il naso. Insomma, meglio di no per via Nizza. In cambio mette sul piatto le 500 elettriche, prodotte in Michigan, tecnologia su cui Fiat è indietro rispetto alle altre case e soprattutto non ha un sistema “chiavi in mano”.

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Bip Mobile denuncia all’antitrust Telecom, Vodafone e Wind

Il nuovo operatore Bip Mobile denuncia i competitori In seguito a una denuncia di Bip Mobile, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha deciso di avviare un’istruttoria per verificare se Telecom, Vodafone e Wind stiano mettendo in atto un’intesa restrittiva della concorrenza, finalizzata ad escludere dal mercato il nuovo operatore mobile virtuale. «Per il … Leggi tutto

Labecamp 2012 il 28 settembre 2012 a Ravenna, quest’anno si parla di vivere sostenibile e ecomafie

Ravenna 2012 presenta anche quet’anno Labecamp un evento oramai classico della kermesse ambientale ravennate, un momento di incontro e scambio di conoscenze e saperi: il Labecamp, non-conferenza prevista per il 28 settembre, vedrà la partecipazione di blogger, giornalisti, esperti ed appassionati di ecologia, tutti accomunati dalla voglia di praticare conversazioni sostenibili. Il Labecamp sarà coordinato da Vittorio Pasteris  e Andrea Vico con il patrocinio di Novambiente.it

Il Wiki del LabecampIl Labecamp 2012 su FacebookIl sito di Ravenna 2012

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Nazionalizzare Facebook per salvarla

Via Lsdi

Maltrattata dai mercati, che l’ hanno punita al momento del suo arrivo in borsa, attaccata dai suoi utenti, che l’ accusano di violare la loro vita privata, Facebook  sembra oggi in isolamento. Mentre  2 anni fa il suo fondatore, Mark Zuckerberg, era stato l’ eroe di un film hollywoodiano, oggi qualcuno ipotizza addirittura la scomparsa pura e semplice della più importante delle reti sociali.   Questa amara costazione è stata condivisa in particolare, in un intervento pubblicato da Slate, da Philip N. Howard, professore di Comunicazione e informazione all’ Universtà di Washington e membro del Center for Information Technology Policy di Princeton.   Di fronte a queste minacce, Howard afferma di possedere una soluzione radicale: la nationalizzazione.

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In arrivo gli hotel Ikea style

Da anni sognavo un “albergo Ikea” lineare, senza fronzoli, con ottima connettività … Ikea ha ascoltato Aprirà 100 alberghi, ma senza usare nemmeno un mobile fatto in casa. E’ il nuovo programma del gruppo svedese Ikea che diversificherà le proprie attività avventurandosi nel campo alberghiero. L’investimento è dell’ordine di un miliardo di euro. Lo ha … Leggi tutto

Tre anni e mezzo fa: un articolo che nessun deve avere letto

Scusandosi per l’autocitazione, ma tre anni su LSDI uscì un articolo sul tracollo dell’editoria italiana che evidentemente pochi hanno letto dato che molti elefanti dell’editoria italiana, grazie a dio non tutti, non hanno ancora capito che sono finiti e continuano a ballare ingozzandosi sulla tolda di un Titanica che affonda. Qualche editore sostiene la tesi … Leggi tutto