Vittorio Sabadin su Lastampa.it
Ci è voluto un po’ di tempo, ma alla fine gli editori americani hanno forse scoperto come è possibile uscire dalla crisi che ha colpito i giornali: basta smetterla di rifornire di armi il proprio nemico. E’ stato come sempre Ruperth Murdoch, il proprietario del «Times» e del «Wall Street Journal», a chiamare a raccolta i suoi colleghi in questa nuova, decisiva battaglia. Murdoch ha quasi ottant’anni, ma continua a vedere le cose con più chiarezza di chiunque altro. «La questione è molto semplice – ha detto -. Dobbiamo smetterla di permettere a Google di rubare i nostri copyright». E Robert Thompson, il direttore del «Journal», è stato ancora più esplicito del suo capo: «Non c’è dubbio che molti siti web sono veri e propri parassiti, sono come una tenia tecnologica nell’intestino di Internet».
L’idea di Murdoch è che i giornali non devono più consentire ai motori di ricerca o agli aggregatori di notizie che sono prosperati in questi anni sul web di utilizzare gratuitamente gli articoli pubblicati. Se Internet è il nemico della carta stampata, non ha senso che ad alimentarlo e a farlo crescere siano proprio le sue vittime. «Siamo stati pazzi, ma ora non lo saremo più – ha sottolineato l’amministratore delegato dell’Associated Press Dean Singleton, un rispettato veterano dell’editoria -. Non possiamo più starcene fermi a guardare gli altri portarsi via il nostro lavoro sulla base di principi giuridici male interpretati».