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L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di sanzionare tredici società che, con diverse responsabilità e diversi ruoli, hanno attuato pratiche commerciali scorrette nei confronti di moltissimi consumatori ai quali sono state addebitate chiamate satellitari internazionali e a numeri speciali non consapevolmente effettuate.
Il totale delle multe complessive contro le aziende coinvolte ammonta a 2,43 milioni di euro. In fondo non si tratta di sanzioni di grande entità economica per aziende del genere, ma l’Autority ha finalmente descritto e smascherato concretamente quasi tutto il percorso fraudolento della filiera dei dialer, dando luogo finalmente a una posizione importante di tutela dei consumatori.
Le tredici società coinvolte dal provvedimento sono Telecom Italia, Elsacom, CSINFO, Eutelia, Karupa, Teleunit, Voiceplus, Drin TV, AbcTrade, Telegest Italia, Aurora Uno, OT&T, Ivory Network Limited. Il procedimento era stato avviato alla luce di migliaia di segnalazioni di consumatori arrivate a partire dal novembre 2007. Nelle segnalazioni gli utenti lamentavano addebiti nella bolletta telefonica dovuti a chiamate o connessioni verso numerazioni satellitari e speciali, i famigerati 899 per capirsi, che facevano riferimento a comunicazioni mai effettuate, in gran parte dovute, secondo l’istruttoria, all’installazione degli altrettanto famigerati dialer.
Il dialer è un programma che viene esguito autonomamente su un personal computer alterando i parametri della connessione ad internet impostati sul computer dell’utente, modificando il numero telefonico del collegamento e sostituendolo con un numero a pagamento maggiorato su prefissi ad alta tariffazione o satellitari o. Questo determina l’addebito di chiamate ad alto costo non deliberatamente volute dal consumatore. Nel corso del procedimento l’Antitrust era intervenuta con provvedimenti d’urgenza a tutela dei consumatori, per evitare distacchi della linea telefonica e fatturazioni in caso di contestazione da parte dei consumatori del traffico effettuato.Le diverse società coinvolte hanno dimostrato diversi ruoli nel sistema integrato che portava i consumatori a trovarsi abbebiti sconosciuti in bolletta. L’Autorità ha descritto completamente la filiera e ha esaminato ed evidenziato le pratiche poste in essere dalle diverse aziende.
- Telecom ha il suo ruolo classico di fornitore di servizi di comunicazione, l’azienda a che ci fornisce il servizio di telefonia, a cui paghiamo la altrettanto classica boletta.
- Elsacom è il gestore in Italia delle numerazioni satellitari a tariffazione elevata segnalate dai consumatori.
- CSINFO, Eutelia, Karupa, Voiceplus e Teleunit sono assegnatarie delle numerazioni non geografiche. Le numerazioni non geografiche sono tutte quelle numerazioni per cui è prevista una tariffazione differenziata e indipendente dalla collocazione geografica del chiamante, tanto per capirsi quelle che iniziano con 899, 144, 166, 112. Le aziende citate sono normalmente aziende di telecomunicazioni che vendono ai centri servizi l’utilizzo dei numeri e ne tariffano il costo.
- Drin TV, AbcTrade, Telegest Italia, Aurora Uno, OT&T S.r.l. e Ivory Network Limited sono cessionarie d’uso delle numerazioni satellitari e non geografiche normalmente definite centri servizi. Sono le aziende che vendono dei servizi attraverso l’uso dei dialer. La loro attività sarebbe normalmente legale, salvo il fatto che nei casi contestati dai consumatori i dialer venivano istallati all’insaputa degli utenti.
