Gli italiani bocciano l’etica dei media italiani, si salva internet

Via Il Giornalaio

Si è tenuto ieri a Milano un convegno organizzato dall’Ordine dei Giornalisti della Lombardia su «il futuro del giornalismo: etica e professione». Nell’ambito dell’incontro sono stati presentati i risultati di tre indagini demoscopiche sull’etica del giornalismo effettuate intorno a giugno di quest’anno. La sintesi delle evidenze emergenti sul tema è raccolta dal grafico sottostante pubblicato da «Affari Italiani».

Ad esclusione della Rete, unico media promosso dai partecipanti al sondaggio, emerge con chiarezza un giudizio negativo relativamente all’eticità di mezzi ed attori dell’informazione e della comunicazione italiana. Ad essere clamorosamente bocciati sono la televisione, le imprese che investono in pubblicità e chi per lavoro [pubblicitari e addetti alle pr] le assiste, ma anche giornali e giornalisti ottengono un giudizio negativo.

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L’altra faccia dell’hungry e del foolish

Dreamwork China (ita) from Cineresie on Vimeo. Un estratto dal documentario Dreamwork China, sogni e diritti di una nuova generazione nella fabbrica del mondo. Di Tommaso Facchin e Ivan Franceschini (2011). Visita www.dreamworkchina.tv

Un vademecum per Giornalismi e Giornalisti a Firenze

Qualche notizia aggiornata su Giornalismi e Giornalisti  Libera stampa liberi tutti,  per una nuova dignità della professione giornalistica, contro lo sfruttamento, per una informazione di qualità, in programma a Firenze al teatro Odeon il 7-8 Ottobre 2011.

Come arrivare al Teatro Odeon
Il gruppo su Facebook

Il sito sul precariato di ODG
Tutte le informazioni su Refusi
La diretta in streaming
Gli hastag
#iononleggochisfrutta
#CartaFi

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Lettera aperta all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte

Rendo pubblica questa lettera aperta allegata un esposto indirizzato al Consiglio Regionale dell’Ordine dei Giornalisti e in conoscenza al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. L’esposto ha avuto seguito per ora una audizione presso l’ODG piemontese nella giornata di giovedì scorso

E’ arrivato il momento per parte mia di uscire dal politicamente corretto e dall’asepsi delle parole per affrontare “in campo aperto” e “senza censure” quanto accaduto alla mia persona in questi anni dal punto di vista umano e professionale.
Nell’inviarvi la documentazione e l’esposto che allego a questa mia desidero trasmettere riflessioni sulla mia vicenda che esprimo in Lettera Aperta che nei prossimi giorni renderò pubblica. La mia storia professionale giornalistica è intrisa di una serie di avvenimenti e di circostanze che quando narrate a colleghi di altre regioni producono domande del tipo “ma che succede in Piemonte ?”.
Penso che il voler lavorare in una delle regioni più mature economicamente, socialmente e culturalmente dell’Italia non possa essere un handicap per chi lo vuol fare liberamente, seriamente, con professionalità e onestà nel settore giornalistico.
Penso che la situazione di estrema difficoltà dei giornalisti in questa regione sia visibile a tutti.
Penso che coloro i quali denunciano irregolarità deontologiche e codicistiche debbano essere tutelati per l’opera che svolgono per una professione migliore e per la tutela dei colleghi.
Penso che coloro i quali violano le leggi e la deontologia professionale debbano essere giudicati correttamente e non “amnistiati”.

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Il precariato, lo sfruttamento e l’illegalità del giornalismo a Presa Diretta

Ieri sera Presa Diretta ha dedicato una puntata alla Generazione Sfruttata dei Precari
L’inizio del reportage è stato dedicato alla situazione del giornalismo italiano nei freelance, nei precari e non solo. Parole chiave: sfruttamento, nepotismo, illegalità, precariato, omertà. Il programma di Riccardo Jacona ha  avuto il coraggio e la trasparenza di raccontare anche gli sfruttamenti e le irregolarità nelle redazioni giornalistiche RAI. Nessuno dei “media tradizionali online” ha ripreso i temi del programma. Evidentemente hanno tropppi scheletri nell’armadio e la loro “fame di raccontare storie” si ferma di fronte ai loro pietosi interessi.

La seconda parte del video

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Tariffari ragionevoli e registrazioni al tribunale

Da una mail di un collega che conosce il settore Si parla tanto di un tariffario ragionevole per gli articoli, ma non pensi che sarebbe necessario anche obbligare i giornali che vogliono iscriversi in tribunale a rispettare tale tariffario? Insomma niente registrazione se non paghi adeguatamente chi scrive per te. Altrimenti come già succede oggi, … Leggi tutto

Modelli da insegnare agli italiani che verranno

Da una mail di un ottimo giornalista Io sono un idealista di merda, oramai mi conosci abbastanza da saperlo tu stesso. E per questo non ho mai voluto piegarmi alle logiche vigenti nel nostro paese e non soltanto all’interno della nostra categoria professionale, per trovare lavoro. Nessuna raccomandazione, nessun nepotismo, nessuna carineria a chicchesia, anzi … Leggi tutto

In Veneto i giornalisti hanno il coraggio di fare autocritica

Via L’Arena Un’analisi sconfortante e impietosa quella che fanno i giornalisti veneti sulla loro professione. «Commistione fra pubblicità e informazione, frequenti violazioni della privacy, pressioni per disattendere le regole dell’etica», rileva il presidente dell’Ordine del Veneto Gianluca Amadori, «sono fra i problemi più sentiti». Ieri nell’auditorium della Facoltà di Giurisprudenza sono stati illustrati i dati … Leggi tutto

Prove generali di manovre antisindacali nel settore editoriale

Il Comitato di redazione della Rcs Periodici denuncia un gravissimo episodio di comportamento antisindacale da parte della Direzione Generale, avvenuto mentre è in corso una delicata trattativa tra azienda e rappresentanti sindacali.

A confronto ancora aperto e alla vigilia di un’assemblea dei giornalisti convocata da una settimana, il Direttore Generale Matteo Novello ha convocato tutti i direttori di testata della Periodici esortandoli a fare pressioni sulle rispettive redazioni per scongiurare eventuali iniziative di mobilitazione proposte dal Cdr all’assemblea.

Ancor più grave è il fatto che nel corso del medesimo incontro con i direttori, il direttore generale abbia esplicitamente indicato, con nome e cognome, chi a suo giudizio tra i componenti del Cdr rappresenterebbe un “ostacolo” alla conclusione del confronto con l’azienda.

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