L’arresto di Julian Assange, per il mancato uso di un preservativo, è un attentato alla libertà d’informazione. Lo conferma, suo malgrado, il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini (leggi il blog di Guido Scorza): “L’accerchiamento degli Stati ha avuto successo”. L’Australia difende il suo connazionale che da ieri si trova in carcere a Londra. E se la Svezia smentisce le indiscrezioni su una trattativa con gli americani per concedere loro la sua estradizione (leggi l’articolo), un fatto è certo. Le accuse per un asserito stupro consumato nel paese scandinavo contro l’hacker sono una ritorsione. La verità è che il direttore di Wikileaks è stato catturato perché ha svelato fatti che dovevano restare segreti. E per questo che Il Fatto Quotidiano ha fatto una petizione online per chiedere la sua immediata liberazione (firma la petizione)