Abbiamo pagato il canone per Libero e Feltri

Lorenzo Campani scopre che Libero e Feltri non sono troppo “cultori del libero mercato” Indovinello: lo scorso anno (2008 per il 2007) qual’è stata la testata (compresi periodici, tv, radio ) che ha incassato la cifra più alta dei contributi pubblici stanziati dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria del Governo Italiano ? Risposta : Libero, … Leggi tutto

La Polizza della Gabanelli

Milena Gabanelli scrive al Corriere

Premesso che chiunque si senta diffamato ha il diritto di querelare, che chi non fa bene il proprio mestiere deve pagare, parliamo ora di chi lavora con coscienza. Alla sottoscritta era stata manifestata l’intenzione di togliere la tutela legale.

La direzione della terza rete ha fatto una battaglia affinché questa intenzione rientrasse, motivata dal dovere del servizio pubblico di esercitare il giornalismo d’inchiesta assumendosene rischi e responsabilità. Nell’incertezza sul come sarebbe andata a finire ho cercato un’assicurazione che coprisse le spese legali e l’eventuale danno in caso di soccombenza dovuta a fatti non dolosi. Intanto sul mercato italiano, di fatto, nessun operatore stipula polizze del genere, mentre su quello internazionale questa prassi è più diffusa. Bene, dopo aver compilato un questionario con l’elenco del numero di cause, l’ammontare dei danni richiesti e l’esito delle sentenze, una compagnia americana e una inglese, tenendo conto del comportamento giudicato fino a questo momento virtuoso, si sono dichiarate disponibili ad assicurare l’eventuale danno, ma non le spese legali. Sembra assurdo, ma il danno è un rischio che si può correre, mentre le spese legali in Italia sono una certezza: le cause possono durare fino a 10 anni e chiunque, impunemente, ti può trascinare in tribunale a prescindere dalla reale esistenza del fatto diffamatorio.

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Promuovere i consumi di asciugamani di lino

In Italia succede anche questo Il Cavaliere invita gli italiani a consumare di più? Detto fatto, al Senato consumano. Per le stanze della presidenza a Palazzo Giustiniani, ad esempio, hanno appena comprato 50 asciugamani deluxe. A 88 euro l’uno. Pari a tre giorni di cassa integrazione di un operaio metalmeccanico. Totale: 4.400 euro. Giorgio Napolitano, … Leggi tutto

I giornalisti non devono avere opinioni individuali sui social media

Il Washington Post ha recapitato ai suoi giornalisti una policy per scrivere sui social media, (via Techrunch e via Paidcontent)

3903103636_e7554f5131“All Washington Post journalists relinquish some of the personal privileges of private citizens. Post journalists must recognize that any content associated with them in an online social network is, for practical purposes, the equivalent of what appears beneath their bylines in the newspaper or on our website.”

That’s an excerpt from The Washington Post’s new social media guidelines. PaidContent has the entire thing. You really should read it, because it’s a hoot.

These guidelines came about because Raju Narisetti, a WaPo editor, had some tweets recently that revealed *gasp* that he had opinions about issues. When word leaked out that he had his own opinions and was sharing them on Twitter, apparently the WaPo top brass scrambled quickly to get this under control. That included Narisetti deleting his Twitter account. Pathetic.

So pathetic, that I’m kind of shocked that The Washington Post’s Omblog was allowed to publish all the details.

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Presidente, non firmi!

Bruno Tinti sul blog del Fatto Quotidiano

il Senato ha approvato l’emendamento Fleres alla legge che ha istituito lo scudo fiscale. Se anche la Camera lo approvasse, Lei resterebbe l’ultima difesa.

Signor Presidente, con questo emendamento una legge già odiosa diventerà uno strumento di illegalità. I beneficiati dallo scudo non potranno essere perseguiti per reati tributari e di falso in bilancio, il mezzo con cui sono stati prodotti i capitali che lo Stato “liceizza”; e intermediarie professionisti che ne cureranno il rientro non saranno tenuti a rispettare l’obbligo di segnalazione per l’antiriciclaggio; insomma omertà, complicità, favoreggiamento.

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A Youtube sono un po’ pignolini

Beppe Grillo si è visto bloccare l’account su Youtube per una presunta violazione del copyright nei confronti del David Letterman Show. Poi ha prevalso il buon senso e l’account è stato ripristinato

Durante la notte YouTube ha disattivato TUTTI i video pubblicati da questo blog. 419 video, spesso di denunce, di fatti mai visti in televisione o sui giornali. Visualizzati per 52.296.387 volte. Il secondo canale italiano di informazione su YouTube dopo la RAI.
Il motivo dell’oscuramento è stato comunicato da YouTube in una mail:
“Caro utente,
Con questo messaggio ti informiamo del fatto che abbiamo rimosso o reso inaccessibile il seguente materiale, a seguito di una segnalazione da parte di CBS, che ritiene che questo materiale viola il copyright:
Obama da David Letterman:
http://www.youtube.com/watch?v=CSX3DNHq-iU

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La magistratura sul caso Agile – Eutelia

Via Localport La vicenda Agile/Eutelia, azienda che ha un importante insediamento a Ivrea, non è solo quella di una crisi economica di un’azienda, ma si intreccia con degli aspetti giudiziari. Proprio qualche giorno fa “La Nazione” rendeva noto che il Pm di Arezzo Roberto Rossi sarebbe ormai pronto a spedire i provvedimenti della Procura per … Leggi tutto

No al guinzaglio all’informazione, il 3 ottobre

Si terrà sabato 3 ottobre, a Roma, in piazza del Popolo, alle 16, la prevista manifestazione per la libertà di informazione, organizzata dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Per l’occasione la FNSI ha predisposto addirittura un blog. Rinviate a seguito dell’attentato a Kabul, le manifestazioni vengono riproposte con lo stesso titolo: Informazione, no al guinzaglio, … Leggi tutto