Fabio Chiusi, su Agoravox Italia, fa notare che ‘’ci si lamenta spesso dell’offerta di informazione in Italia’’, ma ‘’ci si concentra meno sulla domanda. E si sbaglia. Perché, dice Google Zeitgeist 2011 (l’analisi di miliardi di ricerche effettuate su Google dagli italiani nell’ultimo anno – cioè lo ‘spirito del tempo’ appunto), la domanda è questa’’: cronaca nera e tv del dolore, un po’ di reti sociali e un po’ di calcio.
In Germania, per esempio – osserva Agoravox -, nella top ten rientrano argomenti ben più impegnativi: Giappone (1°), Fukushima (5°), Gaddafi (7°), Berlusconi (9°), Strauss-Kahn (10°). In Spagna all’ottavo posto c’è Democracia Real Ya, il movimento ispiratore per gli ‘indignati’ di tutto il mondo. In molti altri paesi l’attualità politica e internazionale fa capolino nelle ricerche più frequenti. In Italia, no.
Ecco forse una delle ragioni principali per cui siamo giunti al punto di equilibrio professionalmente ed economicamente instabile attuale: se l’informazione vuole soddisfare il grosso della domanda (e questo è necessario fino a quando non si trovi un modello di business valido alternativo alla raccolta pubblicitaria a click) è chiamata a concentrarsi sul Grande Fratello, più che sorvegliare attentamente il potere. Certo – osserva Chiusi -, non è detto che ciò dispiaccia a tutti, ma credo che se le richieste dei cittadini fossero diverse il buon giornalismo (che pure, naturalmente, già c’è) non potrebbe che trarne giovamento.