Siamo tutti farabutti

Anche il Festival del Giornalismo partecipa alla campagna di Repubblica Siamo tutti farabutti. Scaricate l’immagine e inviate una foto con la scritta del cartello oppure uno scatto mentre mostrano una copia di Repubblica. Le foto vanno inviate a [email protected] in formato jpg: risoluzione 800 x 600 pixel. Vanno indicati anche nome, cognome e città. In … Leggi tutto

Basterebbe essere onesti per evitare problemi

E’ interessante conoscere che si sta diffondendo l’uso di citare in causa legale Presidenti e Consiglieri degli Ordini dei Giornalisti, colleghi giornalisti chiamati a testimonianza e consimili per reati di falso, omissione di atti di ufficio, abuso d’atti d’ufficio e reati consimili nelle pratiche disciplinari, di riconosciuto praticantato e di iscrizione all’albo dei pubblicisti. E … Leggi tutto

Un problema di metodo: gli Angelucci vs Wikipedia

Giacomo Dotta su Webnews e Maurizio Codogno

Giacomo

«Giampaolo e Antonio Angelucci hanno intentato una causa civile […] da 20 milioni di Euro (non è un refuso sono proprio VENTI, altro che gli 1 o 2 di Repubblica e l’Unità) nei confronti dell’associazione Wikimedia Italia. Come noto WMI non ha alcun controllo o responsabilità sui contenuti di Wikipedia. Però la causa c’è, con tutto ciò che ne consegue». Così si viene a sapere dell’ultima importante sfida lanciata contro Wikipedia. L’enciclopedia online, simbolo primo della rivoluzione culturale di cui la Rete si fa portatrice, dovrà infatti nuovamente rispondere per accuse circostanziate, gravi e basate su una richiesta di danaro che metterebbe knock-out un intero movimento. Per questo il caso non può essere sottovalutato e per questo trattasi di un fatto sul quale è necessario discutere. Soprattutto perchè, dalla parte dell’accusa, siede un parlamentare della Repubblica Italiana.

Maurizio

Probabilmente la notizia non vi è nuova, visto che in questi giorni ne hanno parlato in tanti: Wikimedia Italia (quella con la M) è stata citata per venti milioni di danni per diffamazione da Antonio Angelucci (Angelucci padre) e Giampaolo Angelucci (Angelucci figlio). Venti milioni di euro, sì: le cause intentate dal nostro premier a Repubblica e all’Unità sono al confronto dilettantesche. Ma chi sono Angelucci padre e figlio? Non posso lasciarvi un link all’enciclopedia perché, come sempre in questi casi, la voce corrispondente è stata oscurata; (beh, a dire il vero quella di Angelucci figlio non è mai stata creata); spero però di darvi un’idea senza commettere alcun reato comunicandovi che Angelucci padre è un parlamentare eletto nelle file del Popolo delle Libertà, mentre Angelucci figlio è attivo nella gestione delle imprese di famiglia come Tosinvest e Tosinvest Sanità che è tra l’altro l’editore di Libero.

Facendo parte del direttivo Wikimedia Italia uscente ho letto il testo della citazione; purtroppo non posso raccontare esplicitamente le varie cattiverie imputateci, ma posso dire che i danni all’immagine di Angelucci padre e figlio nelle voci di Wikipedia consistono in un mix di citazioni (con relativo link) ad articoli di quotidiani che annunciavano l’esistenza di procedimenti penali in corso contro Angelucci padre e figlio, di affermazioni presentate senza prove corroboranti il testo (tipo che volessero comprare L’Unità: sì, ne parlavano tutti al tempo ma a quanto pare è ingiurioso scriverlo su Wikipedia) e di notizie incomplete, come gli arresti domiciliari a cui fu sottoposto Angelucci figlio nel 2006 – vero, ma revocati poco tempo dopo. Questo sul merito della vertenza.

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Ricordi dall’Aquila

Via Miss Kappa Alberto Puliafito è un giovane giornalista torinese. Se ne sono visti pochi come lui da queste parti. Credo che sia l’unico che si è trasferito qui,dormendo in tenda, e vivendo con noi la nostra realtà da più di tre mesi. Parla per immagini. E attraverso i volti e le parole della nostra … Leggi tutto

Legali le foto di Berlusconi

Via Reuters Le foto che ritraggono il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sul pontile di accesso di Villa Certosa e quelle che ritraggono familiari su un pontile e su una spiaggia, pubblicate in agosto su alcune testate, non configurano un illecito trattamento di dati personali. Lo ha reso noto oggi l’Autorità garante per la protezione … Leggi tutto

La storia di Todd Willingham

Condor racconta in questi giorni a puntate la storia di Todd Willingham Sul New Yorker quasi trenta pagine sono state occupate, nell’ultimo numero, dalla storia di Todd Willingham. Cameron Todd Willingham viveva nella piccola cittadina di Corsicana, in Texas, e nel 1991 aveva 23 anni era sposato e padre di tre bambine (una di due … Leggi tutto

