Ecco una piccola storia di Giuliano Soria, del Grinzane Cavour e delle loro molte disgrazie. Un alfabeto, insomma, per riassumere il crollo di un colosso dai piedi d´argilla.
A come Angelo Soria. Alto funzionario regionale, per anni ha dato denaro pubblico a un suo socio in affari, Bruno Libralon, e a suo fratello Giuliano. Possibile che nessuno abbia ravvisato il lampante conflitto di interessi?
B come Barolo. Qualcuno gli ha dato in uso la vigna storica del conte Cavour. I produttori di vino gli vendevano le bottiglie a quattro euro l´una, poco o niente. Lui le rivendeva, chissà a quanto…
C come castelli. Don Giuliano ne aveva in gestione – interamente, in certi casi, e solo per qualche parte in altri – ben quattro: quelli di Cortanze, Costigliole d´Asti, Grinzane e Magliano Alfieri. Le spese infinite di ristrutturazione, soprattutto per Costigliole, erano ovviamente a carico della Regione e del ministero dei Beni culturali.
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U come Unione Latina. Misteriosa organizzazione culturale dei paesi di lingua latina, appunto, che ha lanciato Soria sulla scena di Parigi.
V come Verdone Carlo. Anche l´attore romano ha goduto dei gettoni di presenza di monsù Giuliano.
Z come Zoppoli e Pulcher. L´impresa di costruzioni che compare molte volte nelle avventure edilizie di Soria, come in quelle di Sito – che Repubblica ha descritto nei giorni scorsi – in cui ha un ruolo tra i soci privati.