Sergio Staino nella sua lettera ai redattori di Emme racconta la profondità della crisi dell’editoria
I conti che mi hanno presentato sono effettivamente assai poco allegri, e tutti gli sforzi dell’amministrazione sono puntati ad una riduzione delle spese che possa garantire la
sopravvivenza del giornale stesso. Insomma, tagli, lacrime e sangue. Situazione d’altronde condivisa con tutto il settore editoriale.In questi giorni la fortissima Repubblica ha chiuso i supplementi Viaggi e Salute, ha licenziato i quattro quinti dei grafici e ridotto del 30% i compensi dei propri collaboratori. La forte caduta del volume di pubblicità sul cartaceo, riflesso della più generale crisi economica, è alla base di questa drammatica situazione.
Mi sembra che ci fosse davvero ben poco su cui insistere o recriminare. L’unica possibilità che mi viene offerta è di proseguire l’uscita dell’inserto per altri tre mesi considerandoli “sperimentali” e a costo giornalistico praticamente vicino allo zero (in pratica qualcosina per i redattori e niente per le collaborazioni.
Staino e Concita De Gregorio Questo nella speranza che un significativo aumento delle vendite in questi tre mesi possa giustificare una ripresa di investimenti sul nostro inserto.L’altra prospettiva , sicuramente più interessante, è quella di agganciare EMME alla versione online dell’Unità. Versione che nel prossimo mese sarà notevolmente rinnovata e rinforzata. Naturalmente partendo sempre con costi bassissimi e collaborazioni al limite del volontariato.