Il bilancio Inpgi 2020 si chiuderà con un disavanzo di 253 milioni, il più critico da sempre. Negli ultimi 5 anni si è passati dall’attivo di 9 milioni 410mila euro del 2016 al passivo di 100 milioni 613mila euro nel 2017, al rosso di 161milioni e 385mila euro nel 2018 e di 171milioni e 361mila euro nel 2019. Il preventivo per il 2021 sarà altrettanto grave. Sono le notizie drammatiche che provengono dal Consiglio generale dell’Inpgi, tenuto l’11 novembre.
I consiglieri di maggioranza hanno consegnato un documento agli interlocutori istituzionali ( Presidenza del Consiglio, sottosegretario all’Editoria, Andrea Martella e ministeri vigilanti) alla luce del drammatico bilancio sia di assestamento che di previsione.
L’Inpgi ogni mese eroga 38 milioni per pensioni a fronte di 26 milioni di entrate. Nel 2021 si prevede che la spesa pensionistica sara’ pari a 555,9 milioni a fronte di entrate per 353,1 milioni. Intanto gli attivi nei primi sei mesi del 2020 sono diminuiti di 750 unita’ e le entrate per gestione patrimoniale sono state inferiori al previsto. Secondo i consiglieri di maggioranza se non ci sarà l’accelerazione per l’ingresso dei comunicatori, l’Inpgi sara’ commissariato e lo Stato si troverebbe di fronte a un buco di 600 milioni l’anno.