E’ proprio vero, le notizie in Rete si bruciano con una rapidità impressionante. Basta un trackback partito per sbaglio e cominciano ad arrivare immediatamente le visite, i link, le telefonate via Skype o via rame degli amici perfino offesi di non saperne ancora niente. E allora va bene, tiriamo giù il lenzuolo con qualche giorno di anticipo, tagliamo il nastro e sveliamo quello che chi scrive è orgoglioso di considerare uno dei progetti più importanti in Italia (e non solo) nel campo della Comunicazione del XXI secolo.Nasce infatti, presso il Dipartimento e la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Macerata, il Master universitario di II livello in Giornalismo partecipativo. E’ un anno che ci pensiamo, ci ragioniamo, ci giriamo intorno, con la direttrice, Prof. Paola Magnarelli, con gli altri docenti della Facoltà e con una serie di autorevoli amici, alcuni dei quali sono stati cooptati come docenti in questa esperienza.
Secondo noi l’informazione è un bene comune e non proprietà privata di pochi. Secondo noi esiste oggi lo spazio e perfino il mercato per lavorare nel mondo della comunicazione diffusa che in questo secolo affianca e spesso sostituisce i media tradizionali per tempismo, completezza, autorevolezza e soprattutto etica, quella che sempre più fa difetto nelle vie Solferino dell’informazione mainstream.
Il Master segue lo schema dell’Alta formazione nelle università italiane; dura un anno di lezioni concentrate nella parte finale della settimana ed è previsto uno stage. Il bando scade il 21 novembre. Abbiamo concepito quattro aree tematiche. Una propriamente tecnologica, web 2.0 che ha come scopo quello di permettere ai partecipanti di progettare e gestire un media, inventare una web radio, una web tv, un media comunitario e farlo funzionare. La seconda è indirizzata specificamente alla professione giornalistica, nelle specificità però del giornalismo partecipativo. La terza e la quarta si propongono di approfondire e consolidare la preparazione culturale del partecipante sia in campo storico-umanistico sia nei settori disciplinari giuridico e socio-economico.