Sono nato in città, ma sono cresciuto affettivamente e umanamente per la maggior parte in campagna. Della campagna amo l’operosità, la frugalità, l’ essenzialità, la sincerità, il vivere di cose vere, l’imprenditorialità fatta di concretezza e non di immagine. La campagna, il “contadinismo” non sono solo uno stile di vita, sono un modo di pensare e di esser filosoficamente che mi ha dato il coraggio e l’anticonformismo che mi ha permesso di vivere una vita da uomo libero e ragionevolmente appagato.
Il pensare in fondo da contadino anche se inurbato e digitalmente tecnologizzato mi ha dato la capacità di rispettare sempre e comunque gli altri, di cercare di vivere le cose in modo conservativo. La campagna mi fa pensare ai tempi ragionevolmente lunghi del coltivare e dell’allevare, diversi dal consumo ossesivo e compulsivo della città dalla rivoluzione industriale ad oggi.
La radice contadina ha poi con il tempo portato dei mutamenti comportamentali importanti per un cittadino importato. Da un lato una ricerca, antesignana rispetto ai successivi ecologismi di massa, di un rispetto amoroso dell’ambiente nei modi di essere e di muoversi. Una non comune passione per lo spostamento cittadino con il classico mezzo ciclistico e una lenta, ma decisiva, passione per gli animali e le cose vegetali.
A Barolo il Wine Museum
Il WIMU Wine Museum del castello di Barolo si inaugura domenica 12 settembre 2010 alle 18. Nel cortile del Castello l’allestimento della fiaba musicale Pierino e il Lupo di Sergej Prokof’ev in una rilettura jazz elettronica affidata alla voce di Franco Branciaroli e alla performance dal vivo di alcuni fra i maggiori musicisti della scena … Leggi tutto