I numeri Uno Olivetti

Sabato 6 novembre alle ore 15.00 sarà inaugurata la mostra “I numeri Uno Olivetti” nella quale verranno esposte le macchine che sono state in Olivetti o nel mondo le numero 1. Macchine per scrivere e da calcolo che hanno portato l’Azienda di Ivrea ad essere tra le prime al mondo per le innovazioni, le soluzioni tecnologiche, la qualità ed il raffinato design.

Alcune di queste sono numeri 1 a livello mondiale, essendo state in assoluto le prime al mondo, come la MC14 Divisumma, di Natale Capellaro, prima calcolatrice scrivente a 4 operazioni del 1948; la Programma 101, di Pier Giorgio Perotto, il primo desk-top computer del 1965; la Lexikon 82, prima portatile con elemento di scrittura a “pallina”, del 1974; la ET 101, prima macchina per scrivere elettronica del 1978; la Logos 9, calcolatrice tascabile scrivente più piccola al mondo, del 1980; e la Praxis 35, prima macchina per scrivere portatile elettronica del 1981. Altre lo sono per la Olivetti, essendo state le numero 1 dell’Azienda di Ivrea, come la M1, la prima macchina della “prima fabbrica italiana di macchine per scrivere”, progettata dallo stesso Camillo Olivetti e presentata all’Esposizione Universale di Torino nel 1911, quasi 100 anni fa; la MP1, di Riccardo Levi, prima macchina per scrivere portatile Olivetti fatta in diversi colori, del 1932; la Studio 42, la prima semi-standard, del 1935, … per citarne solo alcune tra quelle esposte.

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L’era del Lion in grado di traghettare Macox e Ios 4

Via Macity Marco Arment, sviluppatore di un’applicazione di un certo successo per iPhone e iPad denominata Instapaper (3,99 euro sull’App Store), ha scritto le sue opinioni sul nuovo Mac App Store, il negozio on-line per la vendita di applicazioni che dovrebbe debuttare nel giro di qualche mese per integrarsi poi in modo completo nel futuro … Leggi tutto

Blogbar 3.0: si parla di marketing virale

Via Blogbar Secondo appuntamento per la nuova edizione 3.0 di Blogbar : blog, internet e altro. Mercoledì 24 novembre 2010 alle ore 18.30 alla Fnac di Torino si parla di marketing virale. Dal cinema alla scienza, dai detersivi alle automobili il marketing virale sta diventando un fenomeno: come funziona, che cosa permette di fare, come … Leggi tutto

Un Halloween da tech guru

Via Enrica I blogger americani stanno lanciando in scommesse su come si travestiranno i geeks – e non solo – per Halloween: da Bills Gates o da Steve Jobs? La domanda mi pare oziosa: ci si traveste per fingere di essere diversi e concedersi qualcosa di più o di diverso, qualcosa di trasgressivo rispetto alla … Leggi tutto

Twitta l’identità

E’ Partito il concorso on line legato al IX convegno scientifico del Comitato Tecnico Scientifico del CSI-Piemonte. Si chiama Twitta l’identità e si svolgerà nel mese  che precede il suo IX convegno scientifico annuale, incentrato proprio sul tema dell’identità e sull’influenza che le tecnologie ICT e i social network hanno sul modo di rappresentarsi, di … Leggi tutto

Neppure una parolina in merito al caso Applestore di Grugliasco

Alessandro Gilioli ha scritto all’AD di Apple Italia su quanto accaduto all’Applestore di Grugliasco.
Apple ha risposto: no comment

Gentile dottor Enzo Biagini,,vedo che per quanto riguarda la vicenda di Grugliasco dobbiamo accontentarci di una sola versione, quella dei lavoratori licenziati, perché né Lei né l’ottimo ufficio stampa dell’azienda di cui Lei è a capo – Apple Italia – volete dire una parola in merito. Peccato: credevo che almeno le companies dell’hi tech – specie una creativa e innovativa come la Sua – tenessero alla trasparenza e all’immagine. Invece a quanto pare preferite mantenere il cupo silenzio dei vecchi padroni del secolo scorso.

Eppure una parolina in merito credo proprio che Le converrebbe dirla: è vero o no che avete spedito a casa tre dipendenti perché «non erano allineati al pensiero Apple»? E se sì, vuole esternarci le regole di questo “pensiero”, che (mi perdoni) puzza tremendamente di ideologia stalinista? E’ poi vero o no che avete chiesto loro di uscire dal retro? E se sì perché? Di che cosa vi vergognavate, cosa volevate tenere nascosto, che supplemento di umiliazione volevate infliggere?

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Non siete abbastanza Apple: andate a casa

Maurizio Ternavasio via Lastampa.it

«Sono stato assunto dalla Apple il 2 settembre per occuparmi della vendita al pubblico e dell’assistenza nel nuovo store a Le Gru. Il 12 ottobre, prima che finisse il periodo di prova, mi hanno licenziato senza motivazione scritta». È disperato, lo “specialista” Marco Savi, 42 anni. «Ho lasciato un’attività in proprio perché per me, che sono nel settore da vent’anni, Apple era il punto di arrivo della carriera. Invece è stata una grandissima delusione. Ci hanno fatto fare un corso incentrato non sulla parte tecnica, ma sulla filosofia dell’azienda. Nello store eravamo tutti un po’ allo sbaraglio, senza nozioni sulle procedure di cassa e dei finanziamenti». Eppure l’entusiasmo era a mille.

«Il primo giorno ho lavorato più di 12 ore, e a settembre ho fatto 48 ore di straordinari. Poi sono cominciati i problemi: un giorno ho perso la voce e stavo male, ma i manager non mi hanno lasciato andare a casa, spostandomi in magazzino. Un collega è stato ripreso perché ha fatto una pausa di cinque minuti per prendere una pastiglia per il mal di testa. Lo scorso martedì, appena arrivato al lavoro – continua Savi – uno dei manager mi ha comunicato che non avevo superato il periodo di prova. Ci sono rimasto di sasso. Quando ho chiesto le motivazioni, prima mi è stato detto che non ero stato abbastanza “caloroso” nel salutare i clienti, e poi da un suo collega che non avevo sposato in pieno il “pensiero Apple”».

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