Mozzarelle annacquate

Il presidente del consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop è stato sorpreso durante i controlli ad annacquare il latte. Con questa motivazione il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia ha annunciato, oggi, la decisione di aver commissariato il Consorzio della bufala Dop che vede insieme 128 produttori. Ma non … Leggi tutto

Annullata la cessione del ramo it da Eutelia ad Agile

Via Localport La Sezione lavoro del Tribunale di Roma ha accolto il ricorso dei Sindacati in merito alla cessione del ramo di It da Eutelia ad Agile, condannando l’azienda per comportamento antisindacale. I rapporti di lavoro ritornano così in capo ad Eutelia. Laura Spezia, segretaria nazionale della Fiom-Cgil e responsabile del settore informatica-Itc, e Fabrizio … Leggi tutto

Il contratto capestro del vaccino per gli italiani

Via AltraEconomia, approfondimenti su Altro Consumo

Alla fine eccolo, il contratto. E’ nell’allegato che potete scaricare qui a fianco. Persino la Corte dei Conti aveva lamentato il fatto che la scrittura privata tra il ministero della Salute e la multinazionale farmaceutica Novartis fosse di fatto coperta da segreto. Non solo, sempre la Corte dei Conti aveva parlato di condizioni troppo favorecoli a Novartis, fra i quali l’assenza di penali, l’acquisizione da parte del ministero dei rischi e il risarcimento alla multinazionale per eventuali perdite.

Tra i tanti punti dell’accordo, elenchiamo quelli che ci sembrano più salienti:

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Equo compenso e vantaggi poco noti dei device esterni

Stefano Quintarelli discute l’ultima gabella della SIAE e fornisce consigli per ci costruisce media player Questo il testo del simpatico favore che il Ministro Bondi ha fatto ai titolari dei diritti. … Ora c’e’ un compenso, per sua stessa definizione equilibrato, che risarcisce i titolari dei diritti per le attività che vengono fatte con dispositivi … Leggi tutto

La Sindrome Cinese di Google

Google si è rotto le scatole di una serie di problemi di pirateria che gli arrivano dalla Cina, tra cui i tentativi di accessi da hacker evidentemente made in Cina diretti alle caselle di attivisti umanitari.

First, this attack was not just on Google. As part of our investigation we have discovered that at least twenty other large companies from a wide range of businesses–including the Internet, finance, technology, media and chemical sectors–have been similarly targeted. We are currently in the process of notifying those companies, and we are also working with the relevant U.S. authorities.

Second, we have evidence to suggest that a primary goal of the attackers was accessing the Gmail accounts of Chinese human rights activists. Based on our investigation to date we believe their attack did not achieve that objective. Only two Gmail accounts appear to have been accessed, and that activity was limited to account information (such as the date the account was created) and subject line, rather than the content of emails themselves.

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Anopticon: la mappa delle videocamere italiane

Alessandro Longo via Repubblica Nasce dalle frange irrequiete del web italiano e subito diventa un caso: è un progetto per contrastare il proliferare delle videocamere di sorveglianza. Si chiama Anopticon ed è sul sito Tramaci. org, gestito dal 31enne veneziano Enzo A., che si autodefinisce un hacker (il suo nickname è Etno) e preferisce rimanere … Leggi tutto

La fine dell’era della privacy secondo Mark Zuckerberg

Via ReadWriteWeb In a six-minute interview on stage with TechCrunch founder Michael Arrington, Zuckerberg spent 60 seconds talking about Facebook’s privacy policies. His statements were of major importance for the world’s largest social network – and his arguments in favor of an about-face on privacy deserve close scrutiny. Zuckerberg offered roughly 8 sentences in response … Leggi tutto

I memoriali delle torture

Via LSDI Su Lsdi e Giornalismo e democrazia la traduzione integrale dei memorandum del Dipartimento della giustizia Usa sui metodi ‘’duri’’ di interrogatorio della Cia resi pubblici da Obama – Il Freedom Of Information Act (FOIA) e la pessima situazione italiana – Il giornalismo italiano è più dedito alle opinioni che ai fatti. E non … Leggi tutto

Le aziende inqualificabili non sono solo a Torino

Via Repubblica

Il giudice dispone l’assunzione a tempo indeterminato di un’operaia, dichiarando illegittime le proroghe dei contratti a termine, e l’azienda si adegua, accettandone il reintegro nel posto di lavoro, ma distacca la dipendente in India per un anno. A denunciare la vicenda il segretario dei metalmeccanici Uil di Avellino, Gaetano Altieri. L’azienda è la Catering Equiment Industry di Montemiletto (Avellino), del gruppo Desmon; produce ed esporta in tutto il mondo frigoriferi industriali. E l’operaia è Gaetanina Di Paolo, 49 anni, madre di quattro figli.

