Berlusconi punta diretto ai magistrati

Via Repubblica.it

Attacca di nuovo i magistrati, invoca una commissione d’inchiesta che verifichi la portata eversiva di parte delle toghe e la possibilità che queste si configurino come “un’associazione a delinquere”, si scaglia contro l’opposizione e poi ancora contro la scuola pubblica 1. E’ un Silvio Berlusconi scatenato, che ripropone i suoi cavalli di battaglia, quello che parla al meeting del Pdl, titolo “Al servizio degli italiani”, organizzato a Roma dal ministro Michela Brambilla. Ma le reazioni non si fanno attendere. Se le opposizioni girano a lui l’accusa di eversione, per l’Associazione nazionale magistrati “non esistono parole e aggettivi nuovi – dice il presidente Luca Palamara – per esprimere lo sconcerto e lo sdegno di fronte a queste affermazioni”.

Toghe “eversive”. Se è vero che nel Pdl ci sono “patologie” che vanno combattute così come è vero, secondo Berlusconi, che la sinistra è ancora formata da persone che hanno “sposato un’ideologia disumana a criminale” come “il comunismo”, l’emergenza numero uno per il presidente del Consiglio resta la giustizia e la “minaccia” rappresentata
dalle toghe politicizzate che sono “in campo per cambiare il voto degli italiani” e “questo, in termini crudi, si chiama eversione”. E rilancia la proposta di una commissione di inchiesta “per accertare se c’è una associazione a delinquere a fini eversivi nella magistratura”. Ripete quel che dice da tempo, “da diciassette anni la magistratura tenta di farmi fuori, considerandomi un ostacolo. Ma io sono ancora qui e ci sarò finché sarà necessario per difendere la libertà degli italiani. Nonostante tutti i processi non sono mai stato condannato”, ricorda, per rivendicare poi l’importanza della legge sul conflitto breve, perché “un presidente del Consiglio deve essere tutelato per il suo tempo e le sue attività e non può essere distratto per delle bazzecole magari risalenti a 15 anni prima”. Poi, la prescrizione breve. “Tutte le normative mondiali prevedono differenze tra pregiudicati, recidivi e incensurati – dice il Cavaliere – noi non abbiamo fatto altro che confermare questa normativa, facendo quanto necessario per evidenziare la differenza. La magistratura ha bocciato questa legge perché colpisce i privilegi dei magistrati e l’impunità quando non fanno il loro dovere”. E sono critiche “senza senso del ridicolo” quelle secondo le quali il processo breve danneggerebbe le famiglie delle vittime di tragedie come il terremoto dell’Aquila o la strage di Viareggio.