La Cina ha sviluppato l’intenzione e le capacità per lanciare attacchi cybernetici «ovunque nel mondo e in qualsiasi momento» e si trova nella posizione di poter influenzare l’impiego delle forza militari americane in missioni estere. Sono le conclusioni raggiunte da un gruppo di esperti del Congresso americano, sei democratici e sei repubblicani, che nel loro annuale US-China Economic and Security Review hanno pubblicato dati allarmanti: nel 2007 circa 5 milioni di computer negli Stati Uniti sono stati presi di mira da 43.880 attività di hackeraggio, circa un terzo in più rispetto al 2006.
Un attacco via web al settore militare, ma anche della sicurezza pubblica o del settore elettrico potrebbe paralizzare gli Stati Uniti, avvertono gli esperti nel loro rapporto di 393 pagine, preoccupati dalla crescente abilità cinese nel mondo virtuale. Della maggior parte delle attività illegali cinesi via internet sono responsabili gli hacker cinesi ma gli esperti americani sospettano che sia Pechino a incoraggiarli nella loro invasione dei network. Alcuni avrebbero addirittura ricevuto un training in basi militari. Il governo cinese non ha risposto ancora a tali accuse, ma in passato ha lamentato simili intrusioni da parte americana.