Parte il tavolo istituzionale per Agile ex Eutelia

Via Rassegna.it Si aprirà un tavolo di confronto istituzionale fra tre settimane, il 22 febbraio, dopo l’udienza del Tribunale prevista per il 17. E’ quanto emerge dall’incontro di ieri sera (1 febbraio) a Palazzo Chigi per i circa 3.000 lavoratori di Agile (ex Eutelia), da sette mesi senza stipendio. Il tavolo, che coinvolgerà Regioni, Province ed … Leggi tutto

Mediaset Premium: nonostante il recesso ti prende i soldi dalla carta di credito

Nonostante il bloggante titolare abbia scelto nella osservanza delle leggi di esercitare il diritto di recesso e di rescindere dal contratto, Mediaset Premium sta continuando a prelevare furbescamente denari dalla carta di credito. Ovviamente il circuito di pagamento è stato informato della cosa e provvederà a stornare l’importo. Certo che pare che l’onestà non sia … Leggi tutto

La grande storia degli ebook reader Kindle e Nook inesistenti

Una storia su cui farà luce la magistratura, una partenza da segnalazioni dal basso e una convergenza al volo fra un grande quotidiano e un ottimo blogger-cronista. Ecco un ennesimo esempio di come la comunicazione in rete e la buona informazione diventino uno straordinario servizio per i cittadini.

Tutto inizia con un messaggio di Palmasco su FriendFeed del 10 novembre

Kindle. Come un pollo l’ho ordinato a Kindle Italia, pensando: pago una decina di euro in più, però lo ricevo subito. Dove cazzo vivi Palms? Ovviamente il mio ordine #81, approvato il 30-10-09, non è ancora arrivato. Bel sito però, Kindle Italia, hanno un servizio di supporto online addirittura. 3 mail mie, nessuna risposta. Che pollo.

La discussione rimane circoscritta a quel messaggio e a post in rete fino a metà gennaio, quando in parallelo Corriere.it e il grande LorenzoC alias Lorenzo Campani partono come segugi sulla notizia.

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Intercettami Se Ci Riesci

Sotto La Panca propone una nuova interessante serata Le intercettazioni di comunicazioni tra tutela della privacy e necessità d’inchiesta Quanto, in passato, le intercettazioni sono state utilizzate? In quali situazioni si sono dimostrate cruciali? Come cambierebbe la legislazione vigente? In che modo la proposta di legge può tutelare la privacy del cittadino ed al contempo … Leggi tutto

Quando piace il Governo Berlusconi

Via Corriere.it

Le società quotate dovranno rendere pubblici i compensi corrisposti ai propri manager «a qualsiasi titolo e in qualsiasi forma». È quanto prevede un emendamento alla Legge Comunitaria all’esame al Senato. La disposizione è già prevista nel codice di autodisciplina delle società quotate, adottato però per ora solo su base volontaria. Con questo emendamento, la trasparenza sugli stipendi dei manager diventerebbe così totale e obbligatoria.

L’articolo che l’esecutivo intende aggiungere alla Legge Comunitaria prevede una delega al governo per l’emanazione, entro sei mesi dalla legge stessa, di un decreto legislativo per l’attuazione di due raccomandazioni espresse dalla Commissione Europea. In particolare, il decreto in questione prevede che «le società quotate – recita il testo – rendano pubblica una relazione sulle remunerazioni che illustri in apposita sezione la propria politica in materia di remunerazione dei componenti dell’organo di amministrazione, dei direttori generali e dei dirigenti con responsabilità strategiche per l’esercizio finanziario successivo».

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Copioni barbarici pardon barbareschi

L’unica speranza è che lo show di Barbareschi chiuda velocemente e in maniera indolore Via Corriere.it Imperdibile l’assunto aristotelico il nostro programma è crossmediale . E quindi  ? Il tam tam sul forum di Spinoza.it, uno dei blog satirici più conosciuti e apprezzati in Italia, è partito inesorabile, dopo il debutto venerdì scorso di Barbareschi … Leggi tutto

Perché il potere (compresi i suoi tirapiedi) ha paura del web

Federico Rampini su Repubblica

“Il nostro obiettivo è cambiare il mondo”, è uno slogan di Eric Schmid, il chief executive di Google. Lo stesso Schmid che quattro anni fa, all’inaugurazione del motore di ricerca in mandarino, con l’indirizzo locale segnato dal suffisso “. cn”, dichiarò: “Siamo qui in Cina per rimanerci sempre”. Ora quelle due affermazioni – cambiare il mondo, rimanere in Cina – sono diventate tra loro inconciliabili. Se Google non accetta le regole di Pechino, e la censura delle autorità locali, la sua avventura cinese dovrà chiudersi. Lo scontro epico che si è aperto fra la più grande potenza di Internet e la più grande nazione del pianeta, è destinato a ridefinire nei prossimi anni l’architettura globale del web, i limiti geopolitici della libertà d’informazione, e il nuovo concetto di sovranità nello spazio online.

Il precipitare degli eventi ha colto tutti di sorpresa, almeno in Occidente. Questo copione non è stato scritto né a Mountain View, il quartier generale di Google nella Silicon Valley californiana, né tanto meno a Washington nelle sedi del potere politico. Negli scenari più pessimisti elaborati dal Pentagono, quando due anni fa l’Esercito Popolare di Liberazione centrò in pieno un proprio satellite in un test di guerre stellari, fu detto che la conquista dello spazio sarebbe stata la prossima sfida tra l’America e la Cina. Nessuno aveva messo in conto quello che sta accadendo da due settimane: l’improvviso gelo tra i soci del G2 per il controllo del cyber-spazio.

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Giornalisti da superbunker

Da una lettera aperta del presidente Odg

Chiudere con gli esami significa che non avranno il riconoscimento d’ufficio colleghi che da anni – e qualche volta da decenni – svolgono un lavoro a tempo pieno nelle redazioni senza che i comitati di redazione (cioè il sindacato) siano stati nelle condizioni di affrontare il problema per abbozzare una soluzione. Cornuti e mazziati: questi ragazzi – diventati signori e padri di famiglia – non godrebbero delle garanzie contrattuali che la Fnsi ha il dovere di assicurare loro, ma non potrebbero aspirare nemmeno allo status “di diritto” che si sono conquistati sul campo.

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