Aziende editoriali, contributi statali, trasparenza, irregolarità diffuse

Fasi Press pubblica una interessante lettera che apre una  riflessione sulla necessità di non dare denaro pubblico e richiedere indietro quello dato in passato in caso che non siano verificate condizioni di legalità nell’atteggiamento degli editori.

“Nei giorni scorsi il Governo ha anticipato che chiederà alle banche la pubblicazione degli stipendi e dei benefit dei loro dirigenti. La norma dovrebbe far parte del decreto Milleproroghe (in discussione proprio in questi giorni) darebbe corpo ad un emendamento alla legge Comunitaria per il 2010. Salvo sorprese, verrà introdotto l’obbligo di comunicare con anticipo quanto si intende concedere in futuro, non solo ai top manager, ma anche ai dirigenti di prima fascia dettagliando ogni voce: parte fissa, parte variabile, stock option. Perché quel criterio di trasparenza non viene imposto anche alle aziende editoriali?

Ogni anno lo Stato (cioè noi cittadini) distribuisce centinaia di milioni di euro per sostenere l’informazione. E pagare, quindi, parte degli stipendi. Poi si scopre che, in molti casi, non vengono versati i contributi o che ci sono collaboratori senza contratto. Dal recente condono Inpgi abbiamo appreso che, dietro l’adesione di circa 160 aziende c’erano oltre 27 milioni di euro tra mancati contributi e sanzioni ridotte e più di cento posizioni irregolari ai danni di lavoratori autonomi.

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Panopticlick svela i segreti del vostro browser

Via Autistici/Inventati Volete sapere quanto siete unici e riconoscibili su internet quando navigate con il vostro browser? Provate panopticlick e lo scoprirete, oltre a venire informati su come evitare il piu’ possibile questa unicita’. Ci sono infatti due articoli scritti dall’EFF (questo e questo) che se non avete voglia di leggere perche’ non sapete l’inglese … Leggi tutto

Cinque ragioni contro il Nobel a Internet

Via Foreign Policy Wired Italy’s efforts have paid off: the Internet has been shortlisted as a candidate for the 2010 Nobel Peace Prize (along with dissidents and human rights activists from Russia and China). Here are five reasons why the Nobel committee should not give the award to this quirky candidate: Reason 1: It doesn’t … Leggi tutto

Un’università da ricchi

Via Lastampa.it È stata una sbornia d’inizio millennio, drogata dall’esplosione delle lauree brevi e dal proliferare degli atenei sotto casa. È durata poco. E adesso il mito delle «élite per merito» sembra destinato a restare tale. Altro che avvicinarci alla media Ocse per tasso di universitari e laureati; abbiamo ricominciato a distanziarci. E l’Università sta … Leggi tutto

Siamo vicini al dies irae nel giornalismo italiano

Il solito prezioso Franco Abruzzo, che nel suo sito riporta notizie da ogni fonte che riguardano il giornalismo italiano, rilancia le informazioni relative a uno scontro senza precedenti fra Ordine dei Giornalisti e FNSI.

I temi del contendere sono diversi: divergenze di opinioni sul nuovo contratto,  problemi relativi a una definizione dei percorsi professionali, richieste di numero chiuso o programmato, la difesa dei diritti dei liberi professionisiti, scontri interpersonali e altro.

Il dies irae del giornalismo italiano si sta avvicinando. I problemi sono tali e tanti che forse solo una soluzione drastica potrebbe risolverli. Cerchiamo di elencarli per cercare di aprire un dibattto. Se la situazione venisse seriamente interpretata per quello che  è si potrebbero trovare delle soluzioni cercando attraverso un comitato di salute pubblica di pensare un futuro serio e possibile.

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Ci hanno portato via la dignità

Il video nella pagina è drammatico ma merita di essere visto Via Corriere.it Sette mila lavoratori, da Catanzaro a Novara, senza stipendio da quattro mesi. Sono gli operatori di Phonemedia, azienda fondata nel 2002 da Fabrizio Cazzago e diventata nel giro di pochi anni un colosso nel settore dei call center, almeno così sembrava: clienti … Leggi tutto

Impediti

Via Repubblica.it

Via libera della Camera al disegno di legge sul legittimo impedimento. I voti a favore sono stati 316, quelli contrari 239, le astensioni 40. I deputati presenti erano 595, quelli votanti 555. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato. Hanno votato sì Pdl, Lega, Mpa, Noi Sud e Pri; i no sono giunti dal Pd, dall’Idv e dall’Api, mentre le astensioni sono venute da Udc, Svp e Ld. I franchi tiratori, all’interno della maggioranza, sarebbero stati quattro.

Il provvedimento di fatto congela i processi del presidente del Consiglio. Si tratta di un dispositivo ponte, in attesa del cosidetto “lodo Alfano costituzionale” che dovrà definire una disciplina organica. Ma intanto, per un periodo di tempo di 18 mesi, Silvio Berlusconi può avvalersi del legittimo impedimento a comparire nelle udienze dei processi, per impegni legati alle funzioni di governo. “Andava fatta e l’abbiamo fatta – ha commentato a caldo il ministro leghista nonché ministro delle Riforme, Umberto Bossi – c’è sempre qualche moralista, ma questa è la dimostrazione che la maggioranza è molto forte”.

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l’Associazione Lavoratori Vittime del Precariato

Da sito Idv Oggi nasce ALViP, l’Associazione Lavoratori Vittime del Precariato. Non è un’associazione. E’ l’associazione, l’unica che per la prima volta si preoccupa di tutelare tutte le categorie di lavoratori, senza distinzione alcuna. Molte volte abbiamo dei problemi che sembra siano proprie delle nostre situazioni, ma riuscendo a scambiarci le idee ed entrando in … Leggi tutto

Telecom e Pirelli patteggiano ed escono dal caso Tavaroli

Via Corriere

Centomila euro di profitto del reato, 400.000 di sanzione pecuniaria, 750.000 a titolo di risarcimento del danno a tre ministeri, più i circa 3.000 euro di offerta-standard ai dipendenti schedati al momento dell’assunzione (circa 4,8 milioni): su questa base, complessivamente intorno ai 7 milioni e mezzo di euro, sia Telecom sia Pirelli hanno ottenuto dalla Procura di Milano il consenso all’accordo che, depositato sabato mattina negli uffici deserti per l’inaugurazione dell’anno giudiziario, farà uscire le due aziende dall’udienza preliminare sul dossieraggio illecito praticato dalla divisione Security negli anni in cui la guidava Giuliano Tavaroli, tra i primi a chiedere già mesi fa di patteggiare 4 anni e mezzo.

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L’inquietante silenzio dei media sull’intervista di Gilioli a Taormina

E’ inquietante per la libertà e per la democrazia di questo paese e per il sistema dell’informazione dello stesso che nessuno dei media tradizionali abbia ripreso l’intervista di Alessandro Gilioli all’avvocato Carlo Taormina del 29 gennaio in cui l’ex avvocato di Berlusconi racconta (se servisse per chiarire qualche cosa agli italiani)

«Conosco bene il modo con cui Berlusconi chiede ai suoi legali di fare le leggi ad personam, perché fino a pochi anni fa lo chiedeva a me. E, contrariamente a quello che sostiene in pubblico, con i suoi avvocati non ha alcun problema a dire che sono leggi per lui. Per questo oggi lo affermo con piena cognizione di causa: quelle che stanno facendo sono norme ad personam».

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