La Giamaica è la trionfatrice delle Olimpiadi di Pechino 2008, almeno tenendo conto delle dimensioni economiche e demografiche e grazie alla velocità dimostrata in pista dai suoi campioni, in primis Usain Bolt, vincitore di tre medaglie d’oro sui 100 metri, 200 metri e staffetta 4X100 e con i record mondiali messi a segno. La vittoria del piccolo stato caraibico emerge dalla speciale classifica, stilata come di consueto da StageUp-Sport & Leisure Business al termine di ogni edizione dei Giochi Olimpici, che tiene conto delle medaglie vinte in rapporto alla numerosità della popolazione ed alla ricchezza generata dalle nazioni partecipanti. Il Paese caraibico precede Bielorussia e Australia.
La terra dei velocisti emerge grazie alle 11 medaglie conseguite tutte nell’atletica su una popolazione di soli 2,8 milioni di abitanti e con un PIL di 20,7 miliardi di dollari. La Bielorussia ottiene il posto d’onore con ottime performance grazie ai numerosi successi ottenuti nella canoa/kayak, nell’atletica e nella ginnastica ritmica a fronte di una popolazione di 9.7 milioni di abitanti ed un PIL di 105,2 miliardi di dollari. Al terzo posto si piazza l’Australia, già seconda in questa speciale classifica dopo Atene 2004 dietro alla sola Cuba, soprattutto grazie all’ottimo rapporto fra le 46 medaglie conquistate ed i 20,6 milioni di abitanti. L’Italia con le sue 28 medaglie ottiene il 14° posto della classifica, in leggera flessione rispetto ad Atene 2004, quando con più medaglie (32) e migliori rapporti economico-sportivi occupava il 12° posto.
La squadra azzurra ha comunque la soddisfazione di sopravanzare fra le maggiori potenze economiche del globo la Germania (15a), la Spagna (17a), gli Usa (18a), la Cina (19a) ed il Giappone (20°). Rispetto a quattro anni fa, l’Italia viene tuttavia superata da Gran Bretagna (8°) e Francia (10°).
Nella Top10 delle potenze economico-sportive spicca la scalata in classifica della Gran Bretagna passata dal 17° posto di Atene 2004 all’8° posto di Pechino 2008: si tratta di una crescita di buon auspicio in vista di Londra 2012. Al contrario, è palese il crollo di Cuba che dal primo posto di Atene 2004 esce addirittura fuori dalle prime venti posizioni. Ottima la scalata dell’Ucraina dal 9° posto di quattro anni ai piedi del podio (4°). Pechino 2008 ha anche rappresentato una notevole crescita delle nazioni africane: completamente assenti ad Atene 2004 fra le prime 20 posizioni, oggi troviamo ai vertici il Kenia (7°) e l’Etiopia (11°).