Il movimento dei giornalisti liberi da una scarpata in testa al sindacato dei dipendenti (o pensionati)

Via Stefano Tesi

Al termine di un percorso lungo e variegato di equivoci, buona volontà, malizia, miopia, buona fede, petizioni di principio, ingenuità, sommi scopi e latitanze più o meno strategiche anche in Stampa Romana, la circoscrizione laziale dell’Fnsi, è saltato il tappo della consulta freelance, equivalente regionale della famigerata Commissione lavoro autonomo della Federazione.
A dar fuoco alle polveri, le dimissioni della vicepresidente della Consulta medesima, nonchè membro della Commissione, Maria Giovanna Faiella.
Motivazioni? Le solite: l’organismo “non funziona”, “nonostante la buona volontà di alcuni colleghi illuminati come Paolo Butturini (il segretario della Romana, ndr) il sindacato è ancora oggi il sindacato dei dipendenti oppure dei signorsì che occupano poltrone e dei signori delle tessere” e tratta ancora i colleghi autonomi, freelance e precari “non come dei professionisti alla pari, ma come degli sfigati che non sono riusciti ad avere un contratto”.
Tutto vero, ma non è una grande scoperta: è così da sempre.

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La semplificazione amministrativa di Google

Google ha deciso di fare un po’ di ordine fra policy e disclaimer di una sessantina di servizi Stiamo eliminando oltre 60 diverse norme sulla privacy in tutti i servizi Google per sostituirle con una normativa unica, più breve e di più facile comprensione. Le nuove norme riguardano più prodotti e funzioni, poiché è nostro … Leggi tutto

Per arrivare a una riforma seria degli ordini professionali compreso quello dei giornalisti

Via Lavoce.info

Il decreto sulle liberalizzazioni contiene interventi significativi che potrebbero modernizzare i servizi professionali in maniera incisiva. Il difetto è che non modificano la struttura istituzionale del settore. Le categorie interessate potrebbero così utilizzare il principio di autoregolamentazione per neutralizzarne gli effetti. Una riforma efficace dovrebbe impedire che l’esame di abilitazione sia gestito dagli stessi professionisti che saranno i diretti concorrenti dei candidati promossi. E allargare la composizione degli organi dirigenziali degli ordini. Il decreto sulle liberalizzazioni varato sabato dal governo contiene, per la parte che riguarda i servizi professionali, interventi molto significativi che hanno certamente il potenziale di modernizzare il settore in maniera incisiva. Sono interventi che nessun governo era mai riuscito a introdurre in modo così esteso.
Non si può però non rilevare che non si tratta di interventi strutturali, destinati cioè a modificare la struttura istituzionale del settore. Di conseguenza, esiste il rischio non troppo remoto che le categorie interessate possano reagire a queste riforme utilizzando le molte leve offerte loro dal principio di autoregolamentazione riuscendo a neutralizzarne gli effetti.

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L’Italia al posto numero 61 nella classifica della libertà di stampa

Parlare sempre di Berlusconi non è un alibi per nascondere altri mali profondi del sistema dell’informazione italiano Via RaiNews 24 Il 2011 è stato un anno grigio per la libertà di stampa e per il lavoro dei giornalisti nei 179 Paesi del mondo, secondo l’ultimo rapporto di Reporter senza Frontiere, reso noto oggi. Il rapporto … Leggi tutto

L’altra faccia delle crociere, quella degli sfruttati. La vita sotto il ponte, il video

In serata Servizio Pubblico ha messo in onda degli sprazzi di un docufilm realizzato dalla filmaker brasiliana Melissa Monteiro dal titolo Life Below Deck (in francese: La face cachée des croisières de luxe. In tedesco: Kreuzfahrt Undercover)

Il docufilm racconta l’altra faccia della rutilante vita nelle crociere: quella degli sfruttati dell’equipaggio fatto da lavoratori che arrivano dai paesi poveri del mondo. Dalla scheda del documentario giornalistico

You might imagine that life aboard a luxury liner is paradise. While this may be the case for paying guests, the reality for the workers below deck is far less idyllic. Filmmaker Melissa Monteiro worked undercover as a cruise ship waitress and experienced first-hand the hellish conditions endured by the onboard team – including cell-like shared rooms, exploitative pay and punishing shifts. After five months of sailing all over the world, she was forced to terminate her contract in Rio de Janiero due to health reasons. Treated like second-class citizens, constantly monitored for misbehaviour and generally maltreated, the journalist and her hidden camera expose not only the strictly regimented lives of cruise workers but also the tricks and techniques they use to stay sane while stranded at sea.

