Un agguerrito gruppo di legali e un chiaro sostegno internazionale non sono stati sufficienti all’economista bengalese Nobel per la Pace Muhammad Yunus per vincere la battaglia sul controllo della Grameen Bank, l’ istituto per il microcredito da lui fondato 30 anni fa: una sezione d’Appello della Corte Suprema di Dacca ha respinto definitivamente all’unanimità i suoi argomenti, favorendo quelli del governo che gli ha tolto l’incarico di direttore esecutivo.
Il braccio di ferro fra il ”banchiere dei poveri” e le istituzioni bengalesi è cominciato all’inizio di marzo, quando in una lettera la Banca centrale del Bangladesh gli ha comunicato l’immediata decadenza dalle funzioni di principale manager della Grameen Bank, per aver superato i limiti di età fissati per legge a 60 anni (lui ne ha 71) e per presunte irregolarità nella conferma della sua nomina, nel 2000.