Via Repubblica.it
La società torinese Compilatio, specializzata nella creazione di software antiplagio, ha analizzato 191 tesine arrivate da 60 classi quinte di tutta Italia e ha notato che solo un quarto di esse può essere ritenuto a tutti gli effetti originale, perché contiene meno del 5 per cento di similitudini rispetto ad altri testi presenti su internet.
Si parla di similitudini, perché non è possibile determinare se si tratti di citazioni o di scopiazzature. Ma è evidente che più la quantità di testo ripreso è elevata e maggiori saranno le possibilità che dietro ci sia una sorta di plagio. E’ il caso di 51 tesine su 191 in cui il software di Compilatio ha riconosciuto una quantità di lavoro non originale superiore al 50 per cento dell’intero documento.
Se si fa la media, emerge che il 31,5 per cento di ogni tesina è stato tratto da altre fonti. Questa percentuale è composta da un 11 per cento di citazioni e da un 20 per cento di potenziali copiature da internet. La fonte più scopiazzata? Il software di Compilatio non ha dubbi: il sito italiano di Wikipedia.
L’azienda torinese si è confrontata anche con studenti e professori su quanto sia diffuso il “copia-incolla” e non se la sente però di condannare i ragazzi: “Nella globalità dei casi sospetti – spiegano da Compilatio – è emersa principalmente l’inconsapevolezza sulle regole di uso del materiale a disposizione. Per insegnare agli alunni il giusto utilizzo della documentazione su Internet per la redazione di un lavoro personale, serve dedicare tempo alla corretta e uniforme informazione”.
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