Nei giorni scorsi si sono assommati gli strali dei vertici ordinistici e sindacali del giornalismo italiano nei confronti delle parole del ministro Fornero sulla legge sull’equo compenso. Partiamo da un presupposto: nell’ultimo periodo non ho condiviso azioni e pensieri del ministro Fornero nonostante stimi la persona e la professoressa. E non ho neppure intenzione di giudicare le sue parole.
Noto però che la l’improvvisa passione di molti giornalisti per la legge dell’equo compenso come la risoluzione di molti problemi della categoria è molto curiosa. Analogamente le difese a spada tratta della legge da parte di istituti del giornalismo italiano (Ordine e FNSI in testa) per anni dormienti e paciosamente conniventi con editori e giornalisti e caste giornalistiche con tendenze deliquenziali è per lo meno inquietante. Scrive per esempio FNSI
Il provvedimento per l’equo compenso è una risposta di civiltà contro il vero e proprio “caporalato” che affligge larghe aree dell’informazione, e permette a troppi editori senza scrupoli di sfruttare oltre ogni limite il lavoro dei giornalisti praticando, inoltre, una concorrenza sleale ai danni degli imprenditori corretti.
Il problema è che il sindacato e odg non hanno mai voluto seriamente fronteggiare in passato giornalisti ed editori delinquenti che hanno creato un sistema dell’informazione inutile per i cittadini e economicamente sperequato. L’unica via sarebbe un intervento di serieta e moralizzazione senza se e senza ma che passi attraverso interventi seri e giudiziari di massa. Ma questo in passato avrebbe fatto crollare un castello di carte su cui gli stessi si reggevano.
Oramai è tardi: il sistema dell’informazione sta crollando, occorre guardare al futuro … il castello di carte si sta sfaldando e poco serve il panno caldo della legge dell’equo compenso. Oramai è tardi per salvare il carrozzone e le seggiole. This is the end my only friend the end
Che fai, mi copi? Sono anni che tutti mi sfottono perchè sono l'unico pessimista sul futuro della professione…Scherzi a parte, hai ovviamente ragione. Quello che però farebbe piacere è che la categoria, la cui sorte è segnata, in questa circostanza desse un segnale non di vita, ma almeno di dignità. Anche se viene il dubbio che possa trattarsi di accanimento terapeutico…
Si ti copio :-) io sono ottimista per chi vuole occuparsi di infromazione facendo bene il suo mestiere. LA vedo un po’ peggio per vecchi camorristi ! Comunque io allievo tu maestro :-)