Il Rapporto sul Bilancio del sistema previdenziale italiano, giunto nel 2018 alla quinta edizione, rappresenta l’ideale continuazione delle pubblicazioni realizzate dal Nucleo di Valutazione della Spesa Previdenziale, costituito dalla legge n. 335/95 e cessato nel giugno del 2012. Il documento, oggi curato dal Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, si pone l’obiettivo di fornire sia una visione d’insieme del complesso sistema previdenziale del nostro Paese sia una riclassificazione della spesa pensionistica e assistenziale all’interno del più ampio bilancio dello Stato.
Dopo la ripartizione delle entrate contributive e della spesa pensionistica e assistenziale per singola Regione, associata alla scansione delle diverse tipologie di prestazioni pensionistiche e assistenziali per distribuzione geografica, inserita per la prima volta nell’edizione dello scorso anno, le principali novità del Quinto Rapporto sono il dettaglio sulle prestazioni di alcune particolari categorie di lavoratori, l’analisi delle pensioni erogate ai cittadini residenti all’estero, da un lato, e agli stranieri presenti in Italia, dall’altro.
Sulla base dei dati dei bilanci consuntivi forniti dagli Enti di Previdenza, nel Quinto Rapporto sono dunque illustrati gli andamenti della spesa pensionistica, delle entrate contributive e dei saldi delle differenti Gestioni pubbliche e privatizzate che compongono il sistema pensionistico obbligatorio del nostro Paese (inclusi gli andamenti della Gestione per gli interventi assistenziali GIAS e della Gestione Prestazioni Temporanee GPT per le prestazioni di sostegno al reddito); sono inoltre prese in esame le principali variabili – numero degli iscritti attivi, numero dei pensionati, contribuzione media, pensione media – che concorrono a determinare i saldi, sia nei bilanci correnti che nel medio lungo termine.
In base ai risultati delle proiezioni relative al sistema pensionistico obbligatorio, nel volume vengono illustrate le tendenze e l’andamento del rapporto spesa totale/ PIL successivi al 2015 e in una prospettiva di breve e medio lungo termine anche con riferimento sia alla sostenibilità finanziaria sia all’adeguatezza delle prestazioni.
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