Stando alla classifica «Cantine in Web» stilata ogni anno da www.winenews.it, fatti salvi pochi casi di ottimo livello la stragrande maggioranza dei siti delle aziende vitivinicole italiane si presenta vecchio, tecnologicamente arretrato e poco accattivante. Molte aziende non vanno oltre «siti-vetrina» che non hanno nulla di più rispetto alle tradizionali sezioni del «chi siamo», «dove trovarci», «i prodotti» e «i contatti», per di più con una grafica spesso modesta. Praticamente assenti forme di interazione, come un semplice blog, che fanno la fortuna di internet. Per non parlare dell’elemento e-commerce, che sicuramente non è agevolato da equilibri da mantenere con i tradizionali canali distributivi e dalle leggi sull’importazione dei diversi paesi esteri, ma che è presente in un 5% per cento scarso, dato invariato sul 2007, degli oltre 2500 siti esaminati. Troppo poco, considerate anche tutte le attenuanti, se si considera che solo in Italia nel 2008 il giro d’affari complessivo dell’e-commerce ha superato i 6 miliardi di euro, con un +20% sul 2007.