In questa filiera le diverse aziende hanno i loro margini per ogni passaggio della stessa. Per esempio per quanto riguarda le numerazioni non geografiche sulla telefonia fissa (899 e simili) , gli importi fatturati ai consumatori da Telecom vengono versati alle società assegnatarie dopo che l’operatore di telefonia si è trattenuto un margine. Le società assegnatarie dei numeri a loro volta versano una percentuale al centro servizi in base agli accordi commerciali definiti. Per quanto riguarda le numerazioni satellitari, la tariffa applicata al consumatore finale è determinata da Telecom. Elsacom, a prescindere dall’importo addebitato ai consumatori finali, riceve un importo fisso, che viene poi girato in parte ai centri servizi sulla base degli accordi negoziali.
Analizziamo meglio le diverse responsabilità evidenziate dall’Autorità.
Telecom Italia rappresenta nella filiera lo sportello di pagamento del cliente, essendo l’azienda a cui normalente i consumatori versano le bollette. Il suo ruolo potrebbe sembrare passivo ma come precisa l’Autorità “Pur non avendo una diretta ed immediata responsabilità civile e contrattuale nei confronti dei consumatori nella determinazione del danno rilevante, ha posto in essere comportamenti contrari alla diligenza professionale. Telecom era infatti consapevole dell’esistenza di fenomeni di utilizzo indebito di numerazioni satellitari e speciali legati all’operare abusivo di dialers”.
Continua l”Autorità “In qualità di fornitore di servizi di comunicazione e dunque soggetto responsabile della rete, avrebbe dunque dovuto adottare misure volte a contenere i rischi rappresentati dall’indebita intrusione di dialers sugli apparati informatici degli utenti ad opera di soggetti terzi. La società non ha inoltre svolto alcuna adeguata attività di sensibilizzazione ed informazione degli utenti finali. Ha anzi sollecitato i pagamenti senza operare alcuna distinzione, minacciando il ricorso a una esecuzione coattiva con riferimento al traffico verso le numerazioni non geografiche, o giungendo al distacco delle linee con riferimento al traffico verso le numerazioni satellitari internazionali”.
Vediamo ora il ruolo delle società titolari delle numerazioni satellitari e non geografiche. Secondo l’Autority “Queste società hanno ceduto le numerazioni in uso a operatori terzi, i centri servizi, per la prestazione di servizi a sovrapprezzo, omettendo di adottare adeguati strumenti di tutela e controllo per evitare che vi fosse un utilizzo indebito da parte di terzi in danno dei consumatori. Tra l’altro non hanno adempiuto all’obbligo previsto dalla legge di controllare il rispetto, da parte dei centri servizi, del divieto di cedere a terzi le numerazioni, di fatto favorendo il realizzarsi del fenomeno”.
In ultimo, l’analisi del ruolo dei centri servizi. Secondo sempre l’Autorità “La disciplina regolamentare vieta espressamente ai centri servizi di cedere ulteriormente a terzi soggetti le numerazioni ricevute dai titolari. Obiettivo della disposizione è quello di limitare il numero degli operatori che possono utilizzare le numerazioni ai fini dell’offerta al pubblico di servizi a sovrapprezzo. Solo in tal modo è, infatti, possibile verificare la correttezza del loro utilizzo ed individuare i soggetti responsabili delle violazioni. Queste società, avendo a loro volta ceduto in uso le numerazioni ricevute dagli operatori titolari, in violazione delle disposizioni regolamentari, hanno di fatto favorito il realizzarsi del fenomeno di utilizzo indebito delle numerazioni stesse ad opera di soggetti terzi. Sono dunque responsabili nei confronti degli utenti finali della pretesa di pagamento di servizi di comunicazione elettronica non richiesti in modo consapevole dai consumatori”.
In pratica secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato tutte le aziende pur con ruoli diversi e con responsabilità non omogenee erano a conoscenza della situazione e del sistema truffaldino, ma nessuno ha agito per difendere il consumatore, dato che ognuna in fondo intascava una piccola o grande fetta del denaro che veniva tolto dalle tasche degli utenti. Sanzioni esplicite di questo genere e una crescente diffusione di connessioni a banda larga contribuiranno a debellare la piaga delle truffe legate ai dialer, ma attenzione il rischio dialer non è ancora estinto.