La Di Paolo “per poter proficuamente svolgere la prestazione inerente alle mansioni di assemblaggio frigoriferi che svolgeva all’epoca del licenziamento”, si legge nella lettera inviata dall’azienda, dal prossimo primo febbraio dovrà trasferirsi a New Delhi, dove il gruppo ha una propria azienda, la Desmon Continental Frigo Private Limited, e rimanervi fino al 31 gennaio 2011. L’azienda ha anche invitato l’operaia a presentarsi alla direzione “per definire le modalità di esecuzione della prestazione lavorativa, munita di un passaporto in corso di validità”.

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Quante Rosarno d’Italia?

Cesare Martinetti su Lastampa.it

La rivolta di Rosarno è scoppiata nelle stesse ore in cui il ministro dell’Interno, a distanza di pochi chilometri, discuteva con i responsabili dell’ordine pubblico in Calabria la risposta dello Stato alla bomba esplosa contro la procura. Una coincidenza casuale ma davvero simbolica che nella saldatura tra l’emergenza cronica chiamata mafia (‘ndrangheta, camorra, ecc.) e la nuova emergenza che si chiama immigrazione ci consegna all’inizio di questo 2010 un’agenda sociale drammatica. Quello che sta accadendo a Rosarno in queste ore ci riguarda tutti: il nostro quartiere, le nostre periferie, a Sud e a Nord, interroga la nostra coscienza di cittadini, sfida l’intelligenza e mette alla prova quello che si chiamava il sentimento democratico. Non è un problema solo italiano. Una rivolta del tutto analoga a quella di Rosarno è scoppiata qualche mese fa a Calais, nel Nord della Francia, da dove le bianche scogliere di Dover appaiono come un miraggio alle migliaia di migranti (soprattutto afghani, pakistani, iracheni) che premono per sbarcare in Gran Bretagna. Gli ammiratori acritici di quanto avviene al di là delle frontiere vadano al cinema a vedere «Welcome» di Philippe Lioret: avranno di che meditare su come la questione rappresenti un rompicapo per ogni governo, compreso quello del muscolare Sarkozy che ha trasformato in reati anche i piccoli gesti di solidarietà verso i clandestini senza aver disinnescato le polveriere sociali disseminate nelle banlieues francesi. È anche per questo che appare particolarmente irritante la litania tutta italiana del rinfaccio di responsabilità tra destra e sinistra, governo e non governo perché le responsabilità vanno equamente distribuite nel corso degli anni. Altra cosa è il confronto su quanto sta accadendo a Rosarno: accusare di clandestinità dei poveracci che accettano condizioni di vita disumane per svolgere lavori che gli italiani non vogliono più fare non ci sembra la strada migliore.

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Un grande giornale cerca trasparenza e discute dei suo problemi con i lettori

Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella discutono con il loro direttore sul prezzo del giornale e su altre cose insieme ai lettori in piena trasparenza e direttamente sul Corriere

Caro direttore, siamo convinti che sarebbe stato meglio aspettare prima di alzare il prezzo del giornale. Sappiamo che la situazione di tutta la stampa italiana è difficile. Sappiamo che i conti economici delle aziende editoriali soffrono per il calo della pubblicità: un po’ per la crisi economica, un po’ per colpa di un sistema scientificamente costruito per dirottare le risorse verso la televisione. Però…

Nel 2008, se abbiamo capito bene, i ricavi della Rcs quotidiani sono calati da 716 a 666 milioni di euro e il fatturato pubblicitario si è ridotto da 288 a 265 milioni: il tutto continuando a fornire con Corriere.it una informazione totalmente gratuita a un milione e mezzo di lettori on line. Nel 2009, poi, la situazione sarebbe ulteriormente peggiorata. Concordiamo: sono dati che non possono non preoccupare, nonostante i buoni segnali, a dispetto dei tempi non propizi, di aumenti delle vendite del Corriere. Dati che hanno costretto anche la redazione, con il buonsenso e lo spirito di sacrificio sempre dimostrati già in passato, a farsi carico di tagli dolorosi alle retribuzioni e ai posti di lavoro.

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