“Casualmente” nessuna catena televisiva italiana ha trasmesso il documentario ad oggi. Canal+ lo aveva trasmesso in Francia il recente 31 gennaio

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Gli indignati italiani con i forconi

Via Linkiesta

La premessa è d’obbligo. Professori, benpensanti, intellettuali, giornalisti, assennati o chiunque siate: se cercate una motivazione alla base della cosiddetta rivolta dei forconi che sta paralizzando la Sicilia, rassegnatevi: non la troverete. Volendosi strettamente attenere all’evolversi degli eventi, la protesta è oggi guidata dagli autotrasportatori siciliani contro l’ennesimo aumento del gasolio nella regione dove si raffina il 40% della benzina italiana. Hanno così indetto cinque giorni di stop che stanno paralizzando la Sicilia. In orgini peraltro, come l’evocazione dei “forconi” certifica, le prime proteste sono state organizzate da agricoltori e pastori, denuncianti un generico “disinteresse delle istituzioni”. Alcuni rivendicano addirittura una data fondativa, una protesta contro il Ministro dell’ultimo Governo Berlusconi Saverio Romano nella sua isola.

Ma la motivazione e le origini torneranno buona per gli storici. Di fatto, a quella originaria se ne sono aggiunte già tante altre. Ve ne forniamo qualcuna, così, in ordine sparso. Mariano Ferro, leader della rivolta, dichiara sul sito informarexresistere.fr: «Siamo qui perché questa terra potrebbe essere ricca e invece continuiamo tutti a soffrire. Abbiamo chiesto al governo, a tutti i governi, di ascoltarci: nulla. Adesso speriamo che con questa protesta abbiano un pizzico di attenzione nei nostri confronti». E ancora, Onofrio Carruba Toscano, del Movimento dei Forconi, presidente dell’Aiase (Accademia italiana alta scuola equestre), protagonista di una protesta a cavallo, rivela al sito infomessina.it: «È un’esplosione di gioia e di libertà al grido di: Basta! Dalla Sicilia è partita una grande rivoluzione di coscienze e di anime. Non sono iscritto a nessun partito politico. Ho aderito al movimento spontaneamente perché ci ho sempre creduto. Oggi siamo molto stanchi, ma gioiosi. Peccato che la stampa nazionale si stia comportando in maniera indegna».

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Vedere nero sulla rete

Many websites are blacked out today to protest proposed U.S. legislation that threatens internet freedom: the Stop Internet Piracy Act (SOPA) and the Protect IP Act (PIPA). From personal blogs to Wikipedia, sites all over the web — including this one — are asking you to help stop this dangerous legislation from being passed. Please … Leggi tutto

Martin Schulz è il nuovo presidente del Parlamento europeo

Via Rainews24 Il socialdemocratico tedesco Martin Schulz è, come previsto, il nuovo presidente del Parlamento europeo: è stato eletto questa mattina a maggioranza a Strasburgo, dove è in corso la riunione plenaria dell’assemblea. Succede al polacco Jerzy Buzek, che ha guidato l’Europarlamento nella prima metà della legislatura in corso. Ma chi è Martin Schulz ? … Leggi tutto

Che si sono detti il ministro Severino e i rappresentanti degli ordini (dei giornalisti)

Il ministro Paola Severino  ha convocato e ricevuto i venti ordini professionali che sono sotto la sua vigilanza. Un resoconto dell’incontro di Antonello Antonelli

Si è da poco concluso l’incontro dei rappresentanti di tutti gli Ordini professionali interessati dalla riforma dei cosiddetti decreti di Ferragosto e “Salva Italia”, convocati ieri quasi improvvisamente dal ministro della Giustizia, Paola Severino. Da quanto sinteticamente ci hanno informato i nostri rappresentanti al tavolo nazionale, la riunione ha riconosciuto il ruolo del tutto particolare dell’Ordine dei Giornalisti ed ha confermato che il 90% delle riforme introdotte toccano solo marginalmente la nostra professione.

Tuttavia il restante 10% è foriero di importanti novità.
Si possono riassumere in quattro macrotemi i pilastri della riforma per i giornalisti:
1) Esercizio della professione consentito solo dopo il superamento dell’esame di Stato;
2) Deontologia professionale vigilata dai “consigli di disciplina” ancora tutti da definire (specie nei costi e chi li dovrà sostenere);
3) Assicurazione professionale obbligatoria;
4) Formazione continua obbligatoria.

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