La stampa italiana, messa sotto stress dagli attentati a Mumbay, ha dimostrato, salvo le solite ottime eccezioni, di non avere molte risorse o molte competenze in grado di “coprire” il mondo indiano.
L’India oltre ad essere una civiltà con una storia incredibile, è uno dei maggiori attori dell’economia di questi giorni. Se la Cina è il colosso della produzione di massa a basso costo, l’India è la terra dei geni del pensiero moderno nella scienza, nell’economia, nell’informatica.
Un contenitore di cervelli. che i nostri media non considerano più di tanto.
Basti pensare che mentre il mondo seguiva la situazione a Mumbay, le tv Italiane sapevano trasmettere imperdibili “manifestazioni di solidarietà dei politici italiani” o il racconto seppur drammatico degli italiani uccisi o tenuti in osttaggio insieme a imperdibili storie di politica interna inframmezzate da pistolotti sulla sentenza di Erba.
Meglio allevare giovani giornalsiti da spedire a raccontare storie già scritte che farli lavorare seriamente sul mondo globalizzato che galoppa.
Il “mondo”, gli Esteri, sono tristi desapercidos di buona parte della stampa italiana che si concentra sulle beghe di casa nostra senza aprirsi al mondo e alla globalizzazione. Meno male che c’è internet.
Provincialismo o ignoranza ?