Una struttura di cemento monca, senza salita e discesa, sopra i binari della stazione Stura. Estrema periferia Nord della città, davanti al centro commerciale Auchan e a poca distanza dallo stabilimento Michelin. Aree che dovrebbero essere al centro di una profonda trasformazione prevista nelle varianti “Michelin” e “Cebrosa”, riqualificando la zona, ricucendo gli strappi con Settimo Torinese e con Falchera. Piani che sono stati ripresi in mano dall’amministrazione Fassino, ma su cui pesano le difficoltà finanziarie dovute alla crisi e alla mancanza di risorse.
Ora con il “piano città” contenuto nel decreto Sviluppo l’area di corso Romania sarà una delle zone che il Comune vuol far rientrare nei finanziamenti, partendo proprio da quel cavalcavia che rischia di trasformarsi in un esempio di spreco. I cittadini della Falchera da anni rivendicano un secondo accesso da Torino, riducendo l’isolamento e decongestionando l’unica via, strada Cuorgnè, che porta al quartiere. Nell’ultimo piano triennale delle opere pubbliche varato dal Comune il cavalcavia è stato cancellato non essendoci i fondi per realizzarlo.