Giornata storica per la Fiat dopo lo scorporo della società. L’amministratore delegato, Sergio Marchionne, presente come padrino al battesimo delle contrattazioni in Borsa di Fiat Industrial, l’azienda del gruppo che produce camion e trattori, separata da Fiat Spa, alla quale sono rimasti l’auto e altri asset. Chi detiene azioni “ex-Fiat” avrà in portafoglio entrambi i titoli del Lingotto. Mentre il mondo economico tiene gli occhi puntati su Piazza Affari, resta però un altro grande tema sul tappeto, i rapporti tra Cgil e Fiom in vista del referendum sull’accordo di Mirafiori: tema nel quale si inserisce anche Sergio Cofferati, che scende in campo a fianco dei metalmeccanici.
Chi detiene azioni “ex-Fiat” avrà dunque in portafoglio entrambi i due titoli del Lingotto scambiati a partire dal 3 gennaio: per ogni azione Fiat riceverà un’azione Fiat Industrial della stessa categoria. Le “scommesse” degli investitori sul valore che il mercato darà ai due titoli hanno portato, giovedì all’ultima chiusura di Borsa, le “vecchie” azioni Fiat a 15,43 euro (+2,94%). Rispetto a questo valore, se il mercato confermerà le stime del consensus di analisti raccolto da Bloomberg (Fiat 6,65 euro, 9,40 Fiat Industrial) i due titoli, insieme, verranno quotati con un premio di circa il 4%.
Chi non può davvero lamentarsi è Marchionne il quale, come ha scritto Il Sole di ieri, può esercitare la sua stock option in azioni dell’ammontare di 94 milioni di euro. Un valore pari alla differenza tra la quotazione di Borsa del 30 dicembre (15,42 euro) e il prezzo di acquisto in base all’opzione (6,583 euro) moltiplicato per i 10,67 milioni di azioni (in realtà si raddoppiano con lo sdoppiamento di Fiat). Se si aggiunge l’opzione già esercitabile su 5 milioni di titoli a 13,37 euro, la plusvalenza su carta ha superato i 100 milioni (senza contare le azioni gratuite). Il calcolo preciso sarà possibile quando il manager passerà all’incasso. Per la prima opzione ha tempo fino al 1° gennaio 2016. Belle cifre che vanno a sommarsi ai 4,78 milioni di euro percepiti nel 2010: 1,345 milioni di bonus e 3,437 milioni per la carica di ad.