La strage dell’editoria tradizionale

Via FNSI

Il settore dell’editoria nel nostro Paese è investito da una crisi molto pesante, la più gravedall’ultimo dopoguerra. Oltre cento testate – tra quotidiane e periodiche – di idee, cooperative, non profit, di partito, edite e diffuse all’estero e tante aziende dell’emittenza locale sono sull’orlo della chiusura”. Questa denuncia è contenuta in una lettera che decine e decine di direttori di testate di quotidiani politici e di cooperative hanno inviato ai Presidenti della Camera e del Senato e che appare più che un estremo appello.

Una situazione che si sta preannunciando di una gravità estrema e che già sta procurando chiusure, procedure di liquidazione, avvio di contratti di solidarietà e che potrebbe aprire una prospettiva realistica di quasi 4500 posti in meno tra giornalisti e lavoratori del settore. Una fotografia di una situazione che la Fnsi e le altre organizzazioni del settore hanno denunciato più volte con manifestazioni pubbliche e con conferenze stampa. Nonostante tutto ciò dal governo non sono arrivati messaggi rassicuranti ma solo vaghe promesse di interventi sine die.