Stefano Gargano sul Corriere.it
Mi spiace deludere gli appassionati di siti “piccanti“. Quando parlo di spogliarello tecnologico non sto parlando di signorine particolarmente disponibili di fronte alla loro webcam, ma di una tendenza che si sta rapidamente diffondendo tra gli appassionati di gadget tecnologici.
Mi riferisco al fenomeno dell'”unboxing“. Letteralmente, il termine significa “tirare fuori dalla scatola” e consiste nel mostrare ai navigatori della rete tutte le fasi dell’apertura della confezione di un oggetto tecnologico, mediante una sequenza di immagini (meglio se di alta qualità) e di video.
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Ma quale può essere la motivazione che spinge gli utenti a rendere pubbliche queste immagini? Sicuramente
l’unboxing può essere visto come un servizio rivolto ad altri appassionati che, in tal modo possono verificare il contenuto di ogni confezione (e magari, quando decideranno di acquistare lo stesso oggetto, avere già pianificato
l’acquisto di qualche accessorio). Contemporaneamente c’è anche la voglia di condividere un piacere,
quello della prima apertura di una scatola di un gadget desiderato o atteso da molto tempo, con altri appassionati che in tal modo vedono la loro curiosità nei confronti del nuovo arrivato parzialmente soddisfatta.