Letterine natalizie giornalistiche

Simona Fossati Via Barbiere della Sera

typewriterCari colleghi contrattualizzati, bisogna essere realisti: è inutile che cediate i vostri diritti, le vostre tutele, i vostri scatti di anzianità. L’editore comunque vi espellerà perché all’esterno preme una valanga di manovalanza disposta a tutto, disposta a sottoscrivere patti di qualsiasi genere, che in altri tempi si sarebbero chiamati “leonini”, colleghi che non sono in grado di far valere da soli i loro diritti perché ricattabili. La difesa dei giornalisti che collaborano con le redazioni può e deve essere il dovere del nostro sindacato, a partire dai CdR.

Il sindacato deve intervenire con forza prima che sia troppo tardi, inserendo regole che definiscano i rapporti fra giornalisti liberi professionisti ed editori, un tariffario che determini compensi giusti e professionali. Principi inderogabili contenuti nel documento consegnato al segretario della FNSI Franco Siddi durante la Commissione Contratto. Noi liberi professionisti non vogliamo essere contrattualizzati. Vogliamo però regole certe che ci permettano di raggiungere una retribuzione sicura e dignitosa.

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Via le email private dai dipendenti del Comune di Torino

Emanuela Minucci su Lastampa.it

Cara zia, qui a Torino nevica. E lì da voi? Per Natale abbiamo deciso: si pranza tutti da me». Una e-mail come tante, pescata nel milione di messaggi augural-digitali che si intrecciano in questi giorni nel web. Vengono inviati da casa, dagli uffici, dai pc portatili. Ma una cosa è certa: non partiranno più dai computer del Comune di Torino. A vietare agli oltre 12 mila dipendenti della civica amministrazione l’uso personale della posta elettronica è il nuovo regolamento interno, lo stesso che circa un mese fa fece il giro d’Italia perché forniva l’ora d’aria telematica ai dipendenti (Facebook libero, ma soltanto durante la pausa pranzo).

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Blogbar di gennaio: si parla di privacy

Via Blogbar Secondo appuntamento della edizione 2.0 di Blogbar : blog, internet e altro. Mercoledì 14 gennaio 2009 alle ore 18.00 alla Fnac di Torino un evento di divulgazione Blogbar Classic:  Privacy istruzioni per l’uso:come difendere la sfera privata ai tempi di internet e dei social network. Molti utenti di interernet sono preoccupati, se non … Leggi tutto

Google vuole una rete super veloce ma non neutrale

Via Repubblica e WSJ Google ha proposto alle compagnie telefoniche e ai principali fornitori di connettività americani un progetto per avere, dietro la corresponsione di un pagamento, una corsia veloce su internet per i propri contenuti. Lo afferma il Wall Street Journal, rivelando che internamente alla società il piano è stato battezzato OpenEdge. L’iniziativa, qualora … Leggi tutto

Telecom Italia, gli sprechi e i furbetti della banda (larga)

Via Zeusnews

La banda larga di Telecom Italia è il titolo di una pubblicazione divertente, anzi tragicomica visto l’argomento, quanto seriamente documentata dedicata alla crisi finanziaria, manageriale, operativa che negli ultimi dieci anni (quelli della privatizzazione) ha colpito Telecom e i suoi dipendenti e clienti.

Per banda larga non si intende la tecnologia di cui avrebbe tanto bisogno l’economia italiana, ma la serie di personaggi dell’imprenditoria da Colaninno a Tronchetti, ovvero i manager che tra debiti e operazioni commerciali poco felici hanno praticamente affossato bilanci e organici – come lo stesso Bernabè, amministratore delegato della Telecom attuale, ha affermato a più riprese.

Il libro, scritto in modo particolarmente informato da un autore coperto dallo pseudonimo “Joe Basilico”, si apre con una prefazione del “Duke of Wellington”, altro pseudonimo dell’autore di una newsletter che mette alla berlina da mesi vizi, sprechi e stipendi dei manager Telecom e si chiama così dopo il caso “Napoletone” riferito al top manager di Tim che si inventò in una riunione aziendale che Napoleone avesse vinto a Waterloo.

