Le regole per i sysadmin

Il Garante della Privacy ha prescritto l’adozione di specifiche misure tecniche ed organizzative che agevolino la verifica sulla sua attività da parte degli amministratori di sistema. Le misure e le cautele dovranno essere messe in atto entro quattro mesi da parte di tutte le aziende private e da tutti i soggetti pubblici, compresi gli uffici … Leggi tutto

Bolle non rompetegli le balle

Non sappiamo se Roberto Bolle sia o non sia gay, e non ce ne frega niente, sono affari suoi. Sappiamo solo che ad un ragazzo figlio di una famiglia normalissima di Trino Vercellese che diventa a 35 anni uno dei più famosi ballerini del mondo, ambasciatore dell’Unicef e altro ancora si potrebbe evitare con il … Leggi tutto

Pirateria, censura, diritti d’autore, parolai e gendarmi

Alessandro Longo riassume bene la situazione sul tema.

Nel mentre fioriscono convegni e altre amenità sponsorizzati dal governo e consimili  in cui ignoranti di tecnologia e spesso anche di diritto profluiscono le loro doti dialettiche nel nulla contenutistico.

Una proposta  di legge che, combattendo la pirateria digitale, spinge verso una censura del web. Una censura dall’alto, con un rigore mai visto prima in Italia. E a farne le spese potrebbero essere non solo gli utenti ma anche soggetti come YouTube, a vantaggio di Mediaset e delle emittenti che sentono violati i propri diritti d’autore.

Sono questi aspetti che stanno facendo divampare le polemiche, in rete, sulla prima proposta di legge arrivata al neonato Comitato tecnico governativo contro la pirateria digitale e multimediale. Il documento è trapelato sul web e pubblicato da Altroconsumo, associazione dei consumatori, che lo boccia allarmata: “Il provvedimento appare arcaico, protezionista e contrario agli interessi dei consumatori e dell’innovazione del mercato digitale”.

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Il negazionismo della Shoah di un vescovo inglese

Papa Ratzinger doveva sistemare la situazione di quattro vescovi ex Lefebriani, ma poteva accorgersi che uno di questi era Richard Williamson, a capo della Fraternità San Pio X, che in una intervista televisiva dichiarava Io credo che le camere a gas non siano mai esistite Il minimo che poteva capitare, a maggior ragione nel Giorno … Leggi tutto

Il Giorno della Memoria 2009

In ogni caso oggi è il Giorno della Memoria una ricorrenza istituita dal Parlamento italiano che ha aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazismo, del fascismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

Non è un nuovo caso Tavaroli, anche se vogliono assimilarlo

Gioacchino Genchi cerca di spiegare al di fuori dal suo blog la sua posizione sulla presunta madre delle intercettazioni che Silvio B. vorrebbe usare per riscrivere la legislazione sulle intercettazioni.

Il vice-questore in aspettativa Genchi, 49 anni, va su tutte le furie quando si parla di lui come di “un personaggio misterioso”. Anche se cede al narcisismo quando lo si incontra nel sotterraneo di 500 metri quadrati, ipertecnologico, di piazza Principe di Camporeale, a Palermo (è un tormento riuscire a incontrarlo). A Genchi piace mostrarsi seduto al suo scrittoio, tra gli schermi di cinque grandi computer. Non è parco di parole. Il suo è un flusso verbale ininterrotto impastato di allusioni, suggerimenti, accenni, avvertimenti che risultano per lo più oscuri, indecifrabili. Si compiace del mistero che sollecita. Gli piace apparire un uomo che sa troppo cose indicibili, ma dicibilissime, se gli si sta troppo addosso.

Se stimolato, Genchi racconta, ricorda, precisa a gola piena. Spiega di come sia stato lui il primo, nella polizia, “nonostante la forte vocazione umanistica”, a darsi da fare con l’informatica, l’elettronica, la topografia applicata e i primi “teodoliti al laser”, che solo Dio sa che cosa sono. E’ un fatto che Vincenzo Parisi (capo della polizia) nel 1988 gli affida la Direzione della Zona Telecomunicazioni del ministero dell’Interno per la Sicilia occidentale. E’ il suo trampolino di lancio, l’inizio di una parabola che lo porterà ad essere, prima con la divisa addosso poi da libero professionista, il ricercatissimo consulente delle procure, capace di “mappare” l’intera rete di relazioni telefoniche di un indagato. Controlla, per dire, quasi due miliardi di tracce telefoniche nell’indagine di via D’Amelio.

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Un problema estetico e quantitativo

La necessità televisiva di essere belli porta berlusconi a modificare il codice penale rendendo vittime di stupro, e quindi tutelabili per il reato, solo le belle, per le brutte pare sia possibile un trattamento diverso. «Anche in uno Stato il più militarizzato e poliziesco possibile, una cosa del genere può sempre capitare – ha detto … Leggi tutto

Social network e privacy a convegno

Nell’ambito della Giornata Europea della protezione dei dati personali che viene celebrata dal 2007 in Europa il granate della Privacy organizza un incontro su Social network: attenzione a non cadere nella rete. La manifestazione, organizzata in collaborazione con l’Alta scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo della Università Cattolica, si svolgerà a Milano il 28 gennaio, … Leggi tutto

L’astuto Ulisse

Secondo link giornaliero a Gilioli … Si sa che del conflitto d’interessi non importa quasi nulla a nessuno, è fuori moda parlarne, anzi è un po’ da vecchi barbogi brontoloni, gente che dal ‘94 va ripetendo le stesse cose, come polverosi dischi di vinile. Sicché è del tutto inutile scandalizzarsi per la notizia – uscita oggi … Leggi tutto

Il patto fluido

Via Il dente del giudizio

Il patto che predecentemente permetteva al lettore di “sedersi sull’idea” che esistesse una realtà separata da un’opionione non sussiste più: non ci sono più testate orientative e, del resto, non è detto che un post nasca per esprimere un’opinione (al di là dell’opinione implicita di ritagliare, da un flusso ribollente, quel frammento informativo e solo quello che si reputa degno di un post). Non è neanche detto che possa esistere una deontologia, che presuppone una professione: molti blog, come quello che state leggendo, non costituiscono infatti una forma di lavoro per chi li gestisce.

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