La notizia arriva alle 18: “Giornata torinese per Vincent Bollorè”. Che ci fa il finanziere francese all’ombra della Mole? Visto che nelle settimane scorse ha più volte manifestato il suo interesse a entrare nell’azionariato di Pininfarina, la conclusione più logica sarebe che il motivo della visita sia proprio quello. E invece no. Bollorè è sbarcato a Torino per una visita alla Cecomp. Dunque non è stato a Cambiano, dove c’è il quartier generale della casa di design, bensì a La Loggia. Lì l´azienda presieduta e amministrata da Giovanni Forneris sta preparando le vetture elettriche con cui l´imprenditore francese intende invadere Parigi. Il capoluogo francese vuole infatti partire già da ottobre con il suo progetto di car sharing e ha ordinato a Vincent Bollorè la fornitura di 3 mila Bluecar. Per realizzarle il finanziere ha scelto la Cecomp e ieri ha voluto verificare di persona come stessero andando le produzioni.
E Pininfarina? «Qui da noi Bollorè non si è visto», spiegano dalla casa di design. Anche perché l´imprenditore originario della Bretagna non ha per nulla gradito il fatto che l´azienda di Cambiano abbia snobbato la sua lettera, inviata a inizio gennaio, in cui si diceva interessato a rilevare una quota di minoranza. E il suo viaggio a Torino non era mirato neppure a parlare della società che l´imprenditore delle batterie al litio condivide con Pininfarina e che dovrebbe occuparsi di realizzare la versione definitiva dell´auto elettrica. Una joint venture su cui Bollorè può far valere un´opzione d´acquisto di 10 milioni per rilevare il 50 per cento che oggi è in mano alla famiglia di designer, evitando così che i progetti della Bluecar finiscano ai cinesi della Baic, agli austro-canadesi di Magna o a chiunque rileverà la Pininfarina nei prossimi mesi.