Roberto Venturini su Apogeonline
Anche se l’Italia, televisivamente parlando, non è un paese normale, guardare all’estero può essere uno stimolo utile per cogliere dei segnali che, presto o tardi rischiano di influenzare anche noi. Un segnale forte viene dagli Stati Uniti dove per la prima volta il telespettatore tipico ha raggiunto la riguardevole età di 50 anni. E verrebbe da dire che si tratta del segnale di un media che invecchia e che si trascina dietro spettatori intenzionati a invecchiare serenamente insieme a lui (fenomeni comparabili si possono vedere anche su certi nostri canali Tv).
Il target 50+ per molte aziende non è quello più interessante; e per queste aziende si pone il problema di come raggiungere i propri target più giovani; facendo dunque sempre più meno della Tv? O almeno di quella generalista/tradizionale. Anche qui da noi mi sa che potremmo presto vedere spostamenti rilevanti di investimenti dalla Tv verso altri mezzi, complice la situazione non rosea dell’economia e la necessità per le aziende di ridurre gli investimenti in comunicazione, anche solo per poter mantenere i prezzi dei propri prodotti a livelli accettabili per un pubblico che soffre (o teme) una riduzione del proprio potenziale d’acquisto.
La tv italiana sta scendendo forse sotto il livello di guardia, in merito di “valore”…tanto che si inventano prodotti e gadget per riderci su…