La nuova emorragia di documenti segreti o riservati o inediti riversata da Wikileaks, l’organizzazione che si dedica allo scoperchiamento delle pentole, non rivela niente che non sapessimo o che non sospettassimo fortemente. Dice quello che alcuni di noi, quelli persuasi che le guerre siano amarissime, dolorosissime avventure nelle quali è lecito addentrarsi senza fette di salame retorico, ideologico o, peggio, manicheo sugli occhi, soltanto quando è inevitabile difendersi e dopo che la diplomazia, la ragione, le pressioni non militari abbiano esaurito tutte le loro possibilità. Chi ancora sostiene che la Seconda Guerra Mondiale scoppiò perchè Chamberlain piegò le gambe di fronte a Hitler, nella Monaco del 1938, crede, o finge di credere, che se Inghilterra e Francia avessero fatto la voce grossa, quel lucido demente criminale che si era impadronito dell’anima tedesca per un decennio avrebbe alzato le spalle e si sarebbe ritirato in buon ordine nella sua graziosa villa nelle Alpi Bavaresi con la cagna Blondi ed Eva Braun a godersi il panorama.