Ieri la prima sessione di laurea nella nuova struttura Suism di Leinì è saltata. Rinviata alla prossima settimana. I candidati pronti a sostenere l’esame finale e a discutere i loro lavori con tutor e controrelatori sono stati rimandati a casa. Motivo: «C’è il sospetto fondato che alcune tesi siano state copiate e che nei lavori degli studenti siano ripresi pari pari stralci di testi già pubblicati, senza che le fonti vengano citate in nota».
A spiegare le ragioni del rinvio ai cinquanta laureandi del primo giorno di discussioni, accompagnati da parenti e amici venuti anche da altre regioni, è stata la presidente della Scuola di scienze motorie, Maria Giuseppina Robecchi: «Pochi giorni fa ho ricevuto una segnalazione firmata e attendibile che mette in discussione la validità di alcuni lavori. La decisione della sospensione è maturata solo ieri mattina. Adesso è necessario un controllo». A tappeto, «perché nella rete delle verifiche a campione – dice Robecchi – i furbetti della tesi copiata potrebbero passarla liscia».
Segretissima, com’è ovvio, l’identità dell’informatore che ha dato il via alla frenata di emergenza. La presidente non vuole riferire nemmeno se si tratti di docente o studente, ma precisa: «Se fosse stato un messaggio vago, non argomentato e anonimo l’avrei cestinato immediatamente, ma non è questo il caso. Le commissioni di laurea hanno dovuto tenere conto di questo imprevisto e rimandare le lauree, dimostrando senso del dovere e un’alta responsabilità».Steccata la prima, sembrano dire da piazza Bernini sede della Suism, si è almeno evitato un «caso zu Guttemberg», ministro tedesco costretto a dimettersi per aver copiato parti della tesi di dottorato. «Chi non ha agito secondo le regole verrà fermato prima di ottenere il titolo. C’è tutta la possibilità di recuperare le situazioni incriminate con una revisione del lavoro tra studente e docenti».
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