Sentirsi Beppe Grillo per merito dell’azienda di Silvio Berlusconi

In queste settimane questo blog continua ad essere “preso d’assalto” da migliaia di visitatori e centinaia di commenti sempre più inviperiti per i disservizi di Mediaset Premium I post che attirano tutto questo pullulare di rete sono Il pasticciaccio di Mediaset Premium Mediaset Premium: sportello reclami La gabella di Mediaset Premium Mediaset Premium: i rimborsi … Leggi tutto

Ricchi e impegnati

Via LSDI

Negli Usa Internet non ha ancora cambiato profondamente le abitudini politiche dei cittadini. Risultato? Globalmente i più ricchi e i più scolarizzati restano gli individui più impegnati. Anche se forse le reti sociali potrebbero modificare questa situazione.
E’ quello che sostengono gli esperti del  Centro di ricerca Pew che –  segnala atelier.fr – hanno condotto uno studio su 2.000 cittadini americani. Qui sotto la tabella relativa a fasce di reddito/impegno pubblico.
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Il 19 settembre una manifestazione civica per la libertà dell’informazione

Via FNSI

C’è un allarme che sta diventando molto alto nel Paese. Non è la prima volta che è stata necessaria la mobilitazione anche contro governanti di segno diverso da quello attuale, ma oggi si sta vivendo una fase di grande delicatezza con attacchi senza precedenti. Non solo disegni di legge bavaglio ma anche azioni forti in sedi giudiziarie e manifestazioni pubbliche che hanno l’oggettivo risultato di costituire una minaccia per chi fa informazione ritenuta non gradita. L’informazione non si farà mettere il guinzaglio. Il mondo dell’informazione, assieme al mondo del lavoro ed alla società civile, è chiamato a scongiurare questo pericolo.

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Contro il reato di lesa maestà

Via L’Unità

unitaLe argomentazioni contenute nei due atti di citazione (nelle foto: le copertine dei due numeri del giornale “incriminati”) sono formalmente dirette a dimostrare che l’Unità ha colpito la reputazione di Berlusconi, ma nella sostanza delineano un illecito non previsto dal nostro ordinamento, quello di lesa maestà.

Il legale del presidente del Consiglio contesta le nostre opinioni politiche, le nostre valutazioni (peraltro condivise da opinionisti di altri giornali nazionali e internazionali e comunque attinenti alla libera manifestazione del pensiero tutelata dall’articolo 21 della Costituzione) sui rapporti tra la maggioranza e il Vaticano. O i giudizi sui comportamenti privati del premier e sulla loro compatibilità col suo ruolo pubblico.

Viene addirittura qualificato lesivo della onorabilità del premier il fatto di aver riportato giudizi espressi pubblicamente da Veronica Lario attorno alle sue condizioni e alle sue frequentazioni con minorenni. Persino l’opinione di una scrittrice come Silvia Ballestra viene inserita nell’elenco delle affermazioni non pubblicabili.

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Denuncia dopo denuncia dove si va ?

Via Repubblica

Il direttore, due giornaliste, un’opinionista e una scrittrice, tutte donne e tutte accusate di lesa dignità per avere scritto delle frequentazioni del premier con la escort Patrizia D’Addario, per avere messo in discussione i suoi rapporti con il Vaticano, per averlo sospettato di controllare l’informazione in Italia e anche per una battuta sull’impotenza sessuale”.

L’ultimo atto della guerra intrapresa da Silvio Berlusconi nei confronti della stampa non allineata è la citazione per danni al quotidiano l’Unità. Una “denuncia”, che segue di pochi giorni quella a Repubblica scatenata per tacitare le famose 10 domande: una causa civile per colpire economicamente l’editore e le giornaliste.

La direzione dell’Unità informa di avere ricevuto questa mattina due citazioni per danni per un totale di due milioni di euro. Il capo del governo chiede inoltre la condanna a una pena pecuniaria di 200mila euro ciascuna per il direttore responsabile Concita De Gregorio, per le giornaliste Natalia Lombardo e Federica Fantozzi, per l’opinionista Maria Novella Oppo e per la scrittrice Silvia Ballestra.

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I peccati di San Marino

Francesco Bonazzi sul’Espresso

In un rapporto riservato le ammissioni della banca centrale della piccola repubblica. Le pressioni del fisco italiano. Siamo alla vigilia della svolta?

Altro che “buon vicinato”. Nel diritto internazionale si chiama ancora così il trattato che dal 1939 regola i rapporti tra Italia e San Marino, l?antica repubblica romagnola che con 12 banche e una cinquantina di finanziarie è allo stesso tempo una roccaforte del segreto bancario e un’efficiente necropoli fiscale. Ma tra inchieste giudiziarie, rogatorie respinte e pressioni politiche a tutti i livelli, quello che Roma prepara per l’autunno è ormai un vero assedio al Titano.

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