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L’uomo da 50 miliardi di dollari

Via Sole 24 Ore

Per quasi 50 anni Bernard Madoff, “Bernie” per gli amici, ha gestito la sua attività di brokeraggio a New York come “family business”. E come un affare di famiglia questo settantenne dall’aspetto bonario pensava di concludere la sua onorata carriera prima di consegnarsi alle autorità per quello che potrebbe rivelarsi come il più grande scandalo della storia di Wall Street. All’alba di giovedì, quando gli agenti federali sono entrati nel suo appartamento nel cuore di Manhattan per arrestarlo, Bernie ha dichiarato candidamente di non avere «spiegazioni innocenti» per giustificare un buco che, per sua stessa ammissione, ammonta ad almeno 50 miliardi di dollari, cinque volte, per avere un paragone, il crack di Worldcom del 2002.

La spiegazione “autentica” è quella che ha fornito lui stesso ad alcuni dei suoi più fidati collaboratori, quando, secondo l’atto di accusa depositato dalla Sec, li ha chiamati a raccolta per una confessione shock: la sua attività di investment advisory era semplicemente «una gigantesca bugia» dietro la quale si nascondeva la più classica delle truffe, la catena di Sant’Antonio meglio conosciuta negli Usa come il «Ponzi scheme».

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Giornalista napoletano schiaffeggiato dal comandante dei vigili

Su Raitre, durante la trasmissione ‘Linea notte’ è stato mostrato il video nel corso del quale un ufficiale dei vigili urbani di Napoli schiaffeggia il giornalista di E Polis-Il Napoli, Alessandro Migliaccio. Migliaccio venerdi’ scorso ha denunciato un’aggressione fisica ai suoi danni mentre si trovava presso il comando dei Vigili urbani a seguito di un’informale … Leggi tutto

Un treno bestiale: la neve, il TGV, le FFSS

In effetti c’era da temere un viaggio terribile a giudicare dal maltempo e dalla neve che flagellava l’Europa, ma la realtà ha superato qualsiasi immaginazione. Partenza dalla Gare de Lion alle ore 15.24 con il TGV 9249. Destinazione del viaggio Torino Porta Susa, anche se il viaggio del treno si conclude a Milano. Ora prevista per l’arrivo le 21.16, sei ore più o meno dopo la partenza.

Parigi ha visto nel pomeriggio un sole invernale piacevole, anche se il tempo lentamente si è un po’ rovinato. Si parte in orario in un treno carico prevalentemente di turisti italiani in ritorno a casa. Sono in tutto 8 vagoni per un totale di circa 200 viaggiatori.

Il viaggio scorre piacevole nella discesa da Parigi verso Lione, fra pascoli e nevischio. Sosta regolare a Lione, poi ancora verso Chambery. La neve si fa più fitta, tanto da imbiancare rapidamente paesaggio, rotaie e Tgv. Il treno rallenta nel buio dei boschi francesi. Si ferma, dopo riparte nuovamente lentamente. Poi si riferma di nuovo in una stazione. Si arena in una stazioncina spettrale che si chiama Saint Andre Le Gaz.

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L’Italia bacchettona non muore mai

Brokeback Mountain su Rai 2 è stato “riveduto e corretto“, la RAI spiega l’accaduto a modo suo Lo rivedo, dopo tanto tempo. Un modo per ricordare/mi di Heath, in un film che ha “regalato” uno dei rapporti più tormentati, complessi e, in fondo, dolci della filmografia gaya. Peccato che Rai2 – o chi per essa – … Leggi tutto

Viaggiavano alla Romani

Via Stefano Quintarelli Bebè Bernabè, in sempiterna caccia ai soldini per risollevare la disastrata Telecom, è giustamente preoccupatissimo per il rischio di un blocco delle tariffe telefoniche, causa recessione. La Faccia d’Angelo di Vipeteno ha intrapreso negoziati col governo Berlusconi (ottimi legami con Gianni Letta). Ed è per questo che è iniziato un pressing con … Leggi tutto