Finalmente il tempo per alcune riflessioni sui tre preziosi giorni del Foodcamp.
E’ stata una esperienza di grande interesse e che potrà essere la base della realizzazione di qualcosa di nuovo e importante.
Antonio, Andrea e Gianna hanno riassunto molti dei temi più interessanti discussi e analizzati. Il bloggante era arrivato a San Martino in Pensilis per imparare, se ne è tornato a casa con molte idee e con la voglia di fare.
Il pensiero che più gira per la testa è la ricerca di un gusto che diventi sempre più un valore soggettivo diffuso e discusso e non un valore oggettivo che qualcuno ci vuole imporre come dominante. Un valore imposto seppure in modo soft del tipo questo è buono o questo è cattivo. Il gusto basato sulle riviste patinate e sulle trasmissioni televisive dalle inquadrature glamour.La rete permette di discutere, condividere, valutare, soppesare, non di dover considerare per buoni i giudizi dei guru o presunti guru di settore. Il gusto sta diventando fin troppo fashion moda o mode. Meglio riportarlo alle sue dimensioni primitive e primarie.
I giorni sono stati conditi dalla straordinarietà di San Martino e della sua Carrese, dal mare e dalle dune di sabbia molisane, dal viaggio di ritono via Bari attraverso l’amata Puglia primaverile. La Puglia ricorda sempre l’Olanda con le sue enormi distese agricole sempre più caratterizzate dalla presenza importante di eliche per la produzione di elettricità. Ma la Puglia ricorda anche l’amatissimo sud della Francia.
Una Puglia magica: un ricordo fra tutti: un meraviglioso mercato rionale vicino alla stazione di Foggia. Una vera terra promessa per frutta e verdura meravigliosa a “chilometri zero” dai luoghi di produzione.
1 commento su “Cibo, gusto e sud: dal Foodcamp alla Puglia”
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