Un articolo battute scritto per La Nazione può valere 2 euro, poco meno di quelli per Il Resto del Carlino, retribuiti “ben” 2,50 euro. Lordi, ovviamente. E non si pensi che sia solo il gruppo Poligrafici Editoriale a gestire “al risparmio” i suoi collaboratori: l’Ansa, principale agenzia italiana, paga 5 euro (sempre lordi) per ogni lancio, mentre la concorrente Apcom offre da 4 a 8 euro, ma non paga nulla nel caso in cui l’evento assegnato non si realizzi. Una testata storica e prestigiosa come Il Messaggero non supera i 27 euro ad articolo (ma le brevi valgono solo 9 euro). E l’avvento del web introduce nuove, bizzare forme di retribuzione: è il caso, ad esempio, del giornale online Newnotizie.it, che compensa 35 news settimanali 1,50 euro ogni mille click raggiunti (e non devono essere molti i pezzi a raggiungere tale soglia), cui vanno aggiunte 12 news a settimana senza retribuzione, anche se “consentono il raggiungimento del tesserino da gioralista pubblicista”. Vuoi mettere?
Diritti
La posta elettronica della signora Sarah Palin: PalinLeaks
I giornali online o meno americani, Huffington Post in testa, si stanno scatenando a pubblicare le 24 mila email di Sarah Palin inviate e ricevute quando era governatrice dell’Alaska. Le email sono state rese pubbliche sulla base del Freedom Act, che tutela la pubblicazione degli atti pubblici. Sarah Palin Emails – The First 2003 pages
Un viaggio allucinante in treno
Una avventura vissuta da Torino a Milano
Partiamo, è il solito treno del pomeriggio pieno di studenti o lavoratori, quasi tutti pendolari abituali. Molti dormono, altri leggono o sentono musica in cuffia, altri ancora con occhi stanchi lavorano al laptop. Nessuno bada allo scorrere delle stazioni, salvo che dopo un quarto d’ora il treno si ferma in un luogo ignoto in mezzo a un grosso temporale. Strano … i treni vanno anche in mezzo ai temporali peggiori. Passa il tempo e nessuno ci dice niente. Che succede ? Problemi tecnici ? Il maltempo ? Nulla. I viaggiatori iniziano a telefonare a parenti e amici per annunciare il ritardo. I più informati sostengono che ci troviamo a Vittuone, comune ignoto a buona parte dei viaggiatori. Il tempo passa e non succede niente. Qualcuno va su e giù per il treno a raccogliere informazioni. Dopo una buona mezz’ora il tam tam sul treno dice che bisogna scendere per prendere un altro treno per arrivare a Novara … “poi si vedrà”. Pare ci sia un treno fermo nella stazione di Magenta che blocca tutta la linea verso Torino. Fuori diluvia. La processione dei viaggiatori – bestie scende dal treno stoppato, si infilza nel sottopassaggio, qualcuno un po’ folle attraversa direttamente i binari. Ovviamente i nervi diventano sempre più tesi. Iniziano insulti fra i viaggiatori e il personale delle ferrovie. Saliamo sulla tradotta Vittuone – Novara.
Il giorno in cui Santoro sbottò contro Castelli
Lasciate libera la Rai ! Avete rotto ! Siamo Stufi !
I problemi del signor Scotti
via Reuters Gli agenti del la Forestale di Pavia hanno arrestato Angelo Dario Scotti, vice presidente del cda di Riso Scotti Energia e presidente del cda e amministratore delegato di Riso Scotti, nell’ambito di un’inchiesta su un traffico illecito di rifiuti. Lo ha riferito oggi il Corpo forestale delle Stato in una nota in cui … Leggi tutto
Della dignità del giornalismo e degli uomini contro un sistema che la lede
Come tutte le cose, anche la dignità ha un principio e una fine. Senza l’uno o senza l’altra, resta un concetto vago, indeterminato. Prendiamo ad esempio – argomento ahimè attualissimo: ahimè nel senso che è di attualità sostanziale da almeno quindici anni, ma è diventato “di moda” solo da poco, quando i buoi sono irrecuperabilmente scappati dalla stalla – la dignità di un libero professionista.
Si fa presto a dire che la sua dignità è lesa quando non trova lavoro, o è costretto ad accettare compensi umilianti, o tempi di pagamento infiniti, o incarichi non consoni alla sua preparazione e alle sue qualità professionali. Bella scoperta. Questo è l’inizio. Poi, però, c’è la fine. Ovvero: fino a che punto il professionista è tenuto ad accettare quanto sopra prima di rinunciare alla propria dignità? In altre parole: a partire da che punto egli per primo manca di rispetto a se stesso, sacrificandola, ed è quindi l’artefice di ciò di cui si lamenta? Dove finisce la vittima e comincia il masochista? E a chi, quando, come, perchè spetta di vigilare, accertare, intervenire, sanzionare, regolamentare la materia? In tutto ciò i contrattualizzati che ruolo e quale responsabilità hanno? Sono colleghi o controparti? Non sanno, non capiscono o fingono di non vedere? O semplicemente se ne fregano?
Verso la Carta di Firenze per i giornalisti
Un evento per affermare la dignità della professione giornalistica. Firenze diventerà la capitale del giornalismo italiano. La manifestazione dal titolo «Giornalisti e giornalismi», organizzata da Ordine nazionale dei Giornalisti, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Ordine dei giornalisti Toscana e Assostampa Toscana, chiamerà a raccolta colleghi da tutta Italia per concorrere a dar vita alla ‘Carta di Firenze’, uno strumento deontologico innovativo per disciplinare modelli virtuosi di collaborazione tra giornalisti e cooperazione con editori per cementare ancora la fiducia tra stampa e lettori. La carta normerà condotte e comportamenti che potranno diventare anche oggetto di procedimento disciplinare ordinistico o sindacale in caso di violazione.
La Carta di Firenze sarà frutto di un procedimento partecipato che parte dal basso e coinvolge in prima persona professionisti e pubblicisti che vivono sulla loro pelle il cambiamento sempre più frenetico della professione. Dai coordinamenti di precari, ai freelance, ai collaboratori, i ‘contrattualizzati’ i quali saranno richiamati a una maggiore responsabilità nelle scelte che spesso determinano il futuro di altri colleghi.«Non abbiamo in mente una manifestazione da ‘muro del pianto’ – dicono il presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, Enzo Iacopino e il presidente della Fnsi, Roberto Natale – dopo un lungo lavoro preparatorio è arrivato il momento di dare un segnale forte per rivendicare, anche al nostro interno e tra i colleghi, dignità, collaborazione e diritti per una vera qualità dell’informazione nazionale».
Tumore cellulare
La radiofrequenze dei telefoni cellulari e di altri apparati di comunicazioni wireless «potrebbero causare il cancro negli essere umani». Lo ha deciso un gruppo di 34 esperti dell’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancrodell’Organizzazione Mondiale della Sanità che al termine di una review degli studi sul tema ha definito i campi elettromagnetici come «possibilmente carcinogeni».
La valutazione del panel di esperti, che sarà contenuta in una monografia di prossima pubblicazione, si basa sia sui test sugli animali effettuati finora che sui dati degli studi epidemiologici sull’uomo: «In entrambi i casi le evidenze sono state giudicate limitate per quanto riguarda il glioma e il neurinoma acustico (tumore del nervo uditivo ndr) – ha spiegato Jonathan Samet, che ha coordinato il gruppo di lavoro – mentre per altri tipi di tumore non ci sono dati sufficienti».
Apple e la garanzia che c’è, anche se non vuole che si sappia
L’AGCM – Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato una procedura contro Apple e Comet. Il produttore californiano insiste a sbandierare la garanzia di 1 anno, pur precisando sibillinamente che “questa garanzia si aggiunge a quella di legge“. Ovvero che è il venditore a dover assicurare la garanzia per il secondo anno, anche se questo è Apple stessa con i suoi Apple Store (negozi ed ordini online/telefonici).
Si legge nel comunicato: “secondo i primi accertamenti compiuti dagli uffici la società” Apple, “insieme alla catena di vendita Comet, proporrebbe un contratto di assistenza a pagamento” (AppleCare) “senza chiarire al consumatore che il contratto si sovrappone temporalmente al secondo anno della garanzia legale che non comporta costi per il consumatore”.