Ho deciso di metterci la faccia, l’impengo e le competenze per le prossime elezioni dell’Ordine dei Giornalisti in Piemonte. Tutto è nato in un incontro di giornalisti in cui tutti sostenevano che non era più possibile, a maggior ragione con i tempi che corrono, una gestione del genere dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. In cui tutti i presenti con cui mi intrattenevo sostenevano che era necessario dal basso cercare di cambiare le cose per salvare la dignità del mestiere e la qualità dell’informazione in questa regione dopo l’azione per anni di persone che hanno solo difeso prevalentemente i loro interessi e le loro posizioni dietro belle parole e molti discorsi vuoti: pavidi con i potenti e prepotenti con i deboli.
Da tempo avevo deciso di non occuparmi di quello che succede in questo campo in Piemonte dopo aver visto cose vergognose, dopo aver cercato di difendere per quello che mi riguardava la legalità e la correttezza ricevedendo dall’Ordine piemontese non risposte e prese in giro, buona ultima la vicenda del Master in Giornalismo per cui aspettavo la nuova gestione per avere giustizia.
Ma ho capito che eravano in un buo numero … non eravamo soli tra soli. Così ho pensato che era il caso di provarci a fare qualcosa di diverso che non avesse le facce, le metodologie da conventicole, il braccino corto, l’amore per il potere e il dominio visto in questi anni.
Ovviamente ci siamo mossi dalla Rete e con la rete. Abbiamo discusso un po’ con chat e skype, poi ci siamo autoconvocati fra cittadini e giornalisti di buona volontà e di onestà evidente per parlarci ma dato che noi siamo gente che lavora e lavora sul campo: non siamo pensionati o ipersalariati protetti, abbiamo faticato a trovarci da subito tutti insieme.
Abbiamo iniziato a coltivare il nostro blog e la nostra presenza sui social network come twitter e facebook e altro ancora.
Abbiamo deciso di lavorare prima raccogliendo idee e progetti di programma per poi trasferirli in una bozza di programma che l’ottimo Matteo ha concretizzato da maestro. A livello regionale piemontese non era realistico pensare di poter ottenere la maggioranza, ma di candidare un numero serio e limitato di candidati sui cui far crescere i consensi.
Abbiamo voluto da subito iniziare a discutere non fra giornalisti ma con tutti i cittadini perchè l’infornazione è non solo un problema da giornalisti, ma un tema per tutti quelli che credono nella società civile e nella civiltà. Anche perchè sul tema dell’Ordine il discorso è molto semplice: o si riforma fortemente e veocemente e si mandano a casa le vecchie cariatidi dopo aver ridotto a un numero molto ridotto i consiglieri, o è meglio scioglierlo velocemente, per il bene dei cittadini e dei giornalisti stessi.
Dopo pochi giorni un fatto inaspettato, abbiamo subito trovato dei compagni di viaggio in un gruppo di giornalisti che si stavano a loro volta mobilitando dopo l’appello del presidente nazionale a fare qualcosa, ad impegnarsi a candidarsi. Ci siamo scritti, ci siamo parlati, ci siamo annusati, ci siamo raccontati, ci siamo piaciuti da subito capendo di avere tutti gli obiettivi e i metodi condivisi. Abbiamo allora deciso di unirci e fonderci e andare avanti insieme. Abbiamo capito che eravamo in tanti che non avevano paura dello scontro purchè sia corretto come noi saremo corretti, trasparenti e diretti, anche se non ci paluderemo dietro belle cravatte e vestitini alla moda, alta retorica e fiumi di parole vane.
E’ così nata Giornalisti per il cambiamento una lista che presenteremo con orgoglio e fiducia alle prossime elezioni per l’Ordine dei Giornalsti
Non sappiamo che cosa otterremo, siamo giovani ed inesperti di esperienze del genere.
Abbiamo ricevuto molte attestazioni di stima e adesioni di chi chi scrive e teleofona dicendoci : “Bravi avete fatto bene, verremo a votare, voteremo voi perche non ne possiamo più di quelli che ci sono stati per anni; oppure: “finalmente qualcuno che ha delle idee diverse, concrete, proiettate verso il futuro, coraggiose e aperte a tutti i giornalisti non solo le solite cerchie protette”.
Infatti il nostro è solo il punto di partenza di un percorso che nasce in questi giorni e che vuole davvero cambiare tutto in questa regione.
Nei prossimi mesi ci organizzeremo meglio ancora sfruttando la Rete e le persone: abbiamo preso coscienza della nostra crescente forza. Anche se non avremo elettti faremo sempre sentire la nostra voce ed eserciteremo in ogni modo il nostro obiettivo di controllo, trasparenza e regolarità sugli atti del Consiglio Regionale e Nazionale.
Una cosa mi preoccupa: molti colleghi ci hanno indicato che ci voteranno, ma che non potranno pubblicamente promuoverci perchè :” potreemo avere ritorsioni nel nostro lavoro per esserci esposti contro certi personaggi”. Parole che la dicono chiarissima che ci troviamo di fronte a un vero “sistema” che dovremo destabilizzare e poi sostituire.
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Giornalisti per il Cambiamento in